2010.09.19 Le Pietre di inciampo (Stolpersteine) a Roma

 

Via Labicana: Siamo appena partiti dal solito appuntamento della Metro B Colosseo e siamo in 35....

 

 

 

 

...e dopo aver percorso via Emanuele Filiberto, arriviamo a Porta San Giovanni....

 

 

...dove facciamo una prima sosta e Mario ci illustra il tema del giorno:

Le Pietre d'inciampo sono una iniziativa dell'artista tedesco Gunter Demnig in memoria di cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti, aperta in diversi paesi europei.

L'iniziativa è partita nel 1995, a Colonia. A inizio 2010 erano installate più di 22.000 "pietre" in Germania, Austria, Ungheria,Ucraina, Cecoslovacchia, Polonia, Paesi Bassi.

Materialmente, la memoria consiste in una piccola targa d'ottone della dimensione di un sampietrino (10 x 10 cm.), posta davanti alla porta della casa in cui abitò il deportato, sulla quale sono incisi il nome della persona deportata, l'anno di nascita, la data e il luogo di deportazione e la data di morte, se conosciuta.

Le prime 30, in Italia, sono state collocate il 28 gennaio 2010, in occasione del giorno della Memoria, in 6 municipi di Roma    (Da Wikipedia, l’enciclopedia libera).

Poi riprendiamo la nostra pedalata: via La Spezia, con i cantieri della Metro C, piazza Lodi e....

 

....dopo il ponte sulla ferrovia, via Casilina, siamo nel quartiere il Pigneto, dove ci furono diverse deportazioni di “politici”....

 

 

...questa, per Antonio Atzori, in via Ascoli Piceno è la prima “pietra d’inciampo” del nostro percorso...

 

 

Qui al Pigneto oltre alla “pietra d’inciampo”, il martire è ricordato con una targa in marmo sulla parete ed un cartello esplicativo “Pigneto ‘44”...

... qui siamo alla n. 3 in via E. Giovenale, il patriota si chiama Ferdinando Persiani, 22 anni ed un volto da bambino....

 

 

 

....altra sosta in via Romanello da Forlì, per Fernando Nuccitelli e qui Mario  ci informa come funziona, in pratica, l’applicazione di questi piccoli “monumenti alla memoria” qualora si avesse un caso da ricordare:

L'iniziativa - di natura privata, ma patrocinata da diversi soggetti sociali, prima fra tutti la Comunità ebraica di Roma - è un work in progress, con sede, per quanto riguarda Roma, presso la Casa della memoria e della storia. Gli Stolpersteine sono finanziati da sottoscrizioni private; il costo di ognuno, compresa l’installazione, si aggira tra i 75 e i 95 euro.

 

 

 

Percorrendo la via Casilina Vecchia, lungo un pittoresco antico acquedotto, arriviamo a via Taranto....

 

 

....dove il Colonnello Eugenio Paladini  è commemorato con questa pietra d’inciampo....

(l’inciampo non è fisico ma visivo e mentale, costringe chi passa a interrogarsi su quella diversità e agli attuali abitanti della casa a ricordare quanto accaduto in quel luogo e a quella data, intrecciando continuamente il passato e il presente, la memoria e l’attualità)               

Proseguiamo la nostra pedalata: via Nola...

 

 

 

 

....giardini di piazza Vittorio, via dello Statuto ....

 

 

 

....e ripassati per il Colosseo arriviamo in via dei Fori imperiali dove sono in corso le celebrazioni del 150° della breccia di Porta Pia: facciamo un veloce gemellaggio con questi storici Bersaglieri Ciclisti !!

 

 

 

Passati da piazza Venezia e via del Plebiscito, percorriamo Corso Vittorio Emanuele, il ponte omonimo...

 

 

 

 

...arriviamo nel quartiere Prati, davanti alla Caserma dei Carabinieri Luciano Manara per osservare le pietre d’inciampo poste per i Carabinieri vittime del nazismo....

 

 

Qui siamo in via Ulpiano, in procinto di ri-attraversare il Tevere a ponte Umberto, poi a piazza Argentina....

 

 

....diretti verso l’ultima tappa, al Ghetto in via della Reginella, vicino a piazza Mattei (con la bella fontana delle tartarughe)...

 

 

 

... e qui si tratta di una minima rappresentanza dei tanti martiri Ebrei....(C.C.)

 

N.B. sempre da Da Wikipedia

Le prime 30 pietre d’inciampo, in Italia, sono state collocate il 28 gennaio 2010, in occasione del giorno della Memoria, in 6 municipi di Roma:

§                     a via della Reginella 2, al Ghetto (Municipio I)[1]

§                     a via Flaminia 21 (Municipio XX)[2]

§                     a via Carlo Alberto Della Chiesa (viale Giulio Cesare), davanti alla scuola allievi carabinieri da dove vennero deportati gli allievi il 7 ottobre 1943 (Municipio XVII) (dodici pietre),

§                     a piazza Rosolino Pilo 17, a Monteverde (Municipio XVI)

§                     a via Taranto 178 (Municipio IX)

§                     al Pigneto, in diverse vie, in memoria di deportati politici (Municipio VI)[3].