PISTA CICLABILE SERRONE FIUGGI

 

 

     La pista ciclabile Paliano – Fiuggi sorge sul percorso della dismessa linea ferroviaria che univa la capitale alla cittadina ciociara.

 

NOTIZIE PRATICHE

 

Per raggiungere Serrone da Roma bisogna percorrere l’autostrada A1 in direzione Napoli fino al casello di Colleferro (km 36, padaggio € 2,20), da Colleferro-casello seguire le indicazioni per Colleferro fino al bivio per la Prenestina (km 10), in soli 2 Km si scende velocemente alla Prenestina, giunti su quest’ultima strada percorrerla in direzione Fiuggi per altri 3 km. La pista ciclabile si imbocca presso la ex stazione di Serrone[1].

 

STORIA DELLA FERROVIA

ROMA - FIUGGI

 

     Fu costruita su progetto redatto dall’ingegner Antonio Clementi che operava per conto di una delle società belghe che lavoravano in Italia ad inizio del Novecento. Ottenuto il parere favorevole del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici nel marzo 1907 la SOCIETA’ DELLE FERROVIE VICINALI (SVC) iniziò i lavori nel 1913 e il 12 giugno 1916 (in piena prima guerra mondiale) viene inaugurato il primo tratto da Roma a Genazzano di 47,5 Km. Il capolinea della ferrovia venne fissato alla stazione Termini, lato via Cavour. Il binario era a scartamento ridotto (0,95 cm), il servizio iniziò con quattro coppie giornaliere di treni, la velocità massima ammessa era di 40 Km/h.

     Nel 1917 venne inaugurato il tratto da Genazzano a Fiuggi di 30,8 Km (maggio) e Fiuggi Alatri Frosinone di 33 Km (luglio).

     Nel 1941, durante la seconda guerra mondiale, la Stefer subentrò alla SFV nella gestione della reta ferroviaria.

 

     Nel 1950 viene aperta la nuova stazione delle Laziali, arretrata rispetto alla piazza dei Cinquecento, questa fu una delle cause di perdita di traffico della linea.

     Nel 1976 la Stefer si trasforma in Acotral (Azienda Consortile Trasporti Lazio). Per gli alti costi di gestione nel 1978 chiude la tratta Fiuggi Alatri, nel 1981 il servizio è limitato a Cave. La notte del 27 dicembre 1983 un piccolo smottamento del terreno nella discesa per Genazzano interrompe la linea, questa è limitata a San Cesareo.

     Nel 1984 viene sospeso il servizio anche tra Pantano e San Cesareo: muore definitivamente la linea.

 

     Il 1° marzo 2006 la tratta Grotte Celoni - Pantano viene riaperta con caratteristiche di metropolitana, sarà parte della futura metro C. Questa nuova linea di metropolitana di Roma è attualmente in costruzione. Sarà aperta da Pantano a San Giovanni nel 2013, giungerà al Colosseo nel 2016, a Ottaviano nel 2018[2]. Avrà corse 24 ore su 24, frequenza di 90”, sarà completamente automatizzata, quindi non ci saranno piloti a bordo. Quando sarà completa coprirà un percorso di 32 Km con 42 stazioni[3].

 

STORIA DELLA PISTA CICLABILE

 

     Dopo tanti anni di abbandono la regione Lazio decide di riconvertire il tracciato della linea ferroviaria in pista ciclabile nel 1996 sotto la spinta delle forze ambientaliste, delle comunità locali, e con l’approvazione dell’allora presidente della regione Piero Badaloni[4].

La regione si avvalse anche di una legge nazionale, la 366 del 1998 che finanzia piste ciclabili su sedi ferroviarie dismesse, tale legge fu approvata durante il governo Prodi Uno[5].

     L’inaugurazione della pista ciclabile è avvenuta nel 2000 alla presenza delle autorità competenti e di circa 5.000 ciclisti, un avvenimento unico per la Ciociaria.

 

DESCRIZIONE DEL PERCORSO

 

1) TRATTO PALIANO - SERRONE di km 5 circa. Questo tratto bellissimo lo sconsiglio perchè è in abbandono, bisogna farsi largo
tra i rovi che sono cresciuti sulla pista (situazione visionata a luglio 2010) ed è tutto in salita. Peccato
perchè dispiace vedere come viene lasciato andare un percorso bellissimo che è costato denaro pubblico per
convertirlo in pista ciclabile.
Comunque sia, per chi è avventuroso e vuole provarlo lo stesso: il primo km corre lungo la Prenestina,dopo
l'incrocio con la strada che sale a Olevano e Bellegra, la pista si allontana dalla strada e segue un suo percorso
che aggira un monte, sempre in salita. In lontananza sentirete abbaiare molti cani, non temete! è un canile. Si prosegue
tra le difficolta dovute alle erbacce che invadono la pista, finchè si giunge ad incrociare un'altra strada
che sale a Roiate. Si prosegue per poco (qui la pista ciclabile è tenuta meglio)
fino a giungere alla ex stazione di Serrone (ottimo restauro).

2) TRATTO SERRONE - PIGLIO di km 3,5, di falsopiano in leggera salita. Consiglio di iniziare qui la pedalata, un comodo
parcheggio consente di lasciare la macchina. Il tratto Serrone-Piglio non presenta difficoltà.
Si segue la via Prenestina, si passa sopra un pavimento in cemento, guardando bene si scopre che è il tetto di
una chiesina di campagna. Attenzione che dopo un Km e mezzo circa, si incrocia il bivio Prenestina-strada per Piglio,
è pericoloso, le macchine non ti vedono. Ci si discosta dalla Prenestina, si prosegue fino a giungere in pianura alla
ex stazione del Piglio (ottimo restauro, fontana e fontanella purtroppo asciutte!!!).


3) TRATTO PIGLIO - ACUTO di km 9. E' il tratto più bello, lontano da qualunque strada, si pedala completamente immersi
nella natura, ci tiene compagnia il rumore della nostra bicicletta, a tratti vedute sulla valle del fiume Sacco, e le gole
di piccoli fiumi che scendono dalla parete del monte Pila Rocca (m 1108). Oltre ad essere il tratto più bello della pista è
anche il più impegnativo. La strada è in leggera salita, tranne gli ultimi 3 chilometri in cui sale con pendenze maggiori,
mai durissime. Ci si può fermare più volte in questo tratto, presso un casello ferroviario abbandonato (bella vista
retrospettiva sulla pista che abbiamo salito e sul paese di Piglio), presso un ponte su una gola (bel panorama!).

4) TRATTO ACUTO - FIUGGI di Km 6,5. Giunti alla stazione di Acuto (ottimo restauro) è fatta! Aggiriamo la casa di fronte
alla ex stazione, facciamo 30 metri e troviamo una piazza tenuta a giardino con una fontanella. L'acqua è ottima, se
lasciate scorrere l'acqua due/tre minuti arriverà anche fresca! Riprendiamo il percorso,fatti m 500 ecco una fontanella.
Ripartiti da Acuto ci aspettano km 3 in falsopiano di leggerissima salita, fino a che incrociamo la Prenestina.
A questo punto si passa sulla sinistra della strada e la si costeggerà sempre fino a Fiuggi.
E' importante sapere che da ora in poi la strada è tutta in discesa!!! Subito si trova un
punto di ristoro con panche, tavoli e carta topografica (purtroppo tutto in abbandono). La pista ciclabile scende veloce in
un bosco fino a Fiuggi. Purtroppo il tracciato è sporco: ci sono foglie e rametti, ma nulla di grave. Sempre in discesa,
sempre dentro un bosco, si giunge a un km e mezzo dalle prime case del paese, qui la pista ciclabile si conclude.
Proseguiamo sulla via Prenestina, passano pochissime macchine (chi scrive l'ha percorsa varie volte e in
varie stagioni dell'anno). Giunti ad un rondò si entra nel paese. Ora la strada è in leggerissima salita, notare a sinistra
le vecchie rotaie del treno che ancora emergono dall'asfalto.Solo un Km e mezzo separa il rondò dalla piazza principale
di Fiuggi dove si trovano le Terme Bonifacio VIII e la ex stazione (OTTIMO restauro). In un capannone ferroviario è stato
recentemente realizzato un piccolo museo della ferrovia Roma - Fiuggi.

FIUGGI. Se si giunge a Fiuggi all'ora di pranzo e si vuole mangiare, la cittadina offre diverse possibilità,
oltre ai ristoranti dei numerosi alberghi, si trovano pizzerie a taglio e botteghe di salumi e formaggi che preparano
panini. Se posso permettermi, io, tutte le volte che vado a Fiuggi in bici, mi fermo in una pizzeria di via Gorizia,
chiamata L'arte della pizza (no chiusura settimanale). Offre vari tipi di pizza e bevande, in più dispone
di un giardino con sedie e tavoli che può che può ospitare una ventina di persone.
I prezzi sono onestissimi!


IL RITORNO E' TUTTO IN DISCESA, LA BICICLETTA VI RIPORTERA'A SERRONE, attenzione che appena usciti da Fiuggi
vi aspettano tre km circa di salita dura, non durissima.

Per chi non fosse ancora stanco di pedalare, dopo aver raggiunto Fiuggi, può proseguire per km 12 fino a Fumone.
Si costeggerà il bellissimo lago di Canterno (lungo questo lago si trova un percorso pedonale e ciclabile di un km circa),
giunti a Fumone è d'obblico visitare il Castello, ancora oggi proprietà privata di una famiglia romana.
Uscendo da Fiuggi c'è una lunga discesa, per raggiungere Fumone c'è una bella salita, il resto del percorso è
pianeggiante.

UN REGALO per chi ha avuto la pazienza di leggere queste note fin qui.
Tornando al Piglio, uscite dalla pista ciclabile, fate 100 metri in discesa e vi trovate sulla via
Prenestina, ancora 500 metri in direzione Roma e trovate sulla sinistra la Cantina Sociale del Piglio.
Una sorpresa! Non solo potete acquistare il famoso vino doc sfuso o confezionato,
potete anche fermarvi alla enoteca arredata in modo rustico e simpatico,
potete sorseggiare vari tipi di vino, tutti a prezzi accettabili, ed accompagnarli con
cantucci o ciambelle al vino (oppure crostate alla frutta), i gestori sono simpatici e gentili!
Non so resistere ad assaggiare il rosso del Piglio (14°)!!! Eccezionale!!![6]

 

 

 

 

 

 

 

 

DATI ESSENZIALI SUI

COMUNI ATTRAVERSATI DALLA

PISTA CICLABILE

 

PALIANO  ab. 8.171, m 471 slm

SERRONE  ab. 3.075, m 738 slm

PIGLIO  ab. 4.771, m 620 slm

ACUTO  ab. 1.906,  m 724

FIUGGI  ab. 9.698, m 747 slm[7].

 

Piero Tucci

tuccigf@tiscali.it

10.10.10



[1] Informazioni pratiche. Tutte le notizie sono state ricavate da sopralluoghi effettuati nell’estate 2010.

[2] Metro C. Le notizie sulla prosecuzione dei lavori e le date per la sua realizzazione da “la Repubblcia” dell’aprile 2010.

[3] Storia della Ferrovia. Quasi tutte le notizie di questo paragrafo provengono dal it.wikipedia.org e dalla cronaca di Roma de “la Repubblica”.

[4] Piero Badaloni. Nato a Roma nel 1946 è giornalista della Rai e scrittore. E’ stato presidente della regione Lazio tra il 1996 e il 1998, come indipendente sostenuto dal centro - sinistra. Battuto da Storace è tornato in Rai, quindi direttore di Rai International.

[5] Romano Prodi. Nato a Scandiano nel 1939, docente universitario di economia e politica industriale. E’ stato presidenti dell’Iri per otto anni, presidente della Commissione Europea. Il governo Prodi Uno è stato in carica dal 1996 al 1998.

[6] Descrizione. Questo capitolo è preso dal sito internet piste-ciclabili.com a firma pieroscacchi, l’autore di queste pagine.

[7] Dati sui comuni. Da it.wikipedia.org e Enciclopedia Universale Garzanti.