2011.03.06 Roma e l’unità d’Italia parte 3^

 

Copertina di questa ciclo passeggiata storico-culturale: noi che ammiriamo il monumento ai fratelli Enrico e Giovanni Cairoli in combattimento, una scultura bella e piena di movimento, spesso ignorata, forse perchè distratti dallo splendido panorama  della terrazza del Pincio...

 

 

 

...siamo 35 (più la bandiera!) alla solita partenza delle 9,30 dal Colosseo, percorriamo via Labicana, viale Manzoni ....

 

 

 

....via Giolitti e, passati sotto la ferrovia per la via Tiburtina, arriviamo al Cimitero del Verano...

 

 

 

...entriamo all’interno, dall’ingresso laterale di via Tiburtina, perchè Mario ci porta a scoprire, in una zona sopraelevata del Verano chiamata “il Pincetto” un monumento....

 

 

 

....anzi, un Cenotafio (Mausoleo sepolcrale)  con tutte le scritte dei caduti “papalini” nelle battaglie del 1867 e le loro relative provenienze (perchè si trattava sempre di truppe volontarie a difesa del Papa). Poi, per uscire, ci dirigiamo verso l’ingresso principale, attraverso quel quadrilatero (progettazione del Valadier) che è la parte più antica e monumentale del cimitero.

 

 

 

 

Tra le numerose tombe impreziosite da vere opere d’arte e c’è anche quella di Goffredo Mameli, caduto al Gianicolo durante le battaglie in difesa della Repubblica Romana.

 

 

 

 

Riprendiamo la pedalata: via de Lollis,... corso d’Italia (passiamo davanti alla breccia di porta Pia, che sarà il tema della 4^parte)...

 

 

 

....villa Borghese, il Pincio e su viale del Belvedere ammiriamo il monumento ai Fratelli Cairoli, (già illustrato in copertina) protagonisti di questo tentativo (1867) di liberare Roma dal papato, prima di porta Pia (1870)

 

 

 

Ultima tappa: villa Glori, luogo della morte in battaglia di Enrico Cairoli (Giovanni morirà 2 anni dopo, per le ferite). Commemorati da queste targhe in un angolo di verde....

 

 

 

...e da questa colonna. Leggiamo qualche notizia su questa patriottica famiglia Cairoli:

“Carlo Cairoli e Adelaide Bono da Pavia ebbero cinque figli che parteciparono tutti al risorgimento italiano: Benedetto, Ernesto, Luigi, Enrico, Giovanni. Solo il primo morì nel suo letto. Enrico morì a Villa  Glori nel 1867e Giovanni due anni dopo per le ferite riportate nello stesso scontro. Luigi morì di tifo a Cosenza nel 1860 mentre con Garibaldi compiva l'opera dei Mille. Ernesto morì con i Cacciatori delle Alpi nel 1859. Benedetto fu ferito a Palermo assieme al fratello Giovannino, dopo lo sbarco dei Mille. In seguito divenne presidente del consiglio in una coalizione di sinistra e salvò il Re Umberto I da un attentato rimanendovi ferito....” C.C.