VISITA AI PRESEPI

STORICI NELLE CHIESE DI ROMA

 

INTRODUZIONE

 

     Il termine presepe o presepio viene dal latino praesaepe cioè greppia, mangiatoia, luogo innanzi al recinto.

     La tradizione del presepe è prevalentemente italiana, risale a San Francesco d’Assisi[1] che a Greccio, nel 1223, realizzò la prima rappresentazione vivente della Natività. Esistevano già varie “sacre rappresentazioni” nel periodo medioevale, ma fu San Francesco ha darle il significato moderno che ha per noi.

     Il successo del presepe portò gli scultori ad interessarsi della loro realizzazione. Il primo presepe scolpito a tutto tondo è quello di Arnolfo di Cambio[2], del 1291, che si conserva in Santa Maria Maggiore a Roma. Il presepe ebbe grande impulso nel Quattrocento: Botticelli[3] dipinse l’Adorazione dei Magi, conservata agli Uffizi di Firenze, nei personaggi raffigurò la famiglia dei Medici. Luca e Andrea della Robbia[4] realizzarono terracotte per raffigurare il presepe, tra tutte vale quella del Convento della Verna ad Arezzo. Nel XV e XVI secolo si introdusse l’uso di realizzare grandi statue permanenti che occupavano ambienti interi. Un esempio di presepe monumentale è nella basilica di Santo Stefano a Bologna. Nel XVII secolo si iniziarono a realizzare nelle case dei nobili. Nel Settecento a Napoli fare il presepe divenne una sorta di mania, si assistette a vere e proprie gare tra le famiglie per avere il presepe più bello e sfarzoso, gli forono dedicate intere camere, le statue indossavano capi di finissimi tessuti, non mancavano gioielli autentici. Un esempio di presepe napoletano del Settecento è al Museo delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma. Una intera strada di Napoli, via San Gregorio Armeno, è tuttora dedicata alle botteghe di artigiani che realizzano le statuine dei presepi con sempre nuova fantasia. Nel Novecento si sono realizzati presepi meccanici.

 

     Fu papa Liberio[5], nel 354 a fissare al 25 dicembre la nascita di Gesù di Nazareth. Data tradizionale e non storica, la cui scelta fu dettata da motivi simbolici, astronomici[6]. La notte di Natale dell’800 il papa Leone III incoronò imperatore Carlo Magno nella basilica di San Pietro. Il giorno di Natale del 1541, alla presenza di Paolo III, Michelangelo scoprì gli affreschi della volta della Cappella Sistina.

 

PRESEPE DI

SANTA MARIA MAGGIORE

 

     Il più antico presepe conservato al mondo è questo scolpito in pietra a tutto tondo da Arnolfo di Cambio risalente al 1291.

     All’origine c’è la culla di Gesù, intorno alla quale è sorta l’idea del presepe. Secondo la tradizione arrivò da Betlemme, al tempo del papa palestinese Teodoro, intorno al 643. Una reliquia di cinque traversine di legno che ha resistito a depredazioni e profanazioni, custodita in vari reliquiari fino a quello del 1802, dentro il quale la culla è conservata nella confessione sotto l’altare papale. Qui il 25 di ogni mese un sacrista della basilica, girando una monovella a destra dell’altare, fa scendere lo sportello in bronzo dorato e così il visitatore può ammirare il reliquiario.

     L’ambulacro dietro l’altare della Cappella Sistina ha sempre conservato il primo presepio. E’ in marmo, realizzato da Arnolfo di Cambio nel 1291, costituito da solo sei figure originali: i tre Magi, san Giuseppe, il bue e l’asino, e dalla Madonna con il Bambino in braccio, opera di artista del Cinquecento.

     Oggi si trova nel piccolo museo, realizzato in occasione dell’anno santo del 2000, situato in locali sottostanti la basilica. L’entrata è subito dopo l’ingresso a destra, è aperto tutti i giorni dalle ore 9 alle 18, il costo del biglietto è di 4 €, ridotto 2 €.

 

     Santa Maria Maggiore è una delle basiliche romane che hanno la porta santa, detta anche Liberiana perché fondata da papa Liberio nel punto indicatogli da una visione e da una miracolosa nevicata estiva. Per certo l’attuale basilica fu eretta da Sisto III (432-440) subito dopo il Concilo di Efeso (431) che rivendicò alla Madonna il titolo di Madre di Dio. Nicolò IV (1288-92) ne rifece l’abside, Clemente X (1670-76) la facciata posteriore, Benedetto XIV (1740-58) la facciata principale. Il campanile romanico, del 1377, con cuspide piramidale, è il più alto di Roma m 75.

     La facciata settecentesca è opera di Ferdinando Fuga, sotto il portico statua di Filippo IV di Spagna su disegno del Bernini, la loggia conserva il mosaico del XIII secolo.

     L’interno è basilicale, grandioso, lungo 86 metri, diviso in tre navate da colonne monolitiche: 36 di marmo dell’Imetto e quattro di granito, con capitelli ionici. Bel pavimento cosmatesco del XII secolo, soffitto a cassettoni del Sangallo con stemma di papa Alessandro VI Borgia. Splendidi i mosaici dell’arco trionfale e dell’abside (Iacopo Torriti).

     Nella navata di sinistra si trova la Cappella Paolina o Borghese, ordinata da Paolo V Borghese a Flaminio Ponzio nel 1611. Qui è sepolto Paolo V.

     Nella navata di destra si trova la Cappella Sistina o del Ss. Sacramento iniziata nel 1585 da Sisto V Peretti per opera di Domenico Fontana. Qui si trova il primo presepe di Arnolfo di Cambio.

 

 

PRESEPE DEI

SS. COSMA E DAMIANO

 

     La chiesa conserva uno splendido presepe napoletano del Settecento avuto in dono  nel 1939 dai coniugi Cataldo Perricelli, famiglia monticiana originaria di Napoli. Con uno scenario ideato da Amleto Toccafondi e le architetture di Enrico Cataldo, il presepe, in parte rubato intorno al 1985, reintegrato e nuovamente esposto al pubblico dal Natale 1994, misura 15 metri di lunghezza per nove di altezza, sette di profondità e consta di tante stampe dell’epoca riunite intorno alla scena centrale. E’ utile ricordare che la chiesa sorge sul luogo del Templum Sacrae Urbis, vale a dire l’ufficio Archivio o Statistico dell’antica Roma, da qui partì l’ordine di Augusto di censire la popolazione dell’impero, per obbedire a tale editto Maria e Giuseppe mossero da Nazaret alla volta di Betlemme e qui venne scritto, come al Tabularium, il nome di Gesù. Il presepe può essere visitato tutto l’anno, è aperto venerdì, sabato e domenica dalle ore 10 alle 13  e dalle 15 alle 18, chiuso in agosto.

 

     Fu il papa Felice IV che ricavò da un’aula del Foro della Pace, nel 527, la chiesa. Nel 1632 fu rinnovata su disegno di Arrigucci. Il vestibolo antistante la chiesa, verso il Foro Romano, è costituito dal cosiddetto Tempio del Divo Romolo. Tale tempio fu eretto da Massenzio in onore del figlio Romolo morto fanciullo nel 309 e divinizzato. Interno a una navata con cappelle laterali. Nell’abside importanti mosaici del VI secolo.

 

 

PRESEPE DELL’ARACOELI

 

    Una visita d’obbligo è quella al presepe dell’Aracoeli di cui la statua del Bambinello fu trafugata, nel 1994, e mai più ritrovata. La tradizione attribuisce ad un anonimo frate francescano la realizzazione della statua di legno intagliata in un tronco d’olivo dei Getsemani[7] nel convento del monte Sion a Gerusalemme. La statua è stata rifatta con legno degli olivi di Getsemani. Gli si attribuiscono molti miracoli. Il bambinello è esposto ai fedeli tutto l’anno.

     Nel presepe, allestito nella cappella di Sant’Elena, spicca la grandiosa Gloria del padre F. Codogno (1828) e le statue a grandezza naturale del 1858.

 

    La chiesa sorge sul punto più alto del Campidoglio, dove era l’Arce, e dove – secondo la tradizione – la sibilla avrebbe predetto ad Augusto la venuta del figlio di Dio, da cui il nome Aracoeli. Già nel 574 era considerata una delle chiese più antiche di Roma, nel 1250 i benedettini la ricostruirono in forme romanico gotiche. Nel medioevo essa fu simile ad un luogo di incontri, dibattiti e decisioni politiche, Cola di Rienzo e Carlo d’Angiò parlarono pubblicamente in questo luogo, i guelfi si difesero contro Arrigo VII (1312), Marcantonio Colonna – di ritorno da Lepanto – vi tenne il trionfo (1571). La scalinata di 122 gradini marmorei fu costruita nel 1348 per voto del popolo, salvo da una pestilenza.

     Interno basilicale a tre navate separate da colonne antiche. Nella prima cappella a destra splendidi affreschi del Pinturicchio. Ai pilastri terminali della navata centrale due pergami di Lorenzo di Cosma  e di suo figlio Giacomo, 1200 circa. A sinistra dell’altare maggiore Cappella di Sant’Elena, elegante edicola del 1602 su otto colonnette, nell’urna in porfido vi sarebbe sepolta la santa, al di sotto un’ara, quella della leggenda. Al grande altare maggiore, Madonna su tavola del XII secolo.

 

 

 

 

 

 

 

PRESEPE DELLA

BASILICA DEI SANTI APOSTOLI

 

Si espone uno splendido presepe ideato dall’allora parroco Giovanni Antonio Bonelli, promotore degli scavi iniziati nel 1871 per trovare le spoglie degli apostoli Filippo e Giacomo[8]. Originariamente il presepe era fatto con figure in cera e cartapesta, col tempo andarono distrutte, ma nel 1923 è stato ricomposto con grandi statue di gesso di manifattura parigina[9]. Tale presepe fu esposto prima nella cripta, poi nella cappella del crocifisso, dove può essere visitato in ogni periodo dell’anno.

 

     Eretta probabilmente da Pelagio I dopo la cacciata dei Goti nel VI secolo, restaurata da Martino V Colonna, Sisto IV Della Rovere e Pio IV Medici, fu pressocche rifatta da Francesco Fontana, figlio di Carlo nel 1702-08, alla morte del quale fu portata a termine dal padre nel 1714. La facciata neoclassica è del Valadier, il grande portico è opera di Baccio Pontelli (fine XV secolo).

     L’interno, diviso in tre navate da pilastri a lesene corinzie, ha la volta affrescata con Il trionfo dell’Ordine di San Francesco, luminoso affresco del Baciccia (1707). In fondo all’abside Martirio di San Filippo e Giacomo di Domencio Muratori (1704), la più grande pala d’altare di Roma. In fondo alla navata sinistra Monumnto di Clemente XIV Ganganelli, prima opera romana di Antonio Canova.

 

MUSEO DEL PRESEPE IN

SANTA MARIA IN VIA

 

     La chiesa si trova in largo Chigi, a due passi da fontana di Trevi. Possiede due presepi che forse sono i più visitati dopo quello dell’Aracoeli. Questi vengono continuamente arricchiti con pregevoli figure settecentesche acquistate sul mercato antiquario o appositamente eseguite in cartapesta leccese sui modelli di Bartolomeo Pinelli[10]. Un presepe è napoletano, l’altro è ambientato nella Roma dell’Ottocento con scene ispirate alle incisioni di Pinelli e a paesaggi della Campagna Romana.

     Nella chiesa ha sede l’Associazione Italiana Amici del Presepe (AIAP), che riunisce gli appassionati non solo romani o italiani, ma di tutto il mondo. L’associazione ha lo scopo di mantenere viva la tradizione del presepe e, tra l’altro, organizza corsi di tecnica presepistica.

 

     La chiesa è ricordata dal 955 e più volte ricostruita, l’ultima da Francesco da Volterra, alla fine del XVI secolo, su disegno di Giacomo della Porta. Elegante facciata barocca di Carlo Rainaldi.

     Interno a una navata, nella prima cappella di destra la Madonna del Pozzo, frammento di affresco su tegola o lavagna, rinvenuto nel 1256, secondo la tradizione galleggiante sulle acque traboccanti del pozzo che ancora si vede.

 

PRESEPE DI

SAN GREGORIO VII

 

     Terminiamo con due presepi situati nelle chiese dei quartieri moderni di Roma. La chiesa di San Gregorio VII[11] si trova nella via omonima, vicino San Pietro. Il presepe è composto da numerose figure napoletane settecentesche, pervenuto ai religiosi grazie a un lascito del barone Oscar Grisolia. Sullo sfondo marino si ammira perfino Capri.

 

     La chiesa di San Gregorio VII è opera degli architetti Mario Paniconi e Giulio Pediconi nel 1960-1. Sull’altare maggiore Crocifisso circondato da angeli, Vergine e San Francesco di Pericle Fazzini.

 

PRESEPE DEL

SACRO CUORE IMMACOLATO

DI MARIA

 

     La chiesa si trova in piazza Euclide, nel quartiere Parioli. Qui visiteremo l’ultimo, in ordine di tempo, tra i presepi permanenti. Inaugurato nel 1966, è stato realizzato da un fratello coadiutore della congregazione dei Claretiani, Fulgenzio Martinez, nella cripta del tempio, ed è stato costruito dall’architetto Armando Brasini.

 

     La chiesa del Sacro Cuore Immacolato di Maria è stata progettata da Armando Brasini nel 1923 ma eretta senza la prevista gigantesca cupola nel 1951-52. L’interno è a croce greca inscritta in un cerchio. Nel battistero, nove grandi tele di Gregorio Sciltian, esemplari del suo realismo magico.

 

ALTRI PRESEPI

 

     Molto frequentati e ammirati nel periodo natalizio sono il presepe di piazza San Pietro, per la presenza del Papa, con statue a grandezza naturale (opera del Cantagalli) proviene dalla chiesa di Sant’Andrea della Valle (da non dimenticare quello nella basilica di San Pietro con personaggi in legno della val Gardena); quello di piazza Navona, realizzato dall’A.I.A.P. per conto del Comune (è la realizzazione del piccolo presepe che si trova nel Museo di Roma in Trastevere di piazza Sant’ Egidio), molto conosciuto per le bancarelle che formano un simpatico mercatino; quello sulla scalinata di Trinità de Monti, ispirato agli acquarelli di Franz opera di Nazareno Del Fabbretto.

     Un grande successo di pubblico, anche turisti italiani e stranieri, ha avuto la MOSTRA DEI CENTO PRESEPI che si tiene dagli anni Settanta, nelle sale del Bramante, presso la chiesa di Santa Maria del Popolo, con ingresso da viale D’Annunzio. Col passare degli anni i presepi sono diventati circa 200, di ogni tipo ed epoca, l’esposizione occupa tre stanze su una superficie di 350 mq.

 

PRESEPE DEI NETTURBINI

 

     Ideato nel 1972 da Giuseppe Ianni, operatore ecologico, si trova nella sede Ama di via dei Cavalleggeri n. 5. Completamente in muratura con calce, raccoglie oltre 1.900 pietre provenienti da tutto il mondo, vuole essere simbolo di pace. Il presepe comprende 100 case, un caminetto fumante, 54 metri di strade in selce (sampietrini), quattro fiumi per uno sviluppo di 12 metri, 870 gradini, cinque sorgenti, quattro grotte. Lo hanno visitato i sindaci di Roma, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Madre Teresa di Calcutta, il papa Benedetto XVI, mentre Giovanni Paolo II lo ha visitato ogni anno del suo pontificano.

 

PRESEPE DEI FERROVIERI

 

      Il presepe dei ferrovieri è stato sempre realizzato nella galleria di testa della stazione Termini, da quando ci sono stati i lavori per la creazione del centro commerciale sotterraneo, si è spostato nell’ala Mazzoniana, dove è la partenza del tram Roma Pantano. All’interno di un vagone merci – in miniatura - vi è la ricostruzione del primo presepio realizzato da San Francesco a Greccio.

 

PRESEPE DEL POLIGRAFICO DI STATO

 

     E’ un presepe napoletano del Settecento, si trova in piazza Verdi 10.

 

PRESEPE ELETTRONICO MULTIMEDIALE

 

     Il presepe è costituito da un gran numero di effetti speciali, gestiti da un sistema di controllo computerizzato, non commerciale, ma realizzato in proprio. Numerosi gli effetti luminosi, audio, parti in movimento come: personaggi – cometa – mare. Gli autori sono Giuseppe Strongoli e Giacomo Casano. Il presepe elettronico multimediale è allestito in via Aufidio Namusa 194 nel quartiere di Torre Spaccata, è gratuito ed aperto tutto l’anno.

  

MUSEO TIPOLOGICO INTERNAZIONALE

DEL PRESEPE A.I.A.P.

 

Fondato nel 1967 da Angelo Stefanucci e curato dall’ AIAP, si trova nei locali sottostanti la chiesa Ss. Quirico e Giulitta, in via Tor de Conti, nel rione Monti a pochi passi da via Cavour. Numerosi presepi sono formati da oltre 3.000 figure realizzate in carta, conchiglie, mollica di pane, stoffa, cera, legno, terracotta, gesso e vetro. I presepi provengono da tutta Italia, da diversi paesi europei, dall’Africa, dal medioriente e dal Sud America. E’ aperto tutto l’anno il mercoledì e sabato dalle ore 17 alle ore 20.

 

      Meno conosciuti, ma ugualmente belli sono i presepi di San Francesco a Ripa, a Trastevere  (figure scolpite in legno), il presepe nella chiesa della Ss. Concezione in via Veneto (in gesso colorato, conservato in una nicchia, protetto da due sportelli in legno), il presepe nella chiesa di S. Bibiana in via Giolitti, il presepe nella chiesa di Gesù e Maria al Corso (barocco), il presepe nella chiesa di S. Maria Maddalena presso il Pantheon e il presepe in stile orientale nella chiesa del Gesù, il presepe storico romano della chiesa di San Marcello, arricchito con eleganti statue di fattura leccese di cartapesta, il presepe napoletano del Settecento della chiesa di San Carlo al Corso. In periferia ha avuto un notevole successo il presepe ispirato alla Roma Sparita di Franz realizzato presso la chiesa di San Giovanni Bosco (a Cinecittà) con ingresso da viale dei Salesiani n. 9. Ideatori e realizzatori sono: Giovanni Scipioni, Roberto Festucci e Bruno Benvenuti.

 

BIBLIOGRAFIA

 

AA.VV. Guida d’Italia. Roma, ed. Tci, 1993.

Rivista Roma ieri, oggi, domani, ed. Newton, n. 18, 73, 84.

Donatella Paradisi, Calendario di Roma, ed. Rendina, 2001.

Claudio Rendina, Il presepe? Roma batte Greccio, da la Repubblica, cronaca di Roma, pag. XIX, 22.12.2002.

 

SITOGRAFIA

 

www.romasegreta.it

www.it.wikipedia.it

www.presepio-romano.it

 

 

19.12.10 Piero Tucci

tuccigf@tiscali.it



[1] San Francesco d’Assisi. 1182 – 1226.

[2] Arnolfo di Cambio. Colle Val d’Elsa 1240 – 1302 ca. Scultore e architetto. Eseguì il progetto per S. Maria del Fiore, Santa Croce e Palazzo Vecchio.

[3] Botticelli. Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi. Firenze 1445 – Firenze 1510. Celebri “La Primavera” e “La nascita di Venere”.

[4] Luca e Andrea Della Robbia. Famiglia di scultori specializzati nella produzione di terracotte policrome invetriate, iniziatore dell’attività fu Luca che aprì una bottega a Firenze, la sua attività fu proseguita dal nipote (figlio del fratello) Andrea.

[5] Liberio. Papa dal 352, morto nel 366, è il primo papa della storia a non essere proclamato santo.

[6] Solstizio. Il sole nel suo apparente moto intorno alla terra descrive un’ellittica. Ilsolstizio è il punto di massima o minima distanza dalla Terra. Il solstizio d’inverno cade il 21 dicembre, quest’anno alle 23,38.

[7] Getsemani. E’ l’orto nel quale Gesù si ritirò a pregare dopo l’ultima cena e dove fu arrestato per delazione di Giuda.

[8] Presepe di Ss. Apostoli. Visto il grande afflusso di pubblico si decise di permettere l’entrata a giorni alterni agli uomini e alle donne.

[9] Manifattura parigina. Sevres. Dal 1740 per volere di Luigi XV e Madame de Pompadour.

[10] Bartolomeo Pinelli. (Roma 1781 – 1835) incisore, pittore e ceramista. “Er pittore di Trastevere” si è dedicato a descrivere il popolo, i suoi costumi. Ha illustrato la Divina Commedia, l’Eneide ed altri classici. Anche il figlio Achille è stato ottimo pittore e incisore di ambiente romano, al museo di Roma si conservano 200 acquarelli in genere sulle chiese di Roma, importante documento su tante chiese scomparse o modificate.

[11] Gregorio VII. (Soana 1020  ca – Salerno 1085) Ildebrando di Soana, santo, papa dal 1073, cluniacense, animatore per la riforma della moralizzazione del clero e sostenitore della supremazia della chiesa, vietò nel 1075 alle autorità laiche di conferire cariche ecclesiastiche ponendosi in conflitto con Enrico IV. Scomunicò Enrico IV nel 1076 che fu costretto a umiliarsi a Canossa nel 1077. L’imperatore gli contrappose nel 1080 l’antipapa Clemente III e nel 1084 occupò Roma, condottoin salvo dai normanni morì esule.