PISTA CICLABILE ALTOPIANO DELLE ROCCHE

 

INFORMAZIONI PRATICHE

 

     Da Roma a Rocca di Mezzo, percorrendo la A24 Roma L’Aquila, fino al casello di Torninparte e poi proseguendo per Campo Felice, sono Km 125 (di cui 92 di autostrada, € 11,20), si percorrono in un’ora e 35 minuti.

 

     Pista ciclabile in Abruzzo, in provincia dell’Aquila nel parco Naturale Regionale Sirente – Velino. La pc è stata completata a fine 2012, è lunga Km 34,4, adatta anche a bambini, tutta pianeggiante, a quota m 1.300 slm circa. Percorrendola ad una media di 15 Km/h si impiegano 138 minuti. E’ tutta asfaltata, vi sono brevissimi tratti in terra battuta. La pc si interrompe in brevissimi tratti, in questi casi si deve percorrere la strada statale ma, bisogna tener conto che è una strada a bassa densità di traffico. Si può allungare di altri Km 6 percorrendo il sentiero-pista ciclabile e pedonale della valle d’Arano (m 1.352 slm).

 

     Albergo a Rocca di Mezzo: Hotel Caldora, via Colli della Mula 3, tel. 0862 917520, tre stelle, dotato di 70 stanze, parcheggio, locale per il rimessaggio bici, wi-fi gratuito, ristorante, centro fitness. Noleggio bici in piazza Principe di Piemonte (fontana) tel. 320 0545817 (Andrea) e 338 4597271 (Angelo), noleggio bici con pedalata assistita Bike Le Rocche, viale Vittime IX Maggio 12, tel 338 845 1701.

     Per altre info consultare il sito: parcosirentevelino.it.

 

ITINERARIO

 

    La pista ciclabile inizia da Ovindoli[1], sulla ss 696, passato il grande rondò, percorrere un Km circa ed ecco l’inizio della pc. Ovindoli è un comune di 1.223 ab. a m 1.380.

Km 0 Inizio pista ciclabile sulla destra della strada statale, qui anche un chiosco a base esagonale con due panche e tavolo in legno (bellissimo!). Un cartello indica l’associazione degli alpini. Guardando alla nostra sinistra, a chiudere il panorama il monte Magnola (2.220) con piste da sci alpino di ogni grado di difficoltà. Bellissimo il panorama di fronte a noi, sulla destra, in lontananza si vedono le Gole di Celano.

Km 1,3 la pc incrocia una strada bianca.

Km 1,6 secondo chiosco, uguale al precedente.

Km 2,3 si supera un ponticello. Si vede di fronte il piccolo paese di Roviano arroccato su un colle.

Km 3,0 si supera un altro ponticello.

Km 3,5 si interrompe la pc presso un ponte abbandonato, siamo sotto il paese di Rovere (frazione di Rocca di Mezzo), qui si trova un grande rondò, aiuole e fiori tenuto benissimo con scultura moderna che ricorda la rocca del paesino. Modernissimo e bel chiosco detto “Ristoro Osvalda”, i gestori sono molto gentili. Sulla destra un’area camosci, è consigliato fare una piccola deviazione per vederli da vicino, si lasciano fotografare.

 

     Il paesino domina una breve stretta che divide l’altopiano di Rocca di Mezzo da quello di Ovindoli. Nella parte alta del borgo sono chiaramente leggibili i ruderi dell’antica fortificazione medioevale posta, come il paese, a dominio dell’altopiano. Rovere è comoda base di partenza per le escursioni al monte Sirente (m 2349) e al monte Velino (m 2487) e per i campi di neve dal Piano di Pezza. Da: Guida rossa del Tci, 1979, pag. 221.

 

     Imbocchiamo la strada statale, facciamo m 300 di salita.

Km 4,1 ripresa pista ciclabile, subito m 300 di discesa a tutta. Al termine della discesa ghiaino, è consigliato fare la discesa a piedi, portando la bici a mano. Dalla cima della salita bel panorama sull’altopiano forse il panorama più bello dell’altopiano. Il tratto che segue è tra i più belli dell’intera pc. Dopo la discesa un grande maneggio sulla sinistra.

Km 4,5 sterrato per 20 metri.

            Si costeggia un ditta di Calcestruzzi, si attraversa un torrente con pannello che parla dei gamberi di fiume. Il torrente è ricco di acqua, limpidissima. Il pannello ci informa che nel torrente vivono gamberi di fiume.

     Si interrompe la pc e si deve attraversare la strada statale, solo m 40. Si riprende la pc.

Km 5,8 terzo chiosco uguale ai precedenti. Segue una discesa ripida ma breve, al termine due fossi e un tratto sterrato di circa 100 metri.

Km 6,5 fine della pc, si arriva sulla strada statale[2].

     Si devono percorrere m 400 di statale e si arriva ad un grande rondò, anch’esso recentemente sistemato, con scultura al centro. Sulla destra una fontanella con acqua di fonte (tutte le fontanelle del paese sono alimentate da questa fonte, non dall’acquedotto cittadino). Siamo nel paese di Rocca di Mezzo (comune di ab. 1.529 a m 1.322 slm, temperatura media minima del mese di gennaio -6,2, temperatura massima del mese di agosto 23,1). Si imbocca una strada pedonale lunga m 700, via Massimo del Fante (nell’estate 2017 vietata alle bici, maggio 2018 non più). In questo tratto di strada pedonale si trova la sede del parco Regionale Naturale Sirente Velino in un bellissimo villino di stile eclettico del 1925 detto Villa Cidonio. Al termine della strada pedonale ecco la piazza del paese con il municipio (edificio ad un piano con portici), il monumento ai caduti, la brutta torre dell’Ufficio Pro Loco, molti negozi, ristorante e bar. Prende il nome di via IV Novembre (verso la SS) e piazza Principe di Piemonte (ai piedi del centro storico arroccato). Si tratta di un luogo molto vivo, sempre animato a qualunque ora del giorno[3].

     Dalla piazza del paese si raggiunge la SS696, ad angolo con negozio di ferramenta inizia via delle Cese, fatti pochi metri si trova un ampio parcheggio tra il centro sportivo Pala Sebastiani, la Consulta giovani, la ludoteca e il cinema Millefiori.

 

     “Nella parte alta del paese, ancora entro mura medioevali, è l’interessante centro antico con Parrocchiale dalla facciata modernamente rifatta e con un portale laterale del Cinquecento. Nell’interno qualche altare rinascimentale in pietra e, nella sagrestia, numerose opere d’arte costituenti il Museo Cardinale Agnifili tra cui grande armadio del 1492 con gli sportelli divisi in 36 riquadri intagliati a disegni geometrici gotici, croce processionale in argento, firmata da Giovanni di Meo da Sulmona, 1386, statua lignea della Madonna del Pereto o dei Bisognosi del 1300, molto guasta ma interessante, alcuni antichi messali”. Da: Guida rossa del Tci, 1979, pag. 220.

 

     STORIA I primi insediamenti umani risalgono al paleolitico, come testimoniano i ritrovamenti a Piani di Pezza e in Val d’Arano di stazzi utilizzati da pastori provenienti dal Fucino e dalla Valle dell’Aterno. In epoca preromana apparteneva agli Equi. Dopo la caduta dell’impero romano fece parte per cinquecento anni del ducato di Spoleto (longobardi). Attorno all’anno 1000 venne fondato il paese da comunità dedite alla pastorizia e all’agricoltura presso il colle di San Calvario, prima di Rocca di Cambio e Ovindoli. Il primo documento notarile in cui è citato Rocca di Mezzo risale al 1237 (età di Federico II). Nel 1423 fu investito da Braccio da Montone, penetrato in Abruzzo con l’intenzione di conquistare l’Aquila. Dopo nove mesi di assedio capitolò e fu in parte distrutto. La morte del condottiero e la ritirata del suo esercito permise alla popolazione di ritornare e iniziare l’opera di ricostruzione. Fu feudo dei Colonna, poi dei Barberini. Con l’età napoleonica  vennero aboliti i diritti feudali. A fine Ottocento, con la nascita del Regno d’Italia, iniziò un incremento demografico e il paese si sviluppò ai piedi della collina su cui era rimasto arroccato fin dalla nascita. Nel 1921 la popolazione toccò il suo massimo storico con 4.168 abitanti ma contemporanemente iniziò il fenomeno dell’emigrazione che non si arrestò nemmeno nel periodo fascista. Fra le mete di emigrazione, oltre Roma e il Nord Italia, Venezuela, Sudafrica e USA. Nel 2001 la popolazione a toccato il minimo storico. Dagli anni Trenta è iniziato il turismo, che dal 1960 è diventato la maggior fonte di reddito per gli abitanti. Il 6 aprile 2009 il paese è stato colpito dal sisma dell’Aquila con lesioni ad alcune case e il crollo del campanile di Rovere. Il cantautore Riccardo Cocciante (nato a Saigon nel 1946), aveva il padre nativo di questo paese e madre francese. Da: it.wikipedia.org alla voce Rocca di Mezzo.

 

     FESTA DEL NARCISO. Manifestazione folkloristica tra le più caratterisctiche e longeve della regione Abruzzo. Celebrata la prima volta nel 1947 per celebrare la fine della guerra mondiale. Ha sempre rappresentato un omaggio alla primavera con l’allestimento di carri allegorici e l’infioratura con i fiori bianchi di narciso. La festa si svolge l’ultima domenica di maggio. Nel paese anche la festa di san Leucio a fine luglio e la gara del solco dritto l’ultima domenica di agosto. Da: it.wikipedia.org alla voce Rocca di Mezzo. Nel sito roccadimezzo.org tante immagini delle varie edizioni della festa del Narciso.

 

     Si deve riprendere la strada statale ma solo per m 100.

Km 8,2 ripresa pc sulla sinistra. Volendo fare una breve deviazione di alcune centinaia di metri si arriva ad una pineta, nella parte alta di questa si trova la chiesa di San Leucio. 

     Torniamo all’inizio della pc. Si incontra una grande fattoria ristrutturata a Km 8,7, segue un pianoro con vista bellissima su Rocca di Cambio e il Gran Sasso (m 2.912, il monte più alto degli Appennini). Guardando verso sinistra si vede la galleria stradale che unisce l’altopiano a Campo Felice.

      Discesa ripida di soli 10 metri, sterrato, preceduta da quarto gazebo, uguale agli altri.

      Km 8,8 ponticello che attraversa torrente secco. La pc fa una doppia curva, si avvicina alla strada statale.

Km 10,3 ponticello e rudere del “Mulino di Righetto” dove è stata girata una importante scena del film di Federico Fellini “La strada”, nel 1954. Il film diede notorietà internazionale a Fellini che vinse l’Oscar. Dietro si intravede un maneggio.

Km 10,8 centrale elettrica e ponte

Km 11,5 fine pc. Siamo sotto il paese di Rocca di Cambio (comune di ab. 538, a m 1.434 slm il più alto dell’Abruzzo e dell’Appennino). Se si vuole salire sul paese bisogna tener conto che si deve fare una salita con vari tornanti di Km 1,800 (no pc, su strada), bellissimo il panorama su tutta la valle.

 

   Da questo punto, prendendo a destra una stradina sterrata per il primo tratto (solo un centinaio di metri), si trova un sentiero di Km 7 che porta a sfiorare il paese di Terranera (frazione di Rocca di Mezzo) e ritorna a Rocca di Mezzo. All’inizio di questo sentiero/pc si trova un cartello che illustra la presenza di inghiottitoi in questa parte dell’altopiano delle Rocche. Si tratta di un fenomeno residuo dell’epoca glaciale, quando nell’altopiano viveva l’elefante antico, progenitore del mammuth[4]. “L’inghiottitoio di Terranera è il più importante: le sue acque si disperdono per poi riaffiorare a circa tre Km di distanza nelle Grotte di Stiffe (comune di San Demetrio ne’ Vestini) circa 600 metri più in basso”[5].

 

     All’inizio di questo sentiero/pc, volendo fare una deviazione, si arriva all’abbazia di Santa Lucia, “preziosa e caratteristica chiesa, al di fuori dei percorsi usuali, di belle dimensioni, la cui origine va collocata attorno al XIII secolo. L’interno a croce commissa[6], con archi a tutto sesto e ogivali, ha magnifici affreschi presbiteriali del secolo XIV[7]”.  

 

     Riprendiamo l’anello (sentiero ciclabile) che riporta a Rocca di Mezzo. A metà strada circa m 100 di salita impegnativa e conseguente discesa (fare a piedi). Prima di questa salita si vede in alto sulla sinistra il paesino di Terranera[8] (frazione di Rocca di Cambio). Bellissima la seconda parte del tracciato lungo un filare di pioppi e un torrente (anche in questo caso un cartello ci avverte della presenza dei gamberi di fiume).

 

VALLE D’ARANO

   Da Ovindoli impossibile mancare il giro nella valle d’Arano, 6 Km. Dal rondò iniziale prendere la strada a destra “via della Fonte”, si trova una pineta con giochi per bambini, un chiosco dove potersi fermare a mangiare, seguono due maneggi, dopo di questi la strada asfaltata finisce e inizia il sentiero.  Il sentiero è per la metà di destra asfaltato per permettere anche il passaggio dei cavalli, è una ippovia, pc, sentiero trekking. Tale sentiero forma un anello, a metà anello si trova una fonte con area sosta (panche, tavoli in legno e cestini per rifiuti). L’anello riporta alla periferia di Ovindoli dove si trovano due maneggi e al rondò da cui siamo partiti.

     Da Ovindoli si può raggiungere la valle d’Arano anche dalla piazza imboccando via Arano, oppure dall’ufficio postale (SS696) si prende via della Pineta, quindi via della Fonte.

 

 

 

 



[1] Ovindoli. Ristornate La Stozza di Osvaldo Ranalli in via del Ceraso 3. Per tripadvisor è il ristorante n 1 su 28 di Ovindoli, eccellente per l’84% dei giudizi. 741 recensioni. Dati a agosto 2017.

[2] Rocca di Mezzo. A questo punto si può fare una deviazione per Piani di Pezza. Si tratta di seguire una strada in salita di Km 5, alla fine di essa si trova una piana lunga Km 5 e larga Km 3 ad una altezza tra i 1400 e i 1500 metri.

[3]Rocca di Mezzo. Servizi. Notare il bar Voci in piazza Principe di Piemonte (tutta pedonale in estate). In via Tenente Italo D’Eramo un forno molto apprezzato. In via Colli della Mula 3 si trova l’Hotel Caldora, 0862 917520, un tre stelle, con 70 stanze (per tutte le capienze), n. 3 di 4 hotel a Rocca di Mezzo, tripadvisor: voto 4 su 5 (dati di agosto 2017) anche ristorante. Il ristorante sulla piazza si chiama La Fiorita.

 

[4] Inghiottitoi. Risorgive. In altro testo si parla di risorgive.La notizia delle risorgive dal sito internet: robertosoldatiimages.blogspot.it. Risorgiva o fontanile per wikipedia è una sorgente di acqua dolce di origine naturale, talvolta fatta emergere dall’uomo, tipica dei terreni di piana alluvionale come la Padana. Hanno una flora e fauna tipiche.

[5] Inghiottitoio di Terranera. Questa informazione da: it.wikipedia.org, alla voce Rocca di Mezzo.

[6] Croce commissa. Come la lettera T stampato maiuscolo. Sono a croce commissa la chiesa inferiore di San Francesco a Assisi, Santa Maria Novella e Santa Croce a Firenze, San Nicola a Bari.

[7] Abbazia di Santa Lucia. Il testo tra virgolette da Guida rossa del Tci, 1979, pag. 219.

[8] Terranera. Da Terranera, percorrendo la strada provinciale 38, in soli Km 3 si arriva a Fontavignone, si rimane in quota. Siamo sempre nel comune di Rocca di Mezzo.