POSIZIONE GEOGRAFICA

     Il quartiere Prenestino Centocelle si trova nel quadrante Est di Roma, fa parte del V Municipio del Comune di Roma. Occupa una area perfettamente rettangolare tra via Prenestina a Nord e la via Casilina a Sud. Il limite Ovest è segnato da via di Tor de Schiavi e viale della Primavera, mentre il lato Est di questo rettangolo è segnato da viale Palmiro Togliatti.

     L’asse principale del quartiere è rappresentata da via dei Castani lungo la quale si trovano le tre piazze principali: San Felice da Cantalice, dei Mirti e dei Gerani. Questa strada è tagliata trasversalmente da viale delle Gardenie e via dei Platani. Nella parte Nord del quartiere si trova il forte Prenestino, piazza Teofrasto con i tram 5 e 19 rappresenta un altro centro gravitazionale del quartiere. La superficie del quartiere risulta pianeggiante con leggera pendenza verso viale della Primavera e viale Togliatti.

     Il quartiere ha questo nome per la presenza delle caserme degli Equites Singulares, le guardie imperiali particolarmente fedeli all’imperatore. Quando vennero scoperte, si presentavano come tante stanzette, cioè celle. Il loro sepolcreto era nei pressi dell’attuale stazione di Centocelle, dove i binari del trenino devono dividersi, questo sepolcreto confina e prosegue nelle Catacombe dei Santi Marcellino e Pietro.

  

 

STORIA

     La borgata di Centocelle sorse negli anni Venti del Novecento come borgata agricola in teoria autosufficiente. Nel 1921 vi risiedevano 29 famiglie con un ettaro e mezzo di terra da coltivare ognuna. Ma due fattori portarono in breve ad un incremento della popolazione: la presenza della tramvia diretta a Fiuggi e il vicino aeroporto militare di Centocelle. Il nucleo del futuro quartiere crebbe con case basse di un solo livello, o con un piano, circondate da un piccolo orto nel quale trovavano posto animali da cortile. Questi graziosi villini erano sparsi lungo strade dai nomi gentili e poetici: via dei Glicini, via delle Rose, via dei Platani, piazza dei Mirti. Ne restano ancora esempi nella stessa via dei Castani, l’asse commerciale del quartiere attuale, ma il maggior numero si trova nelle vie Ceprano, Valmontone, Ceccano dove sembra risiedesse il personale dell’aeroporto (un bell’esempio di villino è in piazza delle Giunchiglie, davanti alla scuola Fausto Cecconi). Conserva ancora oggi lo stile di vita di un paese, ad esempio c’è l’usanza di affiggere manifesti funebri. Era una borgata con caratteristiche migliori rispetto al vicino Quarticciolo, vi abitavano operai dell’industria, artigiani, contadini e tramvieri. Negli anni quaranta gli unici riferimenti monumentali erano: la chiesa di San Felice da Cantalice, l’acquedotto Alessandrino e il forte Prenestino lungo omonima consolare.

     Durante la seconda guerra mondiale l’aeroporto venne ripetutamente bombardato, la borgata partecipò attivamente alla guerra di Liberazione. In  piazza dei Mirti esisteva un’osteria con pergolato dove si riuniva il comando partigiano di zona.

     Negli anni Cinquanta e Sessanta il quartiere ha conosciuto il boom edilizio che ha investito tutta la città, gli orti e i campi sono scomparsi, ai loro posti palazzi di edilizia intensiva hanno saturato ogni spazio libero. Si sono salvati, oltre all’area dell’aeroporto e quella del forte Prenestino (possiamo aggiungere villa De Sanctis, anche se esterna al quartiere, è però vicinissima), solo il terreno che oggi è chiamato parco Madre Teresa di Calcutta.

     Negli anni Novanta ha aperto un centro commerciale lungo viale della Primavera e poco dopo il mercato di via dei Platani si è trasferito in un edificio coperto con il nome Mercato Insieme, sempre lungo viale della Primavera.

     Nel 2014 è stata aperta al pubblico la metro C che collegherà il quartiere in modo più veloce con il centro storico.

 

     Sono nati e hanno vissuto a lungo a Centocelle il fotografo degli anni della Dolce Vita Tazio Secchiaroli, il cantautore Claudio Baglioni e Mauro Mazza già direttore di Rai Sport.

 

 

TOPONOMASTICA

     Le strade sono intitolate a alberi e fiori, tranne nel lato Nord dove si trovano i botanici (Delpino botanico, Bresadola micologo, Cocconi botanico). All’estremità Sud, presso la via Casilina, alcune strade sono intitolate a paesi della Ciociaria (Carpineto, Valmontone, Ceprano, Paliano, Ceccano). Non mancano i toponimi, come via Tor de Schiavi.

 

ITINERARIO

     Si entra nel quartiere dalla via Casilina, dopo viale della Primavera, si prosegue sulla strada consolare fino a trovare sulla sinistra via di Tor de Schiavi.

     Prima di inoltrarci nel quartiere non possiamo non volgere lo sguardo alla nostra destra dove si apre un ampio panorama, una aria verde, di recente costituzione, occupa una parte dell’

 

AEROPORTO DI CENTOCELLE

     Anche se fa parte del quartiere don Bosco (ma rientra nel V Municipio) non possiamo non parlarne qui. L’aeroporto è intitolato all’asso dell’aviazione Francesco Baracca[1], è stato il primo aeroporto italiano. Il 15 aprile 1909 Wilbur Wright fece volare l’aereo di sua invenzione, si chiamava Flyer, il primo velivolo a motore più pesante dell’aria.

I voli si susseguirono per 11 giorni. Gli venne attribuito un compenso fu di 25.000 £,  per le esibizioni e per le lezioni di volo (altrettando per l’aereo[2]), l’aereo l’aveva portato in treno da Parigi, smontato in varie casse. Wright dormiva insieme al suo aereo in un capannone al limitare del pratone. La contessima Mery Macchi di Cellere, proprietaria del fondo, si incuriosì dell’operazione e lo invitò nella sua villa, in cambio gli offrì un volo sul suo aereo, così la contessina divenne la prima donna volante d’Italia.

     L’aereo riusciva a sollevarsi da terra di venti-trenta metri e rimaneva in aria per dieci minuti. Ad osservare le prove c’era un cronista d’eccezione Franz Kafka. Solo un anno dopo sorsero sette hangar.

     Qui instaurarono la prima scuola di volo italiana dove si formò l’ufficiale Mario Calderara. Nel 1920 da qui partirono gli aerei Sva per il volo sperimentale Roma-Tokyo. Nel 1919 da qui passò il mitico Lawrence d’Arabia[3] in volo da Londra al Cairo, il suo aereo fu costretto ad atterrare, si ribaltò, due membri dell’equipaggio morirono, lui si salvò per miracolo. Qui venne consegnata la bandiera di guerra alla Regia Aeronautica, il 4 novembre 1923, diventata arma autonoma. Qui venne custodita la bandiera fino alla inaugurazione del palazzo sede dell’aeronautica militare presso Castro Pretorio. Durante la seconda guerra mondiale fu oggetto di ripetuti bombardamenti.

     Dal 1961 non è più utilizzato per attività di volo. Permette l’attività di elicotteri ed è classificato come pista d’emergenza per i voli diretti a Ciampino. Attualmente è sede del Comando dell’Aeronautica Militare e di una stazione metereologica dell’Aeronautica Militare.

     Il 9 agosto 2013 presso la Sala Convegno del Comando è stato scoperto l’affresco di Ciro Cellurale che rappresenta il Flyer dei fratelli Wright, di fatto il primo volo in Italia. L’affresco misura cm 150x250 ed è stato realizzato con le sfumature di bianco e nero per rappresentare lo stato d’animo dei pionieri del volo votati all’incertezza[4].

     Non possiamo tacere che per molti anni, in una parte dell’ex aeroporto, all’incrocio tra via Casilina e viale Togliatti era il campo nomadi più grande d’Europa, si chiama Casilino 900. Il 14 febbraio 2010 il campo è stato sgomberato (Alemanno sindaco).

 

Su youtube.com  è possibile vedere un video dell’Istituto Luce dal titolo “All’aeroporto di Centocelle di Roma l’arrivo del primo aereo Berlino-Roma”, durata 53” (1931). Hai diverse foto dell’aeroporto in quelle del quartiere “Don Bosco”[5].

 

 

PARCO DI CENTOCELLE

     L’area dell’ex aeroporto di Centocelle è tutta di proprietà pubblica, in essa doveva essere localizzato lo SDO, anzi il più ingente lotto di costruzioni del centro direzionale. Ma l’apposizione di un vincolo storico archeologico e la necessità di aree verdi in un quartiere così densamente popolato hanno indotto l’amministrazione comunale a spostare il nucleo direzionale a Pietralata, nelle aree retrostanti la stazione Tiburtina.

 

     E’ uno dei parchi più grandi di Roma, si estende su un’area di 120 ettari (Villa Borghese = 80 ha). E’ stato aperto al pubblico il 9 settembre 2006, in occasione della “Notte bianca” (Veltroni sindaco, prima venne bonificato da ordigni bellici). Per motivi di sicurezza (torme di cani randagi, fili elettrici scoperti, tombini aperti, presunte scorribande di zingari del campo Casilino 900) venne chiuso al pubblico dal settembre 2008 al gennaio 2010. Se pensiamo che è in connessione con il parco di villa De Sanctis, parco dei Gordiani e parco Pier Paolo Pasolini alla stazione Prenestina, si tratta di un corridoio verde che arriva fino alla valle dell’Aniene. Nonostante le proteste dei cittadini che abitano ai confini del parco, solo 33 ettari sono stati restituiti alla città, altri 15 ettari dovrebbero ancora essere sistemati. C’è poi il problema degli autorottamatori che si trovano lungo viale Togliatti e via di Centocelle con montagne di carcasse, metalli e scarti potenzialmente inquinanti. Secondo una delibera del 2009 dovrebbero essere spostati oltre il Gra, ma stanno ancora lì. Per la presenza di alcune ville romane l’area è tutelata dalla sovrintendenza, ma c’è ancora tanto da fare per la valorizzazione del parco.

     Nel sottosuolo si trovano alcune ville romane, la più grande e di valore artistico è la villa della Piscina, segue la villa “ad Duas Lauros”, un deposito di età repubblicana e la villa delle Terme.

     E’ in programma la realizzazione di un Ecomuseo urbano per valorizzare la storia e la cultura di questa parte della città, recuperare i siti archeologici, anche quelli venuti alla luce con la costruzione della metro C.

 

     Nel maggio del 2015 il Comune di Roma ha stanziato 2,3 milioni per musealizzare una grande villa romana nascosta nel parco, detta “la Piscina”, per la presenza di una grande piscina, con giochi di luce che riprodurranno l’effetto dell’acqua nella vasca. Nell’area ci sono altre ville esplorate e poi ricoperte. Nel progetto l’idea di utilizzare le fungaie come sede espositiva, ci saranno tutti i servizi utili ai turisti. Inoltre verranno realizzati due nuovi accessi al parco, sistemati i viali, piste ciclabili, illuminazione, giochi per bambini, piantati altri alberi. Saranno spostati i rottamatori. I lavori potrebbero partire nel 2016.

   

     Nei giorni 26 e 27 settembre 2014 si è tenuto nel parco il Goodbyesummerfestival, 20 ore di musica dal vivo 18 band e 100 musicisti, biglietto per entrambe le serate a 35 euro. Tra gli artisti: Edoardo Bennato, Marco Masini, Velvet, Enrico Ruggeri, Platinum e Claudio Casalini. Presenta Francesco Pannofino.

 

 

Percorriamo via Tor de’ Schiavi che presenta al centro i binari del tram che una volta entravano nel quartiere fino a piazza dei Mirti. Guardando verso sinistra si vede il deposito dei tram.

 

IL TRAM PER GROTTE CELONI

     La linea tranviaria che si vede passare al centro della Casilina era parte della linea ferroviaria che da Roma Laziali arrivava a Fiuggi.

     Fu costruita su progetto redatto dall’ingegner Antonio Clementi che operava per conto di una delle società belghe che lavoravano in Italia ad inizio del Novecento. Ottenuto il parere favorevole del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici nel marzo 1907 la SOCIETA’ DELLE FERROVIE VICINALI (SVC) iniziò i lavori nel 1913 e il 12 giugno 1916 (in piena prima guerra mondiale) viene inaugurato il primo tratto da Roma a Genazzano di 47,5 Km. Il capolinea della ferrovia venne fissato alla stazione Termini, lato via Cavour. Il binario era a scartamento ridotto (0,95 cm), il servizio iniziò con quattro coppie giornaliere di treni, la velocità massima ammessa era di 40 Km/h.

     Nel 1917 venne inaugurato il tratto da Genazzano a Fiuggi di 30,8 Km (maggio) e Fiuggi Alatri Frosinone di 33 Km (luglio).

     Nel 1941, durante la seconda guerra mondiale, la Stefer subentrò alla SFV nella gestione della reta ferroviaria.

     Nel 1950 viene aperta la nuova stazione delle Laziali, arretrata rispetto alla piazza dei Cinquecento, questa fu una delle cause di perdita di traffico della linea.

     Nel 1976 la Stefer si trasforma in Acotral (Azienda Consortile Trasporti Lazio). Per gli alti costi di gestione nel 1978 chiude la tratta Fiuggi Alatri, nel 1981 il servizio è limitato a Cave. La notte del 27 dicembre 1983 un piccolo smottamento del terreno nella discesa per Genazzano interrompe la linea, questa è limitata a San Cesareo.

     Nel 1984 viene sospeso il servizio anche tra Pantano e San Cesareo: muore definitivamente la linea. Oggi è in funzione fino a Giardinetti (via dei Ruderi di Torrenova, subito dopo il Gra). Il suo servizio urbano è sostituito dalla metro C inaugurata di recente. Hai una foto della stazione di Centocelle del 1956 in cui si vedono due treni affiancati, uno è nuovo.

 

 

     In breve si giunge a piazza delle Camelie. Il giardinetto al centro è stato sistemato con una fontana (purtroppo spenta) e lapide che ricorda i caduti nella lotta di Liberazione. Un’altra lapide, al civico 42, ma questa del 14 aprile 1946, ricorda gli stessi caduti con nome e cognome.

 

     Si segue via delle Camelie che piega a destra e in breve porta a piazza San Felice da Cantaliceoggi finalmente liberata dal cantiere della metro C. Si tratta della piazza più grande del quartiere. Nei giardini una colonna di marmo cipollino proveniente dalla chiesa di Santa Maria della Concezione detta dei Cappuccini in via Veneto. Sulla colonna una croce in ferro, mentre sul fusto una scritta ottocentesca con la dedica a Gesù Figlio di Dio, protettore del mondo. Sulla piazza affaccia la

 

CHIESA DI SAN FELICE DA CANTALICE

     La chiesa è opera degli architetti M. Paniconi e G. Pediconi[6], fu eretta nel 1935. E’ in forma di capanna a doppio spiovente e presenta il rivestimento in laterizio, la facciata è inquadrata da una grande arcata su pilastri, all’interno è affrescata dal Villa una gigantesca immagine di Fra Felice[7]. Ai lati del grande arco stanno due formici minori.

     L’interno è costituito da un’immensa navata centrale divisa da due laterali, molto strette, separate da pilastri cilindrici rivestiti di mosaici dorati su cui si leggonio i nomi dei parrocchiani che contribuirono alla costruzione della chiesa. Nell’abside l’apparizione della Madonna con Bambino a San Felice. Autore di ogni decorazione della chiesa, sia in pittura, mosaico o vetrata è opera di padre Ugolino da Belluno che ha seguito uno stile neocubista (i cartoni per le vetrate sono del 1975). All’altare maggiore sta un crocefisso in ferro battuto, in stile astratto. Le vetrate hanno per tema il Cantico di Frate Sole di San Francesco. Notare il pulpito e il fonte battesimale in peperino. Nella controfacciata l’organo e due lapidi, una ricorda la consacrazione della chiesa ad opera di Pio XII, la seconda ricorda la visita di papa Giovanni XXIII nel 1955.

     Davanti alla chiesa sono state girate alcune scene del film di Pasolini, Accattone, del 1961, con Franco Citti, Adriana Asti, Elsa Morante e altri.

 

     Prima di prendere di fronte alla chiesa la via dei Castani, facciamo una breve deviazione verso Est, prendiamo via dei Pioppi che presenta al centro l’

 

ACQUEDOTTO ALESSANDRINO

     Si deve all’imperatore Alessandro Severo (222-235) che volle così rifornire di acqua il Campo Marzio (qui aveva restaurato le terme di Nerone). Attingeva l’acqua presso Pantano Borghese, a sud della Prenestina e di Gabii. Tali sorgenti furono riutilizzate da papa Sisto V per l’acquedotto Felice. Diversamente dagli altri acquedotti la piscina limaria era alla sorgente. Il percorso dell’acquedotto era di Km 22 fino a porta Maggiore, da lì in poi le sue tracce sono andate perdute.

     Ancora oggi gli archi appaiono poderosi quando superano il fosso di Tor Bella Monaca, Essi misurano m 2,32 di lato, e distano tra loro m 3,50 con arcate alte fino a m 15. Un altro tratto sta in via di Torrenova e quindi oltrepassa il fosso di  Vallelunga e quello della Mistica. Un altro tratto con 33 arcate supera il fosso di Tor Tre Teste, mentre alcuni resti con una torre sono in via di Casa Calda.

     Il tratto che scavalca l’attuale viale Togliatti è forse il più spettacolare, sono da notare, alla sommità dei piloni ad una sola arcata, le coppie di mensole marmoree inserite dagli antichi nella muratura per essere utili al collocamento di ponteggi per lavori di manutenzione. Si è in grado di calcolare che l’acquedotto conduceva oltre 200 litri di acqua al secondo in città.

 

 

 

   Al di là di viale Togliatti (quartiere Alessandrino) l’acquedotto prosegue in via degli Olmi. Questa strada ha la prima traversa che si chiama via del Fosso di Centocelle, ricorda con questo nome il fosso che scorreva dove oggi e viale Togliatti ed è scomparso con l’urbanizzazione della zona.

 

 

     Torniamo a piazza San Felice da Cantalice e imbocchiamo via dei Castani, il decumano massimo di Centocelle. La seconda traversa è via dei Glicini, se la percorriamo verso sinistra troviamo la

 

SCUOLA FAUSTO CECCONI

   La scuola elementare Fausto Cecconi si trova a Centocelle, in via dei Glicini, nacque negli anni Trenta quando il quartiere era una lontana borgata agricola lungo la via Casilina collegata alla città da una ferrovia a scartamento ridotto che correva sulla strada stessa e arrivava fino a Fiuggi. Alle piccole abitazioni ad un piano con orto si unirono piccole case e baracche ad uso degli immigrati dalle campagne laziali e dall’Abruzzo. Nel 1935 viene costruita la chiesa di San Felice da Cantalice, il 28 ottobre 1933 alle ore 16 viene inaugurata la scuola Elementare intitolata all’aviatore Fausto Cecconi eroe della prima guerra mondiale. La scuola sorge in via dei Glicini in un terreno in leggera pendenza, ha una planimetria a pettine, con l’edificio principale parallelo alla strada sul quale si impostano tre corpi longitudinali. Il progetto è dell’architetto Antonelli Augusto (Venezia 1885-Roma 1960) che a Roma ha progettato anche la scuola Di Donato nel rione Esquilino (via Bixio), la scuola IV Novembre nel rione Testaccio (via Alessandro Volta) e il ponte Littorio oggi Matteotti.

   Nell’anno scolastico 1933-34 frequentano la scuola 1407 alunni + 150 della scuola Materna. Negli anni successivi la popolazione aumenta sempre più a causa della crescita edilizia e demografica della borgata. Nel 1942-43 si arriva a 1913 alunni + 272 della scuola Materna.

   Nel 1937 viene aperta una succursale in un villino in via della Bella Villa sulla via Casilina ancor più fuori Roma.

   All’inizio della guerra gli scantinati sono adibiti a ricoveri antiaerei per la popolazione. Nel 1943, dopo il bombardamento di San Lorenzo del 19 luglio, la scuola viene chiusa perché dichiarata zona di combattimento vista la vicinanza con l’aeroporto militare di Centocelle. Dopo l’8 settembre la scuola viene occupata dall’esercito tedesco. A custodia dell’edificio rimane il portiere sig. Giuseppe Lucarini che rimarrà in servizio fino al 1960. Dopo la Liberazione di Roma del 4 giugno 1944 la scuola è occupata dalle truppe alleate e rimane chiusa fino all’11 marzo 1946. Quando riapre è sprovvista di lavagne, cattedre, di qualunque sussidio didattico, soprattutto mancano i vetri alle finestre. In una relazione del 20 novembre 1948 si scrive che i locali sono in ottimo stato. Il busto di Fausto Cecconi viene sostituito in quanto il precedente portava le insegne fasciste. L’attuale è dello scultore Luigi Del Giudice.

   Nel 1951 viene realizzato l’ampliamento della Cecconi prolungando il dente parallelo a via Tor de Schiavi. Con l’istituzione della Scuola Media Unica, in tale ampiamento trova posto la scuola Media Catullo.

   Negli anni Sessanta e Settanta vi è un continuo incremento di alunni, negli anni Novanta un cospicuo inserimento di alunni provenienti dai paesi arabi o dell’Est Europeo, oppure di bambini nati a Roma ma da genitori provenienti da quelle aree geografiche. Tra gli alunni diventati famosi c’è il cantautore Claudio Baglioni.

 

 

     Si riprende via dei Castani, la strada è fiancheggiata da numerosi negozi che ne fanno il centro delle spese per le famiglie del quartiere, per questo motivo la strada è sempre animata a qualsiasi ora del giorno.Più avanti si trova

 

PIAZZA DEI MIRTI

    Si può considerare il centro del quartiere. Storicamente intorno alla piazza c’era un anello tramviario della tramvia che proveniva dai Laziali. La piazza è stata riqualificata in concomitanza dell’apertura della stazione metro C.

   Dove oggi è Mc Donald’s c’era la Standa. Al civico 1, ad angolo con via dei Platani si trova la farmacia Fratelli Marchetti attiva da 85 anni. Si trovava in via Tor de’ Schiavi dal 1930, fu aperta da Mario Marchetti di Camerino, nel secondo dopoguerra si è trasferita in questa piazza, ora c’è la terza generazione della famiglia Marchetti.

   Nella vicina via dei Narcisi, al civico 36,  si trova il CINEMA BROADWAY, unico cinema del quartiere, uno dei pochi della periferia romana che svolge una pregevole programmazione mattutina per le scuole.

 

METRO C

     La metro taglierà la città da Est a Ovest per una lunghezza di 25 Km circa con 30 stazioni passando per il centro storico, si incontrerà con la metro A a San Giovanni e ad Ottaviano, con la B a Colosseo. I convogli sono senza conducente. Il costo (3 miliardi circa) è sostenuto al 70% dallo Stato, al 18% dal Comune e al 12% dalla Regione. La costruzione di questa è iniziata nel 2006 (con indagini archeologiche, nel 2007 i lavori veri e propri), nel luglio del 2011 è finita la costruzione delle gallerie da Giardinetti a San Giovanni. Il pre-esercizio è iniziato dal 15 dicembre 2013, il tratto Pantano-Parco di Centocelle ha aperto al pubblico il 9 novembre 2014, si tratta di un percorso di Km 13 di cui 4 interrati, con 14 stazioni. E’ la linea verde di Roma.

     E’ una delle cinque più avanzate del mondo. Sistema driverless, senza conducente. Elevati livelli di confort per gli utenti, vetture climatizzate, apertura porte in ogni stazione. Ogni treno ha sei vagoni 204 posti a sedere, 1.200 posti in tutto.

     Il 29 giugno 2015 la metro C arriva a Lodi, così aprono oggi altre sei stazioni, per complessivi Km 5,4. La frequenza dei treni passa da 12 minuti a 6 per il tratto Lodi – Mirti, nel successivo ogni 12 minuti. Le nuove stazioni sono: Parco Centocelle – Mirti – Gardenie – Teano – Malatesta – Pigneto – Lodi. Il min. Del Rio, con Marino e Improta, all’inaugurazione alle ore 13. Arriverà a San Giovanni alla metà del 2016, allora sarà possibile avere un convoglio ogni 3 minuti. A Fori Imperiali-Colosseo nel 2021. L’ad di Roma Metropolitane propone una bretella autostradale di 4 Km che porti al capolinea Pantano/Montecompatri. Prevista un’opera d’arte in ogni stazione, ad es. a Teano il calco del Marco Aurelio. Il ministro Delrio: “Troveremo i soldi per arrivare fino in Prati”. Grazie alla commissione trasporti della Camera, presieduta da Meta, è stato parziamente finanziato il tratto fino a Venezia con 300 milioni. L’investimento complessivo per la tratta Pantano- Fori Imperiali è di 2.970 milioni di euro, pari al costo preventivato nel 2006 per l’intero tracciato. Il tratto Pantano San Giovanni doveva aprire nel 2011.

 

   Il deposito e la dirigenza centrale operativa è a Graniti sulla via Casilina, avrà un’estensione di 217.000 mq. Si parla di un prolungamento verso Est fino alla Farnesina e addirittura sulla Cassia; verso Ovest si pensa ad una deviazione da Teano (incrocio stazione Togliatti) fino a Ponte Mammolo.

 

 

     Invece di riprendere via dei Castani in direzione Nord, andiamo verso Ovest in via dei Platani, strada caratterizzata da moderni edifici, qui era il MERCATO rionale (anche nel tratto Nord di via delle Giunchiglie), oggi trasferito in viale della Primavera al coperto in un edificio nuovo presso piazzale delle Gardenie.

     All’incrocio con via Tor de Schiavi proseguiamo in quest’ultima strada verso sinistra fino a notare sulla sinistra un grande complesso in laterizio dove ha sede l’Istituto delle suore Benedettine (1968) con chiesa a capanna rivestimento in laterizio, basso portico sulla facciata e campanile a vela.  Sempre in via Tor de’ Schiavi, al civico 69 è un edificio datato 1937 con portale bugnato ornato da un rilievo che raffigura la testa di Ercole, con pelle di leone. La strada è fiancheggiata da case basse, sono le case tipiche del primitivo insediamo della borgata.    

     Lo stesso volto, della più antica Centocelle, si ritrova in via Carpineto e in via Valmontone, che hanno su un lato le case basse, sorte in maniera spontanea, in molte di esse sopravvivono gli orti, sono queste le case del primo insediamento abitativo; sull’altro lato le moderne case degli anni Sessanta/Settanta, ma anche più recenti (come nel caso delle case bianche alla fine di viale della Primavera, terminate nel 2014). La stessa tipologia edilizia si riscontra in via Ceprano e via Ceccano.

 

Ritorniamo indietro percorrendo viale della Primavera verso Nord. Si giunge all’incrocio con via dei Platani. Proseguiamo di altri centro metri eccoci al civico 207 dove si trova il

 

LICEO SCIENTIFICO STATALE

FRANCESCO D’ASSISI

     Il liceo venne fondato nell’anno scolastico 1967/68, le sue succursali sono diventate negli anni licei autonomi (Pitagora ora Darwin in via Tuscolana 288 alt. S. Maria Ausiliatrice, Levi Civita via Torre Annunziata 11 villa Gordiani, Amaldi, via Parasacchi 21, Tor Bella Monaca). Dal 2005/06 ha una succursale in via Castore Durante 11. Gli studenti si distinguono per i successi nelle olimpiadi di matematica e fisica e in ambito sportivo con il volley. Negli ultimi anni ha aderito all’iniziativa denominata “Viaggio della Memoria” promossa dal Comune di Roma, inviando delegazioni a Auschwitz. La scuola offre ai suoi allievi la possibilità di conseguire le certificazioni Pet, First in inglese e Delf in francese, si organizzano stages in Irlanda e Inghilterra.

 

     Torniamo in piazza dei Mirti. Si procede ancora dritti per via dei Castani,sempre arteria molto commerciale, pieghiamo nella seconda a sinistra, via dei Faggi, al primo incrocio ecco via dei Noci.

 

VIA DEI NOCI 46

     Da un balcone al primo piano del palazzo di via dei Noci 46 si è esibito Claudio Baglioni[8] il 23 aprile 2007 alle ore 13,30, con un concerto a sorpresa. Lui aveva abitato all’ultimo piano del palazzo, al primo si trova una amica di famiglia. Di fronte si trova il bar Orazio di Orazio Giuffrida, è uno dei primi di Centocelle, è nato nel 1956 come latteria. Frequentato da Pasolini e altri personaggi della zona, oggi è gestito dal figlio.

 

Si torna in via dei Castani e si procede verso Nord fino a sboccare in

 

PIAZZA DEI GERANI

     Uno dei centri del quartiere, il più settentrionale. Capolinea del tram 19. Concerto / festa decentrata per il Capodanno 2014 con l’Orchestra Europea e il dj Andrea Striano “Drago”.

 

Si va verso Est in viale delle Gardenie, in leggera discesa, raggiunge il

 

PARCO MADRE TERESA DI CALCUTTA

     Si trova lungo viale Palmiro Togliatti ed occupa un quadrilatero di forma irregolare, con un lato di circa m 300, circondato dalle vie dei Gerani, dei Pini, delle Gardenie, degli Elci e di Mandragore. La superficie è di circa mq 30.000. Il livello del terreno è in pendenza verso viale Togliatti, qui scorreva il fosso di Centocelle prima dell’urbanizzazione, tale fosso confluiva nell’Aniene subito a Nord dell’attuale Colli Aniene. Ha due entrate da viale Togliatti, una da via delle Gardenie (che è forse la principale), una da via delle Gardenie e un'altra da via degli Elci. Il terreno è terrazzato e presenta tre grandi piazze circolari, un percorso pedonale e ciclabile permette di aggirare il terrazzamento. La parte vicina a viale Togliatti è una pineta, sempre su questo lato vi sono giochi a pagamento per bambini.

     Nel mese di giugno si tiene la Sbandata romana, rassegna di bande da tutta Italia, nel 2013 vi hanno partecipato 16 bande con 400 musicisti.

 

     Madre Teresa di Calcutta, al secolo Anjeze Gonxhe Bojaxhiu, nata a Scopie nel 1910 e morta a Calcutta il 5 settembre 1997, è stata una religiosa e beata albanese di fede cattolica, fondatrice della congregazione religiosa delle Missionarie della Carità. Il suo lavoro tra le vittime della povertà di Calcutta e i lebbrosi, l'ha resa una delle persone più conosciute e ammirate al mondo. A Roma ha aperto tre case con una mensa in Vaticano a santa Marta. Ha ricevuto il premio Nobel per la pace nel 1979 ed è stata proclamata beata da Giovanni Paolo II nel 2003.

     Nel 1997 è stato realizzato un film dal titolo "Madre Teresa" diretto da Kevin Konnor con Geraldine Chaplin (figlia di Charlie) nei panni della beata. Nel 2003 è stata prodotta una miniserie televisiva "Madre Teresa" diretta da Fabrizio Costa con Olivia Hussey nel ruolo di protagonista e con Sebastiano Somma e Laura Morante.

 

     Subito fuori dal perimetro del parco si trova la

 

CHIESA DI SAN BERNARDO DI CHIARAVALLE

con ingresso da via degli Olivi 180 - caratterizzata da un campanile bianco dalla forma irregolare, con cinque campane, sovrastato da una croce in ferro molto alta. La chiesa è stata consacrata il 14.11.1993 dal card. vicario Camillo Ruini anche se la parrocchia esiste dal 1978. Il progetto è di padre Costantino Ruggeri e dell'arch. Luigi Leoni[9]. E' caratterizzata da una forma a scendere verso l'altare e dalle vetrate che la cingono sui lati anteriori e posteriori in modo da tenere sempre illuminato l'altare. Il tabernacolo è un'altra particolarità perchè è annegato nell'altare ed ha un movimento a scomparsa. Il fonte battesimale è vicino all'altare. Ultima ma non meno pregevole caratteristica l'organo a canne progettato insieme alla chiesa. Vi si tengono periodicamente concerti. Sotto la chiesa è situata la cappella feriale. Fra i gruppi parrocchiali vi è una comunità filippina. La festa di san Bernardo e della parrocchia è a maggio.

     San Bernardo è un monaco benedettino francese della Borgogna vissuto tra il 1090 e il 1153. Fondò l'abbazia di Chiaravalle, si dedicò alla bonifica dei terreni malarici, fu uomo poliedrico, di preghiera ma anche di azione, Dante lo ricorda nel XXXIII canto del Paradiso come un sublime cantore di Maria[10].

 

 

Nella vicina via dei Sesami si trova la scuola media San Benedetto.

 

     Si torna in piazza dei Gerani per imboccare viale delle Gardenie, ma questa volta verso Ovest, anche in questo caso la strada scende e giunge in breve a piazzale delle Gardenie. La piazza è stata riqualificata per l’apertura della stazione omonima della metro C. Domina la piazza:

 

CHIESA SACRA FAMIGLIA DI NAZARETH

     Si tratta di una grande struttura parallelepipeda sormontata da una croce in ferro e affaincata da due corpi di fabbrica sedi dell’Istituto. Il paramento esterno è in cortina laterizia. Venne consacrata nel 1972, il progetto è dell’architetto Giancarlo Cevenini. Si accede alla chiesa mediante due rampe. Al centro della chiesa si trova un originale lampadario in ferro battuto composto da un intreccio a motivo di traliccio. Nei pressi dell’ingresso si trova un ambiente chiuso da cristalli e contenente rigogliose piante tropicali che simboleggiano la continuità della vita. La via Crucis è formata da quadri ad olio, opera di E. Canateli, ma i quadri non sono disposti lungo le pareti della chiesa, ma tutti insieme in una grande grata metallica alla parete sinistra. Lo stile di riferimento è postcubista, tra i personaggi Paolo VI.

     I figli della Sacra Famiglia di Nazareth furono fondati nel 1864 dal sacerdote spagnolo Giuseppe Majanez y Vives allo scopo di propagare il culto della Sacra Famiglia e collaborare allo svilupo dell’educazione cristaina della gioventù. La congregazione venne approvata nel 1901 e pose la sua procura generale presso la chiesa di Santa Bibiana (via Giolitti).

 

Sul lato opposto della piazza si trova una lapide in onore di Rolando Lanari[11], ucciso dalle Brigate Rosse il 14 febbraio 1987.

Nella vicina via Tor de’ Schiavisi trova la scuola Media Statale G. Massaia.

Immettiamoci su viale della Primavera, qui si trovano il Mercato Insieme e il Centro Commerciale Primavera. Sulla stessa strada l’Istituto Tecnico Statale per Geometri intitolato a Giovanni Boaga.

 

     Tornati in piazza dei Gerani si percorre verso Nord via dei Castani. Qui si trova la CHIESA DI SANT’IRENEO costruita negli anni Sessanta (?) su progetto di Antonio Guidi, mentre la parrocchia risale al 1954, il suo territorio è desunto da quello di San Felice da Cantalice.  L’ultimo tratto di via dei Castani prende il nome di via Filippo Parlatore. Siamo giunti così in piazza Teofrasto[12]. Andando verso destra, in via Federico Delpino si arriva in breve al

 

PARCO DEL FORTE PRENESTINO

     Il parco si sviluppa intorno al forte Prenestino ormai in abbandono da molti anni. E' delimitato da via Prenestina a Nord, viale Palmiro Togliatti a Est, via Giuseppe Lusina e via Emilio Chiovenda a Ovest, via delle Palme a sud. L'entrata principale è da via Emilio Chiovenda. Lungo via delle Palme il parco prende il nome di Don Cadmo Biavati primo direttore del Borgo Ragazzi di Don Bosco (1912-1982) sempre all'interno del perimetro di questo forte abbandonato.

     Il forte fu costruito tra il 1880 e il 1884 al quarto km della via Prenestina, si estende su una superficie di 13,4 ha. Il piano regolatore del 1962 (sindaco Glaudo della Porta) destina l'area a verde pubblico. Nel 1976 il sindaco Argan chiese al ministero delle finanze l'uso dei forti per esigenze sociali. Nel 1977 il comune di Roma ha preso possesso del forte senza mai utilizzarlo e lasciandolo in abbandono. Dal 1987 il demanio dello Stato ha chiesto il pagamento dell'occupazione del forte, ne è nato un contenzioso giuridico ancora non risolto. Il PRG del 2003 (sindaco Veltroni) ha confermato la destinazione dell'area a verde e servizi pubblici di livello locale. Dal 1° maggio 1986 il forte è occupato dal Centro Sociale Autogestito (CSOA) Forte Prenestino che lo ha di fatto reso l'unico dei forti di Roma che sia stato riutilizzato con un'altra funzione rispetto a quella originaria. E' uno dei centri sociali più antichi di Roma avendo superato i venti anni di vita. Tra le attività che vi si svolgono, tutte autofinanziate, dal 2005 vi è quella di Crack festival internazionale di fumetti, incontri nazionali di musica Raggae 2005 e jazz dal 2010, mercatini a vendita diretta di prodotti agricoli e la festa del non lavoro in occasione del 1° maggio. Dal 23 maggio dispone di una nuova sala cinema, le attività di proiezioni cinematografiche risalgono ai primi anni di occupazione del forte. Il teatro occupa un posto importante nella programmazione del forte e la sua attività è iniziata con uno spettacolo teatrale.

     Nel libro di Gaia Remiddi e altri dal titolo "Il moderno attraverso Roma" a pag. 140 si legge: "...i forti erano organismi difensivi poligonali costruiti su alture... edifici bassi, quasi un semplice corrugamento del terreno, hanno il fronte principale costituito da un muro a leggero saliente lungo 200 metri, i fianchi assai più brevi e circondati da un fosso asciutto con muro di controscarpa... l'aspetto più interessante di questi è la compenetrazione con l'ambiente naturale dell'agro romano...".

     Il forte era una delle quindici fortificazioni erette per difendere la giovane capitale dello stato italiano tra il 1878 e il 1884[13] oltre a tre batterie (Nomentana, Porta Furba e Appia Pignatelli). I forti si trovano ad una distanza di 3-4 Km dalle mura Aureliane, tra i due e i quattro km tra loro, erano tutti a pianta esagonale e nominati con i nomi delle strade di accesso alla città che difendevano. Tutte le strutture furono poco o nulla utilizzate a causa della vicinanza alla città e alla evoluzione dei sistemi balistici a maggiore gittata che li avrebbero scavalcati, quindi con Regio Decreto del 1919 vennero radiati dal novero delle fortificazioni e utilizzati come caserme o depositi militari. Lentamente la città li ha inglobati. Segue l'elenco dei forti di Roma:

Aurelio, al terzo km della via Aurelia Antica angolo via di Bravetta.

Boccea, al primo km della via di Boccea. E' stato carcere militare fino al 2005.

Braschi, in via della Pineta Sacchetti.

Monte Mario, al terzo km della via Trionfale.

Trionfale, in via Trionfale

Antenne, sul monte Antenne, presso villa Ada, sull'Aniene, presso la Salaria.

Pietralata, in via di Pietralata, presso l'Aniene, il più esteso, 25,4 ha.

Tiburtino, al quarto km della via Tiburtina.

Prenestino, al quarto km della Prenestina, di ha 13,4, costruito nel 1880-84.

Casilino, al quarto km della via Casilina.

Appio, al quarto km della via Appia Antica.

Ardeatino o Acquasanta, al quarto km dell'Appia Antica.

Ostiense al quarto km della via Ostiense, presso l'attuale via Colombo, luogo di uno dei primi episodi della Resistenza italiana dopo l'8 settembre.

Portuense al secondo km della via Portuense.

Bravetta in via di Bravetta tra Aurelia e Portuense.

 

Nel lato nord del parco si trova il BORGO RAGAZZI-DON BOSCO.

 

Proseguendo per via Emilio Chiovenda  (da non confondersi con Giuseppe Chiovenda a Cinecittà/Cavalieri del Lavoro)e via delle Palme si arriva in breve a viale Palmiro Togliatti. Qui, ad angolo con via Prenestina si trova la sede del V municipio del Comune di Roma, ingresso da via Prenestina 510, e qui termina il nostro itinerario.

 

 

IL QUARTIERE NEL CINEMA

   In via dei Castani e davanti a San Felice da Cantalice sono state girate alcune scene di “Accattone” di P. P. Pasolini del 1961. Nella scuola media Tor de Schiavi è stato girato il film “La scuola più bella del mondo” di Luca Miniero, lo stesso regista di “Benvenuti al sud” con Christian De Sica, Rocco Papaleo, Angela Finocchiaro e Lello Arena. E’ la storia dell’incontro di due scuole, una del nord e una del sud, da tale incontro nascono una serie di equivoci, film comico ma anche una trama che vuole far riflettere. E’ uscito nelle sale il giorno 11.11.14.

 

 

 

BIBLIOGRAFIA

- AA.VV. Guida d’Italia, Roma, ed. Tci, 1993.

- AA.VV. Roma, libri per viaggiare, ed. Gallimard – Tci, 1994.

- AA.VV. I rioni e i quartieri di Roma, ed. Newton & Compton, 1989.

- AA.VV. Le strade di Roma, ed. Newton & Compton, 1990.

- Claudio Rendina (a cura di), Enciclopedia di Roma, ed. Newton & Compton, 2005.

- Sabrina Ramacci, 1001 cose da vedere a Roma almeno una volta nella vita, ed. Newton Compton, 09.

- Irene de Guttry, Guida di Roma moderna, ed. De Luca 1989.

- AA.VV. Stradaroma, ed. Lozzi, 2005.

 

 

SITOGRAFIA

www.comune.roma.it (sito del comune utile per gli aspetti politici, le novità)

www.archeoroma.beniculturali.it (sito della sovrint. fondamentale per l'aspetto archeologico)

www.sovraintendenzaroma.it

www.romasegreta.it (un almanacco generale su Roma, importante la sezione dei Rioni)

www.romasparita.eu (con bellissime foto d'epoca)

www.vicariatusurbis.org (del vicariato, ricco di info su parrocchie con delim. Territori)

www.repubblica.it

www.corriere.it

www.ilmessaggero.it

www.romatoday.it

www.ansa.it

www.maps.google.it

www.viamichelin.it 

 

Piero Tucci

28.08.15

 

AGGIORNAMENTI

30.9.14 Debutta il coworking con l’area bebè. E’ uno spazio dove i genitori possono portare i loro figli, è in via Fortechiari 35 (tra via della Primavera e via Casilina), la struttura è stata messa a disposizione dall’assessorato allo Sviluppo delle Periferie del Comune. Ospita fino a 12 bimbi su un’area di 50 mq su 200. Si chiama Alveare, apre lunedì, il comune ne aprirà altri. Costo euro 2,80 l’ora.

 

09.11.14 Apre oggi la metro C da Pantano a Centocelle, Km 13 di cui 4 interrati con 15 stazioni. Nei primi mesi del 2015 arriverà a piazza Lodi. Un guasto ha bloccato la prima metro per 11 minuti.

    E’ la linea verde di Roma. E’ una delle cinque più avanzate del mondo. Sistema driverless, senza conducente. Elevati livelli di confort per gli utenti, vetture climatizzate, apertura porte in ogni stazione. Tratto di 13 Km con 15 stazioni, da Parco di Centocelle a Giardinetti la linea è sotterranea per 4,3 Km, ogni treno ha sei vagoni 204 posti a sedere, 1.200 posti in tutto. Nei primi mesi del 2015 arriverà a Lodi, entro il 2015 a San  Giovanni, entro il 2018 a piazza Venezia. La seconda e la quinta carrozza per disabili e bici. No punti di ancoraggio. Per ora passaggi ogni 12 minuti, bici come nelle altre metro ore 5,30-7 e di nuovo dalle 10 alle 12. Per ora chiude alle ore 18,30.

Assessore Pancalli, il gradino ai vagoni se non è pieno di passeggeri rappresenta un ostacolo per l’handicap.

 

17.6.15 Parco di Centocelle. L’erba del parco è stata tagliata gratis da un allevatore che in cambio ha ottenuto 1.000 q di fieno, una soluzione voluta dal municipio sull’esempio di Torino.

 

17.7.15 Casilino 900. Da ghetto a fiera multietnica. Da più grande campo rom d’Europa abusivo a polo della solidarietà per i più bisognosi. Il campo rom è stato chiuso il 15 febbraio 2010, domani aprirà Fiera Multietinca un’area con stutture socio assistenziali e saniatraei realizzate da Medicina Solidale, associazione di volontariato vicina alle fasce più deboli, con la collaborazione di enti pubblici, religiosi.

 

29.7.15 Centocelle. Muore operaio Acea in un tombino per fuga di gas, in via delle Acacie

3.9.15 Centocelle. Scuola I.C. Tor de Schiavi. Studenti, genitori e insegnanti contro la presenza dell’ex portiere nell’edificio scolastico agli arresti domiciliari.

8.9.15 Cronaca. Centocelle. Tre operai ustionati dal gas durante lavori di riparazione in via dei Castani.

20.11.15Centocelle. Torpignattara. Due moschee in via dei Frassini (la più grande che ha il doppio turno di preghiera) e in via dei Gladioli. A Torpignattara aperti da tempo negozi gestiti da stranieri anche di religione islamica. Gli abitanti lo chiamano Banglatown. Un centro culturale islamico in via Gabrio Serbelloni 25 a Tor Pignattara, zona via Alessi.

21.11.15 Scuola Cecconi. Il periodico di quartiere La fiera dell’Est rivolge un appello per salvare l’archivio storico della scuola che ha documenti dal 1932. Oltre all’abbandono c’è anche il problema dell’umidità.

10.12.15 Centocelle. Assalto alle poste via della Primavera, mattinata di terrore pensando all’Is. I rapinatori con un forte accento del Sud hanno intimato di consegnare i soldi. Sono poi fuggiti con un bottino di 500 euro in sella a un motorino.

14.12.15 Scuola Fausto Cecconi, parte dell’I.C. Tor de Schiavi. Inaugurazione del bassorilievo dell’artista Paolo Del Grande alle ore 15 nella palestra alla presenza del pres. del Municipio V Gianmarco Palmieri.

 

Piero Tucci

28.08.15

VILLA GORDIANI

 

      Ci troviamo nel V Municipio del Comune di Roma, già VI, nel quartiere XXII Collatino (mentre la parte Sud della villa rientra nel quartiere VII Prenestino Labicano). Per noi romani questo è semplicemente il quartiere di villa Gordiani. Si tratta di un’area archeologica al II miglio della via Prenestina[14], corrispondente al terzo chilometro attuale della strada (partendo da porta Maggiore, civico 351). L’area è oggi vincolata a verde pubblico (dalla fine degli anni Sessanta), disposta sui due lati della via Prenestina, subito dopo largo Irpinia, con resti imponenti di una delle più grandi ville del Suburbio attribuita alla omonima famiglia imperiale del III secolo, infatti è anche detta Villa dei tre imperatori Gordiani. Le strade all’interno del parco sono intitolate a giornalisti italiani contemporanei: Mario Pastore, Giuseppe Marrazzo, Gianni Brera, Vittorio Ragusa, Paolo Valenti e Graziella De Paolo nella parte Sud della villa.

 

     I Gordiani erano una nobile famiglia discendente da Traiano che dettero luogo tra il 238 e il 244 d.C. ad una breve e sfortunata dinastia di cui fecero parte tre imperatori. Gordiano I governò nel 238 per poche settimane assieme al figlio Gordiano II morto in battaglia combattendo contro il governatore della Numidia Copelliano.  Poco dopo il padre si suicidò a Cartagine. Lo stesso anno fu nominato imperatore il nipote Gordiano III, giovanissimo che fu ucciso nel 244 per tradimento del prefetto del pretorio Filippo.

 

     Nel medioevo i resti della villa furono fortificati, tra il XII e il XVII secolo tali opere furono trasformate in casali di varie famiglie nobili romane proprietarie dei terreni. Alla fine del 1800 l’area apparteneva ai principi Del Drago e Lancellotti. Tutta l’area fu meta dei pittori della campagna romana (ai primi del Novecento) che ci hanno lasciato splendide immagine di questa zona.

 

     Sulla sinistra della via si vedono i resti più importanti che vennero scavati tra il 1954 e il 1960. Si entra al primo cancello, una pista ciclabile collega con l’altro lato del parco (campo di bocce), abbiamo di fronte a noi una casa rossa, è un centro anziani, dietro di esso un campo di calcio con scuola calcio.

 

     Il primo edificio che incontriamo e il più caratteristico è sicuramento la SALA OTTAGONA conservata solo per metà del suo volume (è quella che finisce a punta con un pilastro cilindrico al proprio interno). Si tratta di un edificio a pianta ottagona trasformato nel medioevo in torre di guardia a cui venne attribuito il nome di TOR DE SCHIAVI perchè i proprietari della tenuta agricola che si sviluppava intorno ad esso era la famiglia romana dei Dello Schiavo (in documenti del 1571 è indicato con questo nome). Gli interventi medioevali sono riconoscibili nel pilastro circolare eretto al centro della sala probabilmente per sostenere la volta e per appoggiarvi le scale che salivano ai vari piani della torre. Altri interventi medioevali sono visibili in alcuni ambienti addossati alla sala ottagona. Qui si accamparono le truppe dei Colonna nel 1347 che puntavano su Roma per combattere contro Cola di Rienzo. La costruzione romana è in opera laterizia ha una serie di nicchie rettangolari e semicircolari alternate, sormontate da grandi archi di scarico inseriti nella muratura. Al di sopra si trova un tamburo circolare caratterizzato in origine  da otto occhialoni rotondi che consentivano l’illuminazione dell’ambiente, il tutto era coperto da una cupola alleggerita da grandi olle vuote inserite nella muratura come nel mausoleo di Elena o Torpignattara. L’edificio risale al 284-310 (età della tetrarchia). Gli studiosi non sono concordi nell’attribuzione della funzione che aveva questa sala: un sepolcro, un edificio termale o un ninfeo. La interpretazione più convincente è che si tratti di ingresso monumentale.

 

     A lato di questa si vede nettamente la CISTERNA SETTENTRIONALE (è il rozzo quadrilatero con dei costoloni di rinforzo), una costruzione a due piani, in opera mista, contraddistinta da grandi contrafforti, fu realizzata nel II sec. d.C. Ad essa in un secondo momento fu addossata una seconda cisterna più piccola.

     Dietro la cisterna, nel punto più lontano del parco dalla Prenestina, vi sono i resti di una VILLA REPUBBLICANA, i resti sono stati reinterrati. Emerge qualche rudere.

 

     Ancora oltre ecco la SALA ABSIDATA, era posta al centro di un complesso di ambienti più o meno della stessa età, con funzione termale a giudicare dall’incisione di Piranesi. L’edificio fu realizzato tra la fine del II secolo d.C.  e gli inizi del III. Si conserva oggi la parte terminale di una sala absidata che doveva avere le pareti intonacate di rosso ed essere sormontata da una volta costolata a forma di conchiglia, di cui rimane la parte inferiore ancora parzialmente intonacata di bianco. Sul lato interno del muro sono presenti tre nicchie, di cui quella centrale a fondo rettilineo mentre le altre a fondo curvo. Il pavimento originario era costituito da pregiati mosaici in gran parte restaurati e nuovamente interrrati.

     Dietro la sala absidata si vede la scuola elementare e materna Giuseppe Gioacchino Belli con ingresso da via della Venezia Giulia.

 

     Segue un viale di circa 500 metri fiancheggiato da un’area giochi oltre la quale si trova un altro ingresso al parco.

     Il monumento più rilevante del parco è certamente il MAUSOLEO ROTONDO che fu modello per gli architetti del Rinascimento[15], è simile al mausoleo di Romolo sulla via Appia Antica con pianta circolare e tamburo a due piani (vedi disegno di ricostruzione ideale). Ha forma circolare (diametro m 13,20), cupola emisferica con finestre circolari. La parte inferiore, come sempre accessibile dalla parte opposta della strada, è un ambiente quasi sotterraneo con un grande pilastro centrale. All’interno presenta nicchie rettangolari e semicircolari alternate che dovevano ospitare i sarcofagi dei defunti. Il piano superiore era accessibile grazie ad una scala monumentale che si apriva sulla fronte dell’edificio. Tale fronte doveva avere un pronao tetrastilo (cioè con quattro colonne) non più conservato (simile al Pantheon, in piccolo). L’ambiente superiore era utilizzato, come sempre in questi casi, per le cerimonie funebri. Aveva una cupola sorretta da un tamburo ciclindrico con finestre rotonde per l’illuminazione. Secondo una ipotesi fatta dagli studiosi su labili resti di fregi, la volta era decorata al centro con un medaglione ornato dalla scena di Giove in trono con il fulmine l’aquila. Il resto della decorazione presenta riquadri con soggetti marini e figure stilizzate. Il muro esterno mostra ancora resti di cornici e fasce decorative realizzate in mattoni ed una doppia serie di mensole di marmo.

     La scoperta di bolli laterizi degli inizi del IV secolo collocano il monumento in epoca costantiniana, quindi non esisteva nella villa dei Gordiani. Non sappiamo a chi era dedicato.

 

     Presso il mausoleo resti di una BASILICA ANONIMA di tipo costantiniano (di m 67 x 33) emersa nel 1960. Gli scavi hanno permesso di ricostruire solo la pianta, la facciata era rivolta ad est e leggermente ruotata di 5 gradi rispetto all’asse principale. Le tre navate erano separate da pilastri che dovevano sorreggere archi. Le navate non terminavano con un’abside ma proseguvano attorno ad esso formando un deambulatorio. Edifici di tal genere rietrano tutti in età costantiniana. L’esempio più famoso è indubbiamente San Lorenzo fuori le Mura. Un’altra basilica che ha nelle vicinanze un mausoleo è la chiesa di Sant’Agnese sulla Nomentana con il mausoleo di Santa Costanza, oppure il mausoleo di Elena e la chiesa dei Santi Marcellino e Pietro sulla via Casilina.

     Nei pressi della Basilica Anonima, in via Rovigno d’Istria, nel 1953-54, venne scoperta una catacomba, oggi non agibile, di cui si vede solo l’entrata. La scoperta avvenne per lavori stradali che la distrussero parzialmente.

 

     Sul lato destro di via Prenestina sono visibili resti di una grande cisterna a pianta quadrata con il lato di m 21.80, con contrafforti, costituita da due piani di sei ambienti ciascuno, risale al II secolo d.C. Intorno altri ruderi la cui funzione non è stata chiarita.

     All’angolo tra via Prenestina e via Olevano Romano si trova un COLOMBARIO costruito intorno all’anno zero. La camera sepolcrale, a pianta quadrata, è costruita in opera reticolata e presenta lungo ciasuna parete cinque ordini di loculi. Un’iscrizione metrica, non più sul luogo, dipinta sull’intonaco, era la dedica ad una certa Iunia Melania.

     In questa parte di villa è compresa una scuola elementare, la Giovanni XXIII con ingresso da viale Partenope e una area giochi ad angolo tra via Olevano Romano e via Sant’Angelo dei Lombardi.

     Da notare, su via Olevano Romani un edificio modernissimo, la clinica Fabia Mater, predomina il bianco e pareti specchiate.

Soprallugo

l’11.7.13

e dicembre 2015

 

BIBLIOGRAFIA DI VILLA GORDIANI

Stefania Quilici Gigli, Roma fuori le mura, ed. Newton & Compton, 1986, pag.184

AA. VV. Ville di Roma Antica, ed. Apt, 2005.

Paolo Montanari (a cura di…), Sul territorio del Prenestino Labicano, ed. Doxa, 2004.

AA.VV. I monumenti della VI Circoscrizione, ed. Comune di Roma, 1983.

www.sovraintendenzaroma.it

 

Piero Tucci

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[1] Francesco Baracca (Lugo 1888 – Nervesa della Battaglia 1918) è stato il principale asso dell’aviazione italiana e medaglia d’oro al valor militare nella prima guerra mondiale. Gli vengono attribuite 34 vittorie aeree.

[2] 25.000 £ dei primi del Novecento equivalgono a circa 100.000 € di oggi. Da answers.yahoo.com

[3] Lawrence d’Arabia. Tenente colonnello inglese, agente segreto, militare, archeologo e scrittore nativo del Galles (1888-1935), è ricordato per essere stato uno dei capi della rivolta araba degli inizi del Novecento contro l’impero Ottomano.

[4] Affresco ai fratelli Wright. La notizia da: aeronautica.difesa.it

[5] Aeroporto di Centocelle. Tutte le notizie da it.wikipedia.org alla voce Aeroporto di Centocelle, dal sito dell’Aeronautica Militare, e dal Messaggero 19 aprile 2009, articolo a firma di Carlo Mercuri (la notizia di Kafka, della contessina e di Lawrence d’Arabia).

[6] Paniconi e Pediconi. (1904-73) (1906)  Fontana della Sfera al Foro Italico nel 1930, la chiesa di San Felice da Cantalice a Centocelle nel 1935, i palazzi per l'INA e l'INPS all'Eur nel 1939, il quartiere INA Casa Valco San Paolo con altri nel 1950, il quartiere INA Casa Torre Spaccata con altri nel 1960, chiesa dei Sacri Cuori di Gesù e Maria in via Poggio Moiano al quartiere Trieste nel 1960, ville a Casal Palocco, la chiesa di San Gregorio VII nella via omonima nel 1961-63, chiesa di San Giuseppe Cafasso al borghetto degli Angeli nel 1968, chiesa di santa Teresa a corso Italia nel 1969 con curia generalizia, ministero delle Poste e Telegrafi in viale America all'Eur con altri.

[7] Felice da Cantalice. (1515-1587) Felice Porro,frate dal 1554, trasferitosi a Roma dal 1547, dove ebbe l’incarico di questuare il pane e il vino per i poveri. Assisteva vedove, malati e fanciulle bisognose. A Sisto V predisse il papato, divenuto papa, spesso mandava da lui qualcuno a chiedere il pane. Fu amico di San Filippo Neri e dei bambini di Roma, autore di canzonette e madrigali. I suoi resti sono nella chiesa della Concezione di via Veneto., seconda cappella di sinistra, in un bel sarcofago

[8] Claudio Baglioni.

[9] Costantino Ruggeri e Luigi Leoni. Sono gli stessi architetti del Nuovo Santuario del Divino Amore, 1999. . Costantino Ruggeri è un frate francescano di Canepanova (Pavia), è pittore, scultore e progettista. Ha studiato all’Accademia di Brera e si è diplomato in scultura con Minguzzi. La sua prima personale del 1951 ha avuto la presentazione dello scultore Mario Sironi. E’ stato amico di Lucio Fontana. Nel 1952 ha progettato con Figini e Pollini la chiesa della Madonna dei Poveri a Milano, nel 1960 con Gio Ponti la cappella dell’Ospedale San Carlo. Dagli anni Settanta collabora con Luigi Leoni alla progettazione ed esecuzione di varie chiese (Santa Maria della Gioia a Varese, San Paolo a Rho, San Francesco Saverio a Yamaguchi in Giappone). E’ morto nel 2007.

[10] Chiesa di San Bernardo di Chiaravalle tutte le notizie da parrocchie.it.

[11] Rolando Lanari. L’agente Rolando Lanari venne ucciso il 14 febbraio 1987 in via Prati di Papa (piazza della Radio) mentre stava scortando un furgono portavalori delle Poste, quando venne aggredito da sei brigatisti che aprirono il fuoco con pistole e mitra, esplodendo 56 colpi in pochi secondi. Lanari e Giuseppe Scravaglieri rimasero uccisi, un terzo agente gravemente ferito. Gli assassini fuggirono con un miliardo e 150 milioni di lire. Negli anni successivi gli autori del colpo vennero arrestati e condannati. Il 25 maggio 2004 la Corte di Cassazione ha reso definitiva la condanna all’ergastolo ai brigatisti Fabio Ravalli, Maraia Cappello, Vincenza Vaccaro, Franco Grilli, Stefano Minguzzi e Tiziana Cherubini.

[12] Teofrasto. Filosofo e botanico greco, allievo di Aristotele  a cui succedette nella direzione del Liceo.

[13] Forti di Roma la data della loro costruzione da: AA.VV. I rioni e i quartieri di Roma, ed. Newton, cit. Per it.wikipedia.org alla voce Forti di Roma la data della loro costruzione è collocata tra il 1877 e il 1891.

[14] Via Prenestina. Cosiddetta perchè collegava Roma a Preneste oggi Palestrina, rappresenta il prolungamento della via Gabina quando Gabi divenne municipio romano.

[15] Mausoleo Rotondo e architetti. Il Palladio si ispirò a questo tipo di mausoleo per progettare le ville venete.