INTRODUZIONE

     L’Associazione sportiva Roma, o più semplicemente “la Roma”, è una società calcistica fondata nel 1927 che milita nella massima divisone del campionato di calcio, è una delle tre società di calcio quotate in borsa insieme a Juventus e Lazio.

     Il suo stemma è giallo-rosso con la lupa capitolina al centro e la scritta 1927; la divisa per le partite giocate in casa è: maglia rossa con risvolti delle mezze maniche gialle, stemma in alto a sinistra, pantaloncini bianchi; la divisa per le partite fuori casa è maglia bianca con striscia diagonale giallo-rossa e stemma in alto a sinistra, pantaloncini bianchi. Il suo inno è “Roma, Roma” di Antonello Venditti.

     Nella sua storia ha vinto 3 scudetti, 9 coppe Italia (primato condiviso con la Juventus fino a quest’anno quando la Juventus ha conquistato la decima Coppa battendo la Lazio all’Olimpico) e 2 Supercoppe italiane. In ambito europeo il miglior risultato è stato la finale di Coppa dei Campioni persa contro il Liverpool nel 1984 e una Coppa Uefa persa nel 1991 contro l’Inter.

     Oggi il presidente è James Pallotta, l’allenatore è Rudi Garcia, gioca allo stadio Olimpico di Roma che può accogliere 70.634 spettatori.

     Vip tifosi della Roma sono: Antonello Venditti, Massimo Wertmuller, Massimo Ghini, Matilde Brandi, Sabrina Ferilli, Pierfrancesco Favino, Alberto Sordi, Claudio Baglioni, Renato Zero, Francesco De Gregori, Alessandro Gassman, Claudio Amendola, Carlo Verdone, Lino Banfi, Gigi Proietti, Nino Manfredi, Luca Zingaretti, Manuela Arcuri, Giulio Andreotti, Fiorella Mannoia, Claudia Gerini, Maurizio Costanzo, Lando Fiorini, Renato Rascel, Anna Magnani, Totò, Riccardo Scamarcio, Ascanio Celestini, Claudio Amendola, Cristina Capotondi, Little Toni, Monica Bellucci, Massimo D’Alema.

 

 

STORIA DELLA ROMA

 

GLI INIZI

     Alla fine degli anni Venti del Novecento si sente forte l’esigenza di creare a Roma una squadra di calcio competitiva per la creazione di un campionato a girone unico. Alba Roma, Fortitudo e Roman trovano quindi un accordo per fondersi in una sola società. Questi tre club erano riusciti a conquistare 7 dei 10 campionati laziali ma, nella finalissima, erano sempre state sconfitte da squadre del Nord Italia. Il massimo campionato era allora articolato su gironi a carattere regionale.

     Il 22 luglio 1927, in via Uffici del Vicario 35, dalla fusione delle tre squadre nasce la Roma. Promotori di questa nascita sono Italo Foschi, segretario romano del Pnf, membro del Coni e dirigente della Fortitudo, e l’on. Ulisse Igliori, membro del direttorio nazionale del Pnf. Non esiste un vero e proprio atto fondativo, ma il 22 luglio viene redatto il primo ordine del giorno. Pochi giorni prima, il 16, i futuri calciatori giallorossi giocarono una partita con gli ungheresi del Ujpest al Motovelodromo Appio, vincono i giallorossi per 2 a 1, primo goal giallorosso segnato da Cappa. Il campionato inizia il 25 settembre e sorprendentemente le due squadre di Roma sono in due gironi diversi. Solo due anni più tardi, con l’avvento del girone unico, inizierà la rivalità Roma/Lazio.

     La Roma è presieduta da Italo Foschi, quindi da Renato Sacerdoti, già presidente del Roman, ma nel 1935 viene allontanato per le sue origini ebraiche. Fin dai primi campionati la squadra occupa la parte alta della classifica e raggiunge la finale di Coppa Italia nel 1936/37. E’ questo il periodo del mitico campo di Testaccio, lo storico campo della Roma dove venne giocata la famosa partita Roma-Juventus finita 5 a 0 per i romanisti. Nel 1941-42 la Roma conquista il suo primo scudetto vincendo per due a zero l’ultima partita di campionato con il Modena.

 

DAL DOPOGUERRA AGLI ANNI SESSANTA

     Gli anni Quaranta vedono alcune stagioni travagliate finchè nel campionato 1950-51 la squadra perde dieci partite e cambia tre allenatori, così il 17 giugno 1951 viene retrocessa in serie B. Nel 1952 Sacerdoti viene richiamato alla presidenza della società e la squadra è affidata a Gipo Viani il quale subito ottine la promozione in serie A.

     Negli anni Cinquanta la Roma ottiene buone prestazioni come il terzo posto nel campionato 1954-55 che riporta la squadra in Europa, in media si piazza al sesto posto in classifica.

     Negli anni Sessanta la squadra ottiene notevoli affermazioni, nella stagione 1960-61 vince la Coppa delle Fiere imponendo in finale con il Birminghan City, conquista due Coppe Italia nel 1963-64 contro il Torino e nel 1968-69 contro il Cagliari. A contraltare di ciò la società attraversa una notevole crisi finanziaria per cui nel 1964 non viene pagato lo stipendio ai giocatori. Nel 1967 il presidente Franco Evangelisti completa il piano di risanamento economico della società e  la trasforma in società per azioni.

     Gli anni Settanta sono tra i peggiori della storia della Roma, al capitano Giacomo Losi non viene rinnovato il contratto, il presidente Marchini cede alla Juventus i tre gioielli: Luciano Spinosi, Fabio Capello e Fausto Landini. La squadra conclude i campionati nelle posizioni di media classifica ad eccezione del campionato 1974/75 quando arriva terza e 1978/79 quando ottine la salvezza dalla retrocessione in serie B solo alla penultima giornata.

     A fine decennio la società viene rilevata da Dino Viola che affida la guida tecnica a Nils Liedholm, subito arrivano ottimi risultati, si vincono due Coppe Italia consecutive, in entrambi i casi si supera il Torino ai rigori, l’8 maggio 1983 allo stadio Luigi Ferraris di Genova nel quartiere Marassi, dopo un pareggio con il Genoa, la Roma vince il secondo scudetto della sua storia. Nel 1984 la Roma vince la sua quinta Coppa Italia e giunge in finale di Coppa dei Campioni che allora si gioca all’Olimpico contro il Liverpool. La partita si chiude sull’ 1-1, ai calci di rigore perde a causa degli errori di Bruno Conti e Francesco Graziani. Nella stagione 1985/86 la panchina della Roma viene assegnata a Sven-Goran Eriksson che conquista la sesta Coppa Italia e arriva seconda in campionato, dopo la Juventus.

     Alla fine degli anni Ottanta e negli anni Novanta la squadra perde la capacità di porsi tra le prime squadre nazionali ma raggiunge un’altra finale di Coppa Uefa perdendo il titolo, questa volta, contro l’Inter. Nel 1993 la società viene acquistata da Franco Sensi, si alternano quattro allenatori non riuscendo ad ottenere risultati di rilievo. Il 28 marzo 1993 avviene l’esordio in serie A di Francesco Totti sedicenne, giocherà titolare dal 16 dicembre di quell’anno grazie alla stima di Vujadin Boskov. Dal 1998 Totti avrà la fascia di capitano

     Nell’estate 1999 la dirigenza affida la panchina a Fabio Capello, viene fatta una campagna acquisti molto dispendiosa grazie a nuovi capitali derivati dall’ingresso della società in borsa, finalmente arriva il terzo scudetto (2000/2001 grazie al trio Batistuta, Montella e Totti) e della Supercoppa italiana (2001/2002).

     Negli anni 2000 la Roma giunge sei volte seconda in campionato sotto la guida di Luciano Spalletti, due Coppe Italia consecutive e una Supercoppa italiana. Alla fine della stagione 2010-11 la società viene ceduta a un gruppo di imprenditori statunitensi guidato da Thomas Di Benedetto, subito dopo da James Pallotta. Nella stagione 2013-14 la Roma conquista il secondo posto in campionato dopo la Juventus. Attualmente (23.5.15) la Roma è seconda in classifica con 67 punti inseguita dalla Lazio, terza, con 66, mentre la Juventus, prima ha 83 punti.

 

 

LE SEDI DELL’AS ROMA

Via Uffici del Vicario, 35

Via Ripetta

Via Monterone, 2

Via del Tritone, 125

Via del Quirinale, 31

Viale Tiziano 3/5

Via Lucrezio Caro, 67

Via del Circo Massimo, 7

Via di Trigoria Km 3,6

 

 

ITINERARIO

VIA UFFICI DEL VICARIO 35

     Qui il 22 luglio 1927, in un caldo pomeriggio estivo, venne fondata l’A.S. Roma, padroni di casa si fratelli Giorgio e Piero Crostarosa. Si brinda con lo spumante. Nasce dalla fusione di alcuni tra i maggiori club romani: Alba (giocava al quartiere Flaminio, di Ulisse Iglori), Fortitudo (giocava alla Madonna del Riposo, di Italo Foschi stesso) e Roman (Parioli di Vittorio Scialoja, senatore e ministro degli Esteri). Italo Foschi[1] sarà il primo presidente giallorosso. Eredita i giocatori migliori delle tre squadre, fra questi Attilio Ferraris[2] che sarà campione del mondo nel 1934. Il 23 luglio il Messaggero dà notizia ai lettori della nascita della nuova società affermando che “dovrà dare al calcio romano un nuovo assetto ed una nuova forza vivificatrice… la fusione delle tre squadre è quanto di più desiderabile nell’interesse dello sport romano, potevano augurarsi le folle sportive”.

     Bisogna fare un passo indietro, a Roma esisteva dal 1900 la Lazio, nata quale società podistica, e tante altre piccole squadre, si ricordano: la Football Club Roma dal 1901, la Roman dal 1903, l’Alba dal 1907, la Fortitudo dal 1908 ed altre ancora. 

     Siamo vicinissimi a Montecitorio. Ci troviamo nel rione Colonna, anche se il primo isolato della strada, vicino a piazza di Campo Marzio appartiene al rione Campo Marzio. Il nome della strada ricorda gli uffici notarili di Curia che un tempo avevano sede qui prima di essere strasferita a via della Pigna. La via si chiamò anche dei Notari. Al n. 17 è la Casa della Missione, ora della Camera dei Deputati, costruita nel 1642 dalla duchessa d’Aiguillon per ospitarvi la congregazione dei Padri della Missione. Al n. 40 si trova il palazzo Cecchini-Lavaggi-Guglielmi, ricostruito nelle forme attuali nel 1830 da Antonio Sarti, sul cornicione gli stemmi dei Cecchini (l’edificio si affaccia anche su via della Maddalena e via della Guardiola).

 

MOTOVELODROMO APPIO

     Si trovava nel quartiere Tuscolano, dove oggi è piazzale dei Castelli Romani, tra largo dei Colli Albani e l’attuale chiesa di San Gaspare del Bufalo, era in aperta campagna, le ultime case della città erano all’Alberone. Qui la Roma giocò nella stagione 1927/28 e 1928/29.

 

     Costruito nel 1911 per il 50° dell’unità d’Italia, in sostituzione di un’analoga struttura nei prati di Tor di Quinto, ospitava gare ciclistiche su pista e l’arrivo di gare su strada. Aveva un tribuna coperta con sotto gli spogliatoi e gradinate che potevano ospitare forse 3 – 4.000 persone. Al centro vi era un campo di calcio, intorno la pista con curve molto ripide, “sembrava una ciotola lasciata sul prato”. Vicino vi era l’osteria di Scarpone con un campo di fave. I giovani venivano a sostenere gli atleti di Roma, i ciclisti Lazzaretti e Frascarelli. Gli anziani ricordano ancora quando nel dopoguerra arrivò Fausto Coppi, tale fu la ressa che il campionissimo dovette rifugiarsi nella salsamenteria Fiorucci posta all’angolo tra via Appia e via Santa Maria Ausiliatrice detta il “bottegone”. Sul campo di calcio negli anni ’20 si allenava la squadra di calcio Roma, poi andava a giocare le partite di campionato a Testaccio. Si allenarono qui anche squadre minori: la Stefer, la Mater (allenata da Fulvio Bernardini[3], giunse alla serie B nazionale), la Chinotto Neri. Prima delle Olimpiadi del 1960 la struttura fu abbattuta.

 

     La chiesa è stata consacrata il 24 ottobre 1981 dal cardinale Poletti, la parrocchia esiste dal 1956. Il progetto è dell’arch. Pier Luigi Nervi. L’edificio è una costruzione ardita, ha la base circolare e si sviluppa in altezza quasi fosse una tenda. La copertura è eseguita con speciali guaine protettive, con pannelli di coibentazione e una copertura in rame pesante. Il campanile è staccato dal corpo principale e realizzato da sette pilastri in cemento armato che sorreggono le campane. Come ricorda una lapide all’interno la chiesa fu visitata da Giovanni Paolo II alcuni mesi dopo l’attentato che lo vide coinvolto in piazza San Pietro. L’interno si presenta con un piano di calpestio in leggera discesa verso l’altare e i banchi disposti a semicerchio. Fa da sfondo all’altare una grande struttura in ceramica, in essa è riprodotta l’immagine di San Gaspare del Bufalo, vi è inserito il tabernacolo. Di notevole è la Via Crucis opera bronzea del sacerdote francescano Andrea Martini le cui scene si susseguono senza interruzione lungo le pareti, i bozzetti in vetroresina sono nella chiesa di san Frumenzio ai Prati Fiscali. Secondo una fonte la via Crucis è in stile “maconde” proveniente dalla Tanzania.

     “Si racconta che quando proposero all’architetto Nervi di pensare al progetto, questi prese un fazzoletto al centro, lo sollevò con due dita per una decina di centimetri e ne scaturì una specie di tenda: su questa concezione biblica lo studio avviò il progetto”.

     San Gaspare del Bufalo (Roma 1786-1837) è stato un sacerdote italiano fondatore della congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue, beatificato da Pio X nel 1904 e proclamato santo da Pio XII nel 1954. E’ sepolto nella chiesa di Santa Maria in Trivio presso la fontana di Trevi, la ricorrenza è il 28 dicembre. E’ ricordato come il predicatore dei briganti che cercò di convertire, operò nelle zone di confine tra Lazio e Campania. Si incontro con il brigante Antonio Gasbarrone di Sonnino che convinse a costituirsi.

 

 

STADIO DELLA RONDINELLA

     Lo stadio della Rondinella, utilizzato dalla Lazio fin dal 1914, venne utilizzato anche dalla Roma per soli due incontri in attesa del trasferimento allo stadio Testaccio. 

     Lo stadio della Rondinella si trovava tra l’attuale stadio Flaminio e il Palazzetto dello Sport, venne costruito nel 1914, ricostruito nel 1924 e dotato di tribuna coperta in legno, spogliatoi, docce,  abitazione del custode, spalti su tre lati, con una capienza di 15.000 spettatori. In attesa del trasferimento al campo Testaccio l’impianto ospita anche le partite della Roma, tra queste lo storico 9-0 contro la Cremonese vittoria casalinga con maggior reti di scarto nella storia del club giallorosso. Nel 1957 viene distrutto da un incendio, ciò che rimane viene abbattuto e trasformato in parcheggio.

 

 

CAMPO TESTACCIO

     Questo è il campo storico nel quale la Roma giocò dal 3 novembre 1929 al 30 giugno 1940. Si trova lungo via Nicola Zabaglia presso la biblioteca Enzo Tortora del Comune di Roma (al civico 27). Venne costruito nel 1929 e prende il nome dal rione nel quale sorge, qui la Roma giocò 161 partite con 103 vittorie, 32 pareggi e 26 sconfitte.

     L’impianto fu progettato dall’ingegner Silvio Sensi, padre di Franco (presidente del terzo scudetto della Roma), aveva quattro tribune in legno verniciate con i colori della squadra, aveva una capienza di 20.000 spettatori. L’impianto comprendeva l’abitazione dell’allenatore sul muro era dipinto un gigantesco stemma della squadra. Per vedere una partita si pagava dalle 30 alle 35 lire in tribuna coperta e via via a scalare fino ai popolari dove si pagava 5 o 6 lire, 50% di sconto alle donne. Era frequente vedere gruppi di spettatori sul Monte dei Cocci per vedere la partita dall’esterno senza pagare il biglietto. Lo stadio è rimasto nella memoria dei tifosi romanisti per la partita contro la Juventus del 15 marzo 1931 nella quale i romani vinsero 5-0, da qui è stato tratto anche un film “Cinque a zero”. Dopo la stagione 1939-40 lo stadio venne abbandonato perché la tribuna dei distinti cominciava a dare segni di cedimento, venne sostituita da una in cemento (i cui lavori durarono quasi un anno), ma nonostante ciò fu abbattuto il 21 ottobre 1940.

     Il 27 novembre del 2000, alla presenza del sindaco Rutelli, del presidente Franco Sensi e di molti campioni del passato lo stadio è stato riedificato, di dimensioni ridotte ma dotato di un centro sportivo multifunzionale. I lavori di un parcheggio sotterraneo hanno comportato un decadimento della struttura, il problema a tutt’oggi non è risolto.

 

 

STADIO NAZIONALE

     Qui la Roma gioca dal 1940/41, in quell’anno vinse il suo primo scudetto, fino al 1953.

     Lo stadio nazionale venne costruito nel 1911, ristrutturato nel 1927 e ribattezzato Stadio del Partito Nazionale Fascista, dopo la guerra riprese il nome originario, dopo il disastro di Superga fu chiamato Stadio Torino, nel 1953 fu dismesso, nel 1957 demolito. Al suo posto venne costruito l’attuale Stadio Flaminio in previsione delle Olimpiadi di Roma del 1960.

     Il progetto dello stadio si deve a Marcello Piacentini, sorse presso villa Flaminia, i campi ippici di villa Glori e ai monti Parioli. Piacentini richiamò i tratti classici dei modelli ellenici, aveva la forma di una U allungata, l’ingresso era formato da due enormi corpi laterali che reggevvano colossali statue sedute della Forza e della Civiltà, internamente si trovavano quattro colonne onorarie congiunte da nastri e festoni di bronzo e sovrastate da statue in bronzo. Misurava 220 metri di lunghezza e 120 di larghezza, era affiancato da due lunghe gradinate raccordate da un lato a semicerchio, un altro lato era aperto per il pubblico. All’interno si trovavano piste podistiche e ciclistiche, dentro numerosi locali su due piani per l’Istituto Nazionale di Educazione Fisica, palestre, bagni, refettori, uffici e dormitori per atleti. Non fu mai utilizzato per incontri di calcio. Fu abbandonato durante la Grande Guerra.

     Lo stadio fu ristrutturato nel 1927 prendendo il nome di Stadio del Partito Nazionale Fascista, la tribuna centrale fu dotata di una tettoia a struttura in cemento armato per 7.000 posti. Sul lato di ingresso venne inserita una piscina all’aperto lunga 50 metri e larga 18, dotata di spalti. Internamente vi trovarono posto una vasca coperta, palestre, alloggi, uffici della direzione generale del Coni. Al centro venne realizzato un campo di calcio, la pista podistica venne trasformata in anulare. L’ingresso fu sostituito da una facciata classicheggiante con semicolonne e quattro sculture di Amleto Cataldi, oggi nei giardini del Villaggio Olimpico. Venne inaugurato ufficialmente il 25 marzo 1928 con una amichevole Italia – Ungheria, terminata 4-3. Il 24 maggio 1931 si ebbe la prima partita della Lazio, un derby finito in parità, seguito da una rissa che fu punita con la squalifica del campo di entrambe le squadre. Per i mondiali del 1934 venne eliminata la piscina e ampliato nella capienza. Dal 1940 anche la Roma iniziò a utilizzare questo stadio. Durante l’ultima guerra fu requisito dalle truppe alleate, Roma e Lazio usarono il Motovelodromo Appio e lo stadio della Rondinella. Nel 1953 lo stadio fu abbandonato da Roma e Lazio che preferirono il nuovo stadio Olimpico.

 

 

STADIO OLIMPICO

     Qui la Roma e la Lazio vi giocano dal 1953/54 e tutt’ora. Si trova nel quartiere Delle Vittorie, all’interno del Foro Italico, in viale dello Stadio Olimpico. Siamo alle pendici di monte Mario.

     Creato nel 1927 come stadio dei Cipressi su progetto di Enrico Del Debbio (autore del Foro Mussolini, Palazzo del Ministero degli Esteri con altri, la facoltà di Architettura a valle Giulia, la palestra di via Populonia), fu ricostruito nel 1937 da Luigi Moretti (autore dell’Accademia di Scherma, il Villaggio Olimpico e il quartiere di Decima). Durante la guerra venne usato come autoparco delle truppe alleate. Nel 1953 venne ampliato e parzialmento ricostruito da Annibale Vitellozzi (autore nuova stazione Termini, sede biblioteca nazionale), fu chiamato lo stadio dei Centomila, per la capienza. Lo stadio venne inaugurato con la partita Italia-Ungheria e con l’arrivo della tappa Napoli-Roma del Giro d’Italia. Con l’assegnazione a Roma delle Olimpiadi del 1960 fu ribattezzato stadio Olimpico nome che gli rimane tutt’ora. In occasione dei campionati del mondo del 1990, lo stadio è stato quasi completamente ricostruito (progetto di Vitellozzi e Clerici) e ricoperto da una tensostruttura bianca in acciao e teflon che causarono polemiche con gli ambientalisti (forte impatto visivo sulla collina di Monte Mario). Il costo previsto di 80 miliardi di lire salì fino a 200, causando una inchiesta giudiziaria. Da allora può ospitare al massimo 72.698 persone, che lo rendono il secondo stadio d’Italia dopo il Meazza. Qui venne giocata la finale di quei mondiali di calcio tra Germani Ovest e Argentina che videro la vittoria dei tedeschi. Ospita regolarmente competizioni ufficiali di atletica leggera come il Golden Gala dal 1980 e i campionati europei di atletica leggera nel 1974 e quelli mondiali del 1987.

     Nel periodo estivo è utilizzato per i concerti.

 

 

VIA VETULONIA

     Qui è nato ed è vissuto da ragazzo Francesco Totti, attuale capitano della Roma. Nella vicina scuola elementare Manzoni ha studiato. Nella strada al civico 27, ad angolo con via Populonia, si trova il ristorante pizzeria “Core de Roma” che è un luogo di ritrovo tutto dedicato ai sostenitori della squadra. Da marzo 2014 si chiama “Roma 1927”. Per tripadvisor si colloca al posto n. 3.281 su 8.769. E’ aperto di pomeriggio per vedere le partite della Roma. Foto, poster e maglie della Roma sulle pareti, prevalgono foto e maglie di Totti, anche un manichino del “Pupone”. E’ aperto da lunedì a venerdì pranzo e cena, sabato e domenica solo pranzo.

     Francesco Totti è nato a Roma il 27 settembre 1976, centrocampista o attaccante è capitano della squadra, è stato campione del mondo con la nazionale italiana nel 2006, medaglia d’argento agli europei del 2000. Dotato di grande tecnica è considerato uno dei maggiori calciatori degli anni Novanta e Duemila, ha sempre militato nella Roma, per la quale è il maggior autore di gol della sua storia, il calciatore con più presenze sia in campionato che nelle coppe europee. A livello professionistico è il sesto calciatore italiano di tutti i tempi per numero di gol fatti (314[4]) insieme a Luca Toni, preceduto da Silvio Piola (390), Alessandro Del Piero, Giuseppe Meazza, Roberto Baggio e Filippo Inzaghi. E’ soprannominato “Er Pupone” o “L’ottavo Re di Roma”.

     Per quanto riguarda la vita privata nel giugno 2005 ha sposato la showgirl Ilary Blasi[5] nella chiesa di Santa Maria in Aracoeli. La coppia ha due figli: Cristian (5.11.05) e Chanel (13.5.07).

 

 

VIA APULIA

     Sulla parete esterna della scuola media Pascoli in via Sibari si trova un murales che raffigura Totti. Il mega murales dedicato a Francesco Totti affaccia sulla vicina via Apulia, è stato realizzato nel febbraio 2014, a firmare l’opera è lo street artist Lucamaleonte, fa parte del ciclo mitologia contemporanea, un progetto di artisti di strada del gruppo 999 (direzione artistica Stefano Antonelli) in collaborazione con Comune e VII Municipio. 

 

 

CIRCO MASSIMO

     E’ stato il teatro dei festeggiamenti popolari per il terzo scudetto della Roma, quello del 2001, in quell’occasione si sono esibiti Antonello Venditti e Sabrina Ferilli. Alcuni giorni prima, quando si profilava la vittoria della Roma l’attrice Sabrina Ferilli annunciò che se la squadra avesse vinto lo scudetto si sarebbe spogliata. A vittoria avvenuta, il parroco della vicina chiesa di Sant’Anastasia dichiarò alla stampa che sarebbe stato sconveniente uno spogliarello a poco distanza da una chiesa aperta 24 ore su 24 per l’adorazione del Santissimo.

     In via del Circo Massimo 7 c’è stata la sede dell’A.S Roma negli anni Settanta.

 

 

RIONE MONTI

     In un vicolo traversa di via della Madonna dei Monti, vicolo del Pozzuolo, nel 2001, è stato realizzato un murales che raffigura Totti esultante dopo un gol nella stagione 2000/2001, quella dello scudetto. Si nota la fascia di capitano della squadra. Autore del ritratto, maggiore del vero è l’architetto Tommaso Arcangioli, che lo ha realizzato in una sola notte. Il 28 novembre 2013 il murales è stato imbrattato, subito i sostenitori della Roma si sono mobilitati e in pochi giorni è stato restaurato.

 

TRIGORIA

     Il centro di allenamento della Roma è a Trigoria (in alcune carte è indicata come Trigoria Bassa), nella via omonima al Km 3,600 (piazza Dino Viola 1), in campagna, in una zona vallonata fuori dal centro abitato di Trigoria. Venne acquistato nel 1977 dal presidente Anzalone e inaugurato il 23 luglio 1979. Il complesso ha un primo ampliamento nel 1984 quando era presidente Dino Viola, un altro ampliamento nel 1998 sotto la presidenza di Franco Sensi.

   Il centro si estende su 20 ha e comprende diversi terreni di gioco, uno di questi è chiamato Campo Testaccio in onore dello storico campo dove ha giocato la Roma, un altro è intitolato ad Agostino Di Bartolomei (capitano della Roma, tra gli anni settanta e ottanta, di carattere schivo, morì suicida a dieci anni esatti dalla partita persa con il Liverpool per la Coppa Campioni), alcuni campi da tennis e una piscina scoperta. Vi trovano posto quattro edifici circondati da un ruscello artificiale, in essi si trovano gli alloggi per i calciatori, i locali medici, la palestra, il bagno turco, ristorante e bar, la sede della rista LaRoma, una sala stampa e una cappella dedicata a Giovanni Paolo II inaugurata in occasione del Giubileo del 2000.

     In occasione dei mondiali del 1990, il centro ospitò la nazionale argentina.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

APPENDICE

 

Primo inno della Roma: “Campo Testaccio”

 

Cor core acceso da na passione,

undici atleti Roma chiamò,

e sott’ar sole der Cuppolone,

na bella maja a du colori je portò.

 

Li du colori de Roma nostra,

oggi signora der futtebbal,

non più maestri ne professori,

mo so dolori perche Roma ce sa fa.

 

Co Masetti ch’è primo portiere;

De Micheli scrucchia chè ‘n piacere;

poi c’è quer torello de Bodini;

cor gran Furvio Bernardini,

che dà scola all’argentini.

 

Poi ce stà Ferraris er mediano,

granne nazionale e capitano;

Chini, Fasenelli e Costantino,

co Lombardi e co D’Aquino,

Vorche chen mago pe segnà!

 

Campo Testaccio ciai tanta gloria,

nessuna squadra ce passerà.

Ogni partia è na vittoria,

ogni romano è bon tifoso e sa strillà.

Petti d’acciaio, astuzia e core,

corpi de testa da fa incantà.

Passaggi ar volo co’ precisione,

e via er pallone che la rete va a trovà.

Quanno che ncomincia la partita,

ogni tifosetta se fa ardita,

strilla forza Roma a tutto spiano,

co la bandieretta in mano,

perché cià er core romano.

 

L’ala centra e Vorche tira e segna,

questo è er gioco e Roma ve lo nsegna!

Cari professori appatentati sete belli e liquidati,

perché Roma ce sa fa.

 

Semo giallorossi e lo sapranno

Tutti l’avversari de st’artranno.

Fin che Sacerdoti ce stà accanto,

porteremo sempre er vanto,

Roma nostra brillerà.

 

 

BIBLIOGRAFIA

- Francesco Valitutti, Breve storia della grande Roma, ed. Tascabili Newton, 1995.

- Francesco Campanella, Forza Roma, ed. Della Città, 1994

- le pagine di cronaca di Roma de: la Repubblica e il Messaggero.

- Per questo testo mi sono avvalso degli articoli scritti da Massimo Izzi, giornalista de “Il romanista”, storico della Roma, laureato con tesi sulla fondazione della Roma, autore di 12 libri sulla storia della squadra.

SITOGRAFIA

www.asroma.it

www.romanews.it

https://it.facebook.com/officialroma

www.ilromanista.it

www.it.wikipedia.org

 

 

 

 

Piero Tucci

23.05.15

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inbiciperoma.blogspot.com



[1] Italo Foschi (Corropoli 1884 – Roma 1949) politico e dirigente sportivo. Stabilì un primo accordo per unire le tre società in via Forlì 16, il 7 giugno, che poi si concretizzò nell’ordine del giorno del 22 luglio. Fu tra i redattori della Carta di Viareggio che ridisegnò l’organizzazione del calcio, con un unico girone nazionale, introducendo il professionismo, il calciomercato e il blocco degli stranieri (dando origine al fenomeno degli oriundi).

[2] Attilio Ferraris (Roma 1904 – Montecatini Terme 1947) di ruolo mediano, proveniente dalla Fortitudo, nativo di Borgo, è conosciuto come Ferraris IV perché aveva tre fratelli più grandi anch’essi calciatori. Morì a Montecatini sul campo di calcio in una partita tra vecchie glorie. E’ sepolto al Verano dove è scritto “Attilio Ferraris, campione del mondo”.

[3] Fulvio Bernardini (Roma 1905 - 1984) dirigente sportivo, allenatore di calcio e calciatore, prima portiere, poi centrocampista. Giocatore della Roma, della Lazio e dell’Inter, allenò Sampdoria, Firoentina, Bologna e Lazio. E’ stato commissario tecnino della Nazionale Italiana dal 1974 al 1977, succedendo a Ferruccio Valcareggi. Il campo sportivo di Trigoria gli è intitolato.

[4] Numero dei gol di Francesco Totti. Situazione aggiornata al 23.5.15.

[5] Ilary Blasi (Roma 28 aprile 1981) showgirl e conduttrice televisiva italiana. Deve il successo al ruolo di letterina nella trasmissione Passaparola di Gerry Scotti, nel 2001/2002. Dal 2003 affianca Fabio Fazio in “Che tempo che fa”. Nel 2006 ha affiancato Panariello nella conduzione del festival di Sanremo. Dal 2007 presenta Le Iene su Italia 1.