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RECORD DI ROMA

 

SCOPRIAMO QUAL E’ IL SANTUARIO PIU’ PICCOLO,

LA CAMPANA PIU’ PICCOLA DI ROMA E COSI’ VIA…

 

 

Ringrazio il mio amico

Giuseppe Di R.

che mi ha fornito tutto

il materiale per questo testo.

 

 

PIAZZA IN PISCINULA

Il campanile più piccolo di Roma

     In questa piazza si trova la chiesa con il campanile più piccolo di Roma, la campana più piccola della città (diametro 45 cm) e al tempo stesso la più antica (su di essa è inciso l’anno della fusione 1069), si tratta della chiesetta di San Benedetto in Piscinula.

     Qui sorgeva la casa degli Anicii, la famiglia del santo di Norcia. La chiesa sembra sia stata fondata da San Benedetto stesso nel 543. Nel piccolo atrio San Benedetto in un affresco del sec. XIII, a sinistra porta cosmatesca che immette a un sacello a pianta quadrata detto "Cella di San Benedetto", con quattro antiche colonne agli angoli sostenenti la volta a crociera. Interno basilicale a tre navate sostenute da quattro colonne antiche per lato, pavimento cosmatesco; dietro l'altare maggiore San Benedetto in trono, tavola del sec. XIV.

     Sulla piazza affacciano le Case dei Mattei. Furono realizzate inglobando case precedenti di proprietà del casato. Si tratta di una famiglia presente a Roma fin dal Duecento, questo era il ramo più antico che alla fine del secolo aveva la carica di guardiano dei ponti e delle ripe. Furono sempre di parte pontificia fino a che nel 1484 Paolo appoggiò i Colonna contro gli Orsini legati a Sisto IV. Allora il Papa ordinò il saccheggio delle case dei Mattei, in quell'occasione vi furono cinque morti. Le tracce più antiche si rilevano nelle finestre centinate e a crocera, nelle bifore e nel portichetto con una colonna medioevale e una loggia. Nel 1555 furono lo scenario di una tragedia familiare nella quale morirono cinque membri della famiglia e incentivò la scomparsa di questo ramo della famiglia Mattei. Nella proprietà subentrarono i Della Molara che dettero il nome alla piazza sul lato Tevere non più esistente. Dal 1870 il piano terreno ospitò la "locanda della Sciacquetta" finchè nel 1890 subentrarono nuovi proprietari che fecero restaurare il complesso. Un altro restauro si ebbe negli anni Trenta, molto fantasioso, più rispondente alla nostra idea del Medioevo che alla realtà documentale. Rocche di colonne agli spigoli, monofore e bifore del Trecento, logge e finestre crociate del Quattrocento, sono comunque la caratteristica dell'edificio, uno dei più belli di Trastevere e di Roma.

     La piazza ha questo nome da uno stabilimento per i bagni detto appunto piscinula, perchè era una piccola piscina[1].

 

 

 

VIA DELLA PENITENZA

Il teatro più piccolo di Roma

      Al civico 3 si trova il più piccolo teatro di Roma, si chiama “Stanze segrete” che porta avanti una programmazione strettamente legata a testi letterari e poetici. E’ stato fondato nel 1992 da Aurora Cafagna, oggi il direttore artistico è Ennio Coltorti. Si tratta di un’unica stanza di circa 40 posti, un salotto che permette un’esperienza particolare, superando la barriera tra attori e pubblico, quindi un piccolo spazio per grandi emozioni[2].

     La via prende il nome dal monastero annesso alla chiesa di Santa Maria della Penitenza, detto comunemente “Le scalette” per le due rampe di scale che conducono alla porta principale, è più noto con il nome “Buon Pastore”.

 

 

VIA DEL PELLEGRINO

La galleria d’arte più piccola di Roma

     Al civico 18 si trova una galleria d’arte con un record strabiliante, in 15 mq si trova lo spazio per esporre quadri, sculture, installazioni. Stiamo parlando della galleria Minima, ospita mostre di arte contemporanea in pochi metri quadrati. Di certo qui non si ha il tempo di annoiarsi[3].

     La via era chiamata via Florea e poi degli Orefici per le botteghe di orafi presenti nella strada, prese l’attuale denominazione da una frequentata osteria/locanda che aveva come insegna un pellegrino. La locanda è nominata nella Gabella dei Vini di Paolo II Pietro Barbo e Sisto IV Francesco Della Rovere. L’ampliamento di questa via ad opera di Alessandro VI Rodrigo Borgia nel 1497 è ricordato dallo stemma dei Borgia accompagnato da due dei Maestri di Strada del tempo, Camillo Beneimbene e Pietro Matuzzi, posto all’angolo della via con Campo de Fiori.

     La strada è molto frequentata, anche a tarda ora, per la presenza di molti negozi e piccoli ristoranti, tra questi ricordiamo: Collalti bici, la libreria del Viaggiatore (oggi sostituita da Mondadori), Mondello Ottica, due enoteche e vari piccoli ristoranti.

     In questa via, all’altezza dell’Arco di Santa Margherita, si trova una delle più famose edicole sacre barocche di Roma, detta “Vergine col Bambino”, opera in stucco voluta dal card. Pietro Ottoboni nel 1716. Autore fu Francesco Moderati, scultore e stuccatore che realizzò varie opere nelle chiese della città. Si tratta di una delicata immagine della Vergine posta in una nicchia, al di sopra i raggi del Sole con due angeli, al di sotto il volto di San Filippo Neri che ha operato nella zona. L’aquila a due teste è simbolo della famiglia Ottoboni. Sopra a tutto un baldacchino in lamiera. Un’opera così sontuosa richiama le macchine da processione.

     All’inizio della strada, sulla sinistra, si trova l’Arco degli Acetari, che immette in una corte interna. Si tratta di un luogo molto suggestivo, il cui nome deriva dalle rimesse dei carretti degli acquacetosari, quei lavoranti che andavano all’Acqua Acetosa, prendevano l’acqua ritenuta molto benefica, e la distribuivano in città.

     All’altezza del numero civico 65 di via del Pellegrino, venne ucciso con un solo colpo di pistola sparato alle spalle il 2 febbraio 1990, in pieno giorno, Enrico De Pedis detto Renatino, uno dei capi della cosiddetta “banda della Magliana”, mentre transitava a bordo del suo motorino.

 

 

 

VIA DI SAN MARCELLO

Il più piccolo santuario di Roma

     In un vicolo strettissimo si trova la cappella della Madonna dell’Archetto, il più piccolo santuario mariano di Roma. Fu voluta dalla famiglia Savorelli Papazzurri alla metà dell’Ottocento per ospitare l’immagine della Madonna molto venerata (dipinta su pietra nel 1690 da Domenico Muratori, allievo dei Carracci), pare che abbia mosso gli occhi almeno in un paio di occasioni. La cappella è stata progettata da Virginio Vespignani in stile neorinascimentale, gli affreschi sono di Costantino Brumidi, un nome che a noi non dice nulla, invece in America sì. Visto che in Italia non aveva successo decise di emigrare negli Usa dove ebbe l’incarico di dipingere la cupola del Campidoglio di Washington con l’apoteosi di George Washington. Per la serie: “nessuno è profeta in patria”.

     La strada unisce piazza Santi Apostoli a piazza dell’Oratorio. Ha questo nome perché si trova sul retro della chiesa di San Marcello che presenta la facciata sul Corso. La chiesa è dedicata al santo romano che fu Papa dal 308 al 309. La chiesa è antichissima, era un titulo, una stazione di posta romana. Sulla piazzetta antistante la chiesa, appeso ad un balcone, venne esposto il corpo di Cola di Rienzo, straziato dalla folla. Dopo un incendio fu ricostruita su disegno di Jacopo Sansovino nel Cinquecento, mentre la facciata barocca si deve a Carlo Fontana nel 1682.

     Una galleria univa la via al Corso, qui vi era il cinema Modernissimo, dagli anni Settanta è chiusa e gli spazi del cinema occupati da una banca. Sulla strada affaccia il palazzo Mellini, opera di Tommaso de Marchis, della metà del Settecento, caratterizzato da un concione e da un sottoportico attiguao, più recente di quasi due secoli. Si tratta di un’opera di Cesare Bazzani uno stile che è un misto di barocco, rococò e liberty.

     Nella strada si trova una delle prime birrerie di Roma, certamente tra le più frequentate e conosciute: l’antica birreria Peroni.

 

VILLA BORGHESE

Il cinema  più piccolo di Roma

     Nel cuore del parco più bello di Roma si trova il cinema dei Piccoli, con una programmazione tutta dedicata ai bambini,  creato nel 1934, è tutto in legno, vi è posto solo per 63 persone. Per un certo tempo è stato chiamato anche “Casa di Topolino”, finchè la Disney ha vietato l’uso del nome del proprio personaggio.

     Di fronte si trova il Casina delle Rose oggi Casa del Cinema. Il volto attuale si deve a Luigi Canina (1834), venne data in affitto e divenne un'osteria, i bombardamenti del 1849 la danneggiarono e si pensò di abbatterla. Fu ristrutturata come luogo di ristoro elegante e sede di spettacoli di musica all'aperto. Venne usata come stalla e rivendita di latte e prodotti caseari, nel 1903 con il passaggio della proprietà al Comune di Roma continuò il suo uso a latteria. Negli anni Trenta divenne un ristorante di lusso con la denominazione di "Casina delle Rose". Negli anni della Dolce Vita, vista la vicinanza con via Veneto divenne un dancing con il nome "La lucciola". Dal 1976 è stata per molti anni in abbandono per un contenzioso legale solo recentemente risolto e quindi adibita a Casa del Cinema per iniziativa del sindaco Veltroni (lavori dal 2001 grazie alla legge 396/90 per Roma Capitale, inaugurazione nel settembre 2004) Dal 2006 la Casa del Cinema ospita un punto vendita dvd di programmi e film della Rai. In conseguenza di ciò le piazze che la circondano sono state intitolate ad Anna Magnani e Marcello Mastroianni.

 

     La villa fu creata nel Seicento per il cardinale Scipione Caffarelli Borghese, nipote di Paolo V Camillo Borghese (il papa che affidò a Maderno la facciata di San Pietro). Venne così trasformato un terreno coltivato a vigna in una sontuosa "villa di delizie" che voleva gareggiare con quelle classiche e rinascimentali. Nel Settecento fu trasformata radicalmente dall'Unterberger e da Antonio e Mario Asprucci per volere del principe Marcantonio IV Borghese poi dal figlio principe Camillo marito di Paolina Bonaparte. L'intervento più importante fu la realizzazione del Giardino del Lago secondo i canoni del giardino all'inglese con l'introduzione di specie esotiche.

     Ancora nell'Ottocento fu ingrandita dal Luigi Canina che dette alla villa un nuovo aspetto con la costruzione di numerose piccole fabbriche di stile eclettico.

     Nel 1902 fu acquistata dal re d'Italia Vittorio Emanuele III e donata al Comune di Roma che la intitolò al re Umberto I, nome che non entrò mai nell'uso comune, per i romani restò sempre e solo villa Borghese. Questo acquisto sottrasse la villa a un tentativo di lottizzazione.

 

 

VIA VETULONIA

L’osteria più piccola di Roma

     In via Vetulonia (quartiere Appio Latino) al civico 52d, si trova l’Osteria 22quattro. Si tratta del ristorante più piccolo di Roma, a conduzione familiare, può ospitare solo pochi clienti alla volta, circa venti coperti per un menù che varia di giorno in giorno, combinando la cucina romanesca con la creatività del cuoco. Pane, pasta e dolci sono fatti in casa. Il cuoco è Andrea Caloprisco, romano di 37 anni, ha iniziato lavorando alla Pergola di Heinz Beck, poi a Strasburgo, dal 2011 ha aperto questo ristorante. L’osteria ha questo nome perché i due figli del cuoco sono entrambi nati il 22 aprile. Aperto pranzo e cena 7 giorni su 7. Organizza corsi di cucina. Ha vinto un premio del Gambero Rosso come miglior crostata del 2015. Ha il certificato di eccellenza di Tripadvisor per il quale si colloca al posto 244 su 8.635 ristoranti di Roma.

     Nelle vicinanze si trova il ristorante-pizzeria “Roma 1927” tempio dei tifosi giallorossi. Nella strada è nato ed ha abitato Francesco Totti, qui anche la scuola Alessandro Manzoni (1932, in stile razionalista, di Ignazio Guidi) da lui frequentata. Il nome della strada ricorda la località toscana, frazione del comune di Castiglione della Pescaia, una delle più fiorenti città etrusche.

 

 

VIA DEI SANTI QUATTRO

Il più piccolo chiostro di Roma

     Nella chiesa dei Santi Quattro Coronati si trova quello che probabilmente è il più piccolo chiostro di Roma. Se l’edificio ecclesiastico sembra una fortezza, il piccolo chiostro emana un fascino particolare, un luogo di raccoglimento, tra i più belli e raccolti di Roma. Capolavoro dell’arte cosmatesca, con arcate strette e snelle colonnine binate con capitelli a forma di loto. Una curiosità: appena entrati, sul muretto di sostegno tra due serie di colonne, si trova un graffito risalente al basso medioevo, si tratta di quindici linee parallele tra le quali si scorgono segni simili a cifre romane; è stato interpretato come un gioco per dadi o una specie di gioco dell’oca.

     La via fu aperta da Pio IV Medici di Marignano (Papa dal 1559-65) e, nel tratto da via dei Querceti a piazza del Colosseo fu parte della via Maior percorsa dal Vaticano al Laterano dal corteo del Papa per la “presa di possesso”. Il percorso fu abbandonato per la infamante leggenda della Papessa Giovanni (vedi cappellina in via dei Querceti).

 

 

VICOLO DI SAN CELSO 17

La casa più piccola d’Italia

     Si tratta di un appartamento minuscolo, il più piccolo d’Italia, dice il proprietario, completamente ristrutturato, ammobiliato in maniera moderna ed efficiente, dotato di tutti i confort, tra ponte Sant’Angelo e corso Vittorio. Meno di dieci metri quadrati ma con cucina, bagno, doccia, un soppalco con letto matrimoniale, tv, lavatrice, collegamento hi-wi. Un nido per due[4].

     Da via di Panico a vicolo del Curato (rione Ponte), prende il nome dal piccolo oratorio dedicato a San Celso, tanto che nel 1700 si diceva anche piazzetta dell’oratorio di San Celso. Fino al 1600 qui si vedevano gli avanzi dell’arco eretto dagli imperatori Graziano, Valentiniano e Teodosio che l’Anonimo Magliabechiano dice di aver veduto a suo tempo (circa 1410) integro, ma non di marmo. L’oratorio si chiama San Celsino per distinguerlo dalla vicina chiesa di San Celso e Giuliano in via del Banco di Santo Spirito. L’oratorio risale al 1561, interno con un solo altare del Settecento e dipinto anonimo rappresentante il Signore che comunica con Pietro nel Cenacolo.

 

 

VIA OSTIENSE 54

VIA SABOTINO 19/29

VIA DI SAN TEODORO 88

Dove trovare i mignon più piccoli e buoni di Roma

     Andate in via Ostiense da Andreotti, oppure da Antonini a via Sabotino (piazza Mazzini), mentre per le migliori mini-tortine, andate da Cristalli di zucchero in via di San Teodoro (Circo Massimo – Sant’Anastasia) o in via Val Tellina 114 (Monteverde Nuovo).

 

 

IL CAMPANILE PIU’ ALTO DI ROMA

Piazza Santa Maria Maggiore

     Il campanile più alto di Roma è quello della basilica di Santa Maria Maggiore che si vede da diversi punti della città in quanto sorge sul colle Esquilino. E’ un campanile romanico è alto m 38, la campana più alta è chiamata “la Sperduta” perché  i suoi rintocchi al tramonto servivano ad orientare i pellegrini prima della chiusura delle porte.

     La chiesa sorge nel punto più alto dell’Esquilino, fu costruita in seguito ad una visione del papa Liberio (352-66) nel punto in cui cadde la neve ad agosto (per questo detta liberiana), nelle forme attuali fu voluta da papa Sisto III nel 432-440, la prima costruita da un Papa e non da un imperatore. Di quel tempo si conservano i mosaici dell’arco di trionfo e della navata maggiore. Al tempo di Niccolò IV risale il mosaico dell’abside che fu realizzato da Jacopo Torriti tra il 1291 e il 1296. I mosaici della facciata esterna sono del XIII-XIV secolo, opera di Filippo Rasuti.

     La facciata si deve a Ferdinando Fuga (1743), la tribuna a Rainaldi nel Seicento. Nell’abside affreschi di profeti opera di Pietro Cavallini, Cimabue o Giotto giovane. Nella confessione reliquia della culla di Betlemme. Nei sotterranei si trova una scritta di cinque parole, ognuna di cinque lettere a formare un quadrato magico: Sator arepo tenet opera rotas, si legge uguale da sinistra a destra o viceversa, da sopra a sotto o viceversa. Il suo significato non è chiaro: “Il seminatore sul carro tiene con cura le ruote”, oppure “Il Creatore con il carro tiene in moto le orbite”, a indicare una costante attività divina che regge e guida il mondo. Resta il dubbio sulla parola Arepo che non è latina ma celtica (popoli indoeuropei come i galli e i britanni).

     Nella navata destra si trova la cappella Sistina voluta da Sisto V opera di Fontana.

     L’ambulacro dietro l’altare della Cappella Sistina ha sempre conservato il primo presepio. E’ in marmo, realizzato da Arnolfo di Cambio nel 1291, costituito da solo sei figure originali: i tre Magi, san Giuseppe, il bue e l’asino, e dalla Madonna con il Bambino in braccio, opera di artista del Cinquecento. Oggi si trova nel piccolo museo, realizzato in occasione dell’anno santo del 2000.

     Nella navata di sinistra la cappella Paolina o Borghese ordinata da Paolo V a Flaminio Ponzio.

 

 

LA CHIESA PIU’ GRANDE DI ROMA

Basilica di San Paolo fuori le Mura

     Ovviamente la chiesa più grande di Roma e di tutta la cristianità è la basilica di San Pietro, al secondo posto si trova la basilica di San Paolo fuori le Mura, che è anche la seconda chiesa cattolica del mondo per grandezza. La chiesa più grande del mondo è Santa Maria della Pace a Yamoussoukro in Costa d’Avorio, consacrata da Giovanni Paolo II nel 1990, la cupola è alta m 158 contro i m 133 di San Pietro a Roma. Fu voluta dal primo presidente del paese Felix Houphouet Boigny, progettata dall’arch. Pierre Fakhoury.

 

 

LA CUPOLA PIU’ GRANDE DI ROMA

Piazza Sant’Andrea della Valle

     La cupola più grande di Roma, ovviamente dopo quella di San Pietro, è quella della chiesa di Sant’Andrea della Valle. Misura m 16,10 di diametro e m 80 di altezza, mentre la cupola di San Pietro è di m 41,50 di diametro e m 133,30, la cupola del Pantheon è di m 43,30 pur essendo molto più bassa. La cupola è stata progettata da Carlo Maderno, all’esterno il tamburo riprende il tema delle colonne binate della cupola di San Pietro. E’ molto luminosa grazie ad un ordine di finestre intervallate da semi-colonne, in numero di otto. La presenza delle finestre, se da un lato permette l’illuminazione sontuosa che caratterizza la chiesa, dall’altro rende difficilmente distinguibile il meraviglioso affersco della cupola, realizzato da Giovanni Lanfranco tra il 1621 e il 1625. Il lavoro venne compiuto in contemporanea e in competizione con quello dei pennacchi e del transetto absidale eseguiti dal Domenichino. Gli affreschi della cupola hanno per tema la “Gloria del Paradiso”, mentre nei pennacchi i “Quattro Evangelisti”.

     Secondo alcune fonti questa sarebbe la terza cupola di Roma, è stata superata da quella della chiesa di San Pietro e Paolo all’Eur, di Arnaldo Foschini (1938-1955).

 

 

LA STRADA PIU’ STRETTA DI ROMA

Vicolo di San Trifone

     Si trova nei pressi di piazza Navona, da via dei Coronari a via della Maschera d’Oro, nel rione Ponte. Il nome è dovuto ad una chiesa che qui sorgeva fino al 1940 quando venne abbattuta per una civile abitazione, la porta della chiesa è stata adattata alla casa del civico 1. Al di sopra si legge Ec(clesi)a Par(rochialis) S. Salvatoris Primicerri, perché questo era il nome della chiesa in origine, fondata da Pasquale II nel 1113.

 

 

LA STRADA PIU’ CORTA DI ROMA

Via Mortara

     E’ una strada/cortile che si trova nel quartiere Tuscolano, è una piccola rientranza di via Alba, però nella toponomastica cittadina ha la dicitura di via.

     La strada è intitolata al comune lombardo in provicia di Pavia, di 15.700 abitanti, centro agricolo e industriale. E’ ricordato da Ludovico Ariosto, è importante per la contrattazione del riso.

 

 

LA STRADA PIU’ LARGA E LUNGA DI ROMA

     Senza ombra di dubbio è la via Cristoforo Colombo che, pur essendo larga e alberata, non ha il titolo di viale. Strano! E’ lunga Km 28, tutti nel territorio del comune di Roma.

     Progettata come via Imperiale per collegare Roma con l’E42, i lavori di costruzione si interruppero per la guerra mondiale, la strada venne aperta al pubblico nel 1952 (ultimo tratto da via di Acilia al mare), negli anni Sessanta si sperimentò in essa “l’onda verde”, un sistema per cui, le macchine che procedeva a 40Km/h avrebbero trovato sempre il verde. L’esperimento fallì, perché nelle ore di punta la velocità dei veicoli è semplicemente quella della macchina che precede.

 

     Nell’ordine di lunghezza e larghezza segue: viale Palmiro Togliatti, da piazza di Cinecittà a via Tiburtina, collegando Tuscolana, Casalina, Prenestina, Collatina e Tiburtina. Al centro corre una pista ciclabile. Se prendiamo in considerazione il centro storico (la parte della città all’interno delle mura Aureliane), la via più lunga è via del Corso, Km 1,7, per i romani più semplicemente il “Corso”. Mentre via dei Fori Imperiali e via Nazionale sono lunghe un Km, via Giovanni Giolitti Km 1,5; via Emanuele Filiberto m 800.  Subito fuori le mura si trova viale del Muro Torto di Km 2,2.

 

 

LA PIAZZA PIU’ GRANDE DI ROMA

      La piazza più grande di Roma è piazza di Porta San Giovanni (m 300x170), è detta la “piazza rossa” di Roma, perché utilizzata per le grandi manifestazioni sindacali e politiche della sinistra.  Se poi consideriamo che la piazza ha una prosecuzione naturale in via Carlo Felice con i giardini e in piazza San Giovanni in Laterano, non c’è dubbio che è la maggiore piazza romana.

     Ma non tutte le fonti sono concordi: secondo alcuni la piazza più grande è piazza Vittorio Emanuele II (m316x174), per noi romani semplicemente “piazza Vittorio”.

 

 

LA PIAZZA PIU’ PICCOLA DI ROMA

     Anche qui non ci sono fonti sicure. Secondo la mia modesta opinione la più piccola piazza di Roma è piazza Rondanini che si trova lungo via del Pozzo delle Cornacchie, nel rione Sant’Eustachio, a due passi dal Pantheon.

     Prende il nome dal palazzo della famiglia omonima, fatto costruire nel primo Cinquecento dal cardinale inglese Thomas Wolsey, che però non lo abitò e lo cedette al cardinale Rondanini, nel 1668 passò agli Aldobrandini. Prima della costruzione del palazzo la piazza si chiamò Aquili o Aquilini, la famiglia romana a cui appartenne il pittore Antoniazzo detto Romano.

     Questa piazza se la batte bene con piazza de’ Ricci, lungo via di Monserrato, e con la vicina piazza delle Coppelle. A Trastevere sono molto piccole piazza de’ Mercanti (vicino a Santa Cecilia) e largo Fumasoni Biondi (proprio alle spalle di Santa Maria in Trastevere).

 

 

LA VIA PIU’ TORTUOSA DI ROMA

     Sicuramente è via Garibaldi che da Trastevere sale sul Gianicolo con sette curve di cui un tornante, è lunga Km 1,5. Viale Gabriele D’Annunzio che da piazza del Popolo sale al Pincio presenta due tornanti e prosegue fino a Trinità de’ Monti con il nome di viale della Trinità de’ Monti.

 

 

LA SALITA PIU’ RIPIDA DI ROMA

     Nel centro storico la salita più ripida è via di San Sebastianello che da piazza di Spagna sale a Villa Medici, meno ripida e più lunga anche la salita di viale D’Annunzio. Impegnativa, ma più lunga delle precedenti, è viale Garibaldi che porta al Gianicolo.

     Uscendo dal perimetro delle mura Aureliane, la salita più ripida, ma anche lunga è via Edmondo De Amicis che dalle spalle dello stadio Olimpico giunge fino alla via della Camilluccia, in pratica a Monte Mario, dove è l’Opera Don Orione (vicini a via Trionfale).

 

 

LA PISTA CICLABILE PIU’ LUNGA DI ROMA

     La pista ciclabile più lunga di Roma è la Dorsale Tevere che da Castel Giubileo (a Nord) attraversa tutto il centro storico fino a raggiungere il ponte di Mezzocammino (a Sud), in pratica dal Gra al Gra sempre lungo il Tevere. In tutto sono Km 32,666. Segue la Dorsale Aniene di Km 9,450 e la Dorsale Colombo di Km 9,268.

     Ma a Roma esistono anche percorsi ciclopedonali nel verde, il più lungo è nel parco dell’Appia Antica, la domenica e i festivi la strada rappresenta un lunghissimo itinerario tutto per pedoni e ciclisti, si tratta di Km 15,912 (a questo si può aggiungere la Caffarella Km 5,463 – il parco degli Acquedotti con Km 4,123 – il parco di Tor Fiscale con Km 1,537); dentro villa Doria Pamphili si sviluppano sentieri per Km 10,769; in villa Ada Km 7,693.

 

 

IL NEGOZIO PIU’ PICCOLO DI ROMA

     Il negozio più piccolo di Roma si trova in piazza Fontana di Trevi, è di un calzolaio, si trova adiacente alla chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio, è una sorta di intercapedine. Da alcuni anni il calzolaio non c’è più e il locale è usato come ripostiglio dal caldarrostaro che si trova subito a sinistra della chiesa.

 

 

IL NEGOZIO PIU’ GRANDE DI ROMA

     Da quando è stato aperto il primo centro commerciale, quello di Cinecittà Due nel 1988, ovviamente sono i centri commerciali i più grandi punti vendita di Roma. Il più grande di Roma è Euroma2. Inaugurazione avvenuta il 23 giugno 2008 con madrina Cristina Chiabotto. Si sviluppa su tre piani, sono presenti: Ipercoop, H&M, Prenatal, Piazza Italia; al primo piano: Zara, Apple; al secondo piano: Trony e Sport85. In tutto: 108+81+ 26 =  215 negozi e punti di ristorazione.

     Prima dei centri commerciali erano molto grandi “la Rinascente” a via del Corso, “la Rinascente” a piazza Fiume, è tutt’oggi molto grande H&M che si trova in via del Corso.

 

IL PUNTO PIU’ ALTO DI ROMA

     Monte Mario è il punto più alto di Roma, esattamente all’osservatorio astronomico misura m 164. Tra i sette colli di Roma (m 50 circa slm): Palatino, Campidoglio, Quirinale, Viminale, Esquilino, Celio e Aventino, il più alto è l’Esquilino nel punto dove oggi è la basilica di Santa Maria Maggiore.

 

 

BIBLIOGRAFIA

- AA.VV. Guida d’Italia, Roma, ed. Tci, 1993.

- AA.VV. Roma, libri per viaggiare, ed. Gallimard – Tci, 1994.

- AA.VV. I rioni e i quartieri di Roma, ed. Newton & Compton, 1989.

- AA.VV. Le strade di Roma, ed. Newton & Compton, 1990.

- Claudio Rendina (a cura di), Enciclopedia di Roma, ed. Newton & Compton, 2005.

- Sabrina Ramacci, 1001 cose da vedere a Roma almeno una volta nella vita, ed. Newton Compton, 09.

- AA.VV. Stradaroma, ed. Lozzi, 2005.

- AA.VV. Tutto Città, 2011/2012, ed. Seat.

- AA. VV. Carta dei parchi e delle aree naturali protette.

 

SITOGRAFIA

www.romasegreta.it

www.laboratorioroma.it

www.romasparita.eu

www.info.roma.it

www.abcroma.com

www.maps.google.it

www.viamichelin.it 

www.tuttocittà.it

 

 

Piero Tucci

21.6.15

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[1] Chiesa San Benedetto in Piscinula. Notizie da: AA.VV. Guida d’Italia. Roma, ed. Tci 2004.

[2] Teatro Stanze segrete. Notizie da: stanzesegrete.it.

[3] Galleria Minima. Notizie da: premioceleste.it/galleriaminima; undo.net; exibart.com.

[4] La casa più piccola d’Italia. Notizie da: lacasapiupiccoladitalia.com.