La Galleria Nazionale d’Arte

Moderna

UNA FANTASTICA PASSEGGIATA NEGLI ULTIMI DUE SECOLI

DI PITTURA, TRA CAPOLAVORI

ASSOLUTI, DA VAN GOGH A MODIGLIANI,

DA CANOVA A FATTORI, DA KLIMT A DE CHIRICO.

 

STORIA DELLA GALLERIA

     La Galleria Nazionale d’Arte Moderna nasce nel 1883 con sede al palazzo delle Esposizioni di via Nazionale. Roma è diventata capitale del giovane stato unitario solo da pochi anni, si avverte la necessità di un museo che raccolga pittura e scultura di artisti italiani viventi o da poco scomparsi. E’ il ministro Guido Baccelli[1] il promotore e forte sostenitore dell’iniziativa. La raccolta via via si ingrandisce sempre più e gli spazi non sono più sufficienti ad accogliere le opere.

     Nel 1911 si tiene a Roma una Esposizione Internazionale per i cinquanta anni dell’unità d’Italia, per l’occasione viene costruito il palazzo delle Belle Arti a Valle Giulia, su progetto di Cesare Bazzani[2], come sede permanente della galleria.

     Nel 1933 l’edificio viene raddoppiato, sempre su progetto di Bazzani, ma i nuovi spazi sono occupati dalla “mostra della rivoluzione fascista”.

     Nel 1941 Palma Bucarelli[3] diventa sovrintendente della galleria, vi resterà fino al 1975, a lei spetta il merito di aver posto in salvo la collezione dai pericoli della guerra (le opere saranno riparate nel palazzo Farnese di Caprarola) e, passata la guerra, sarà l’artefice del rinnovamento della cultura italiana, aprendola ai fermenti più vivi dello scenario internazionale. Inoltre la Bucarelli porterà avanti un’idea moderna di museo, con mostre, dibattiti, visite guidate e proiezioni di film; la galleria sarà dotata di un piccolo bar e ospiterà iniziative quali le sfilate di moda che la renderanno un luogo attraente e vivo. La Bucarelli si avvalse di uno staff di collaboratori di primordine: Ponente, Carandente, Maltese. Tra il 1951 e il 1964 promosse i premi di incoraggiamento per i giovani pittori italiani. Nel 1953 si tenne in galleria una grande mostra di Picasso, nel 1956 su Mondrian, nel 1958 su Pollock, nel 1959 venne esposto il grande sacco di Burri, nel 1971, in seguito alla mostra di Piero Manzoni, ci fu chi chiese “la sua testa”.

     Con i sovrintendenti che si successero a Palma Bucarelli al galleria vide appannato il suo ruolo di grande promozione culturale, nonostante ciò ebbe alcune importanti donazioni, nel 1979 quella dello scultore Giacomo Manzù (che aprì al pubblico nel 1981), nel 1972 la donazione Boncompagni Ludovisi per le arti decorative, la moda e il costume (aprirà nel 1995), nel 1986 il museo Mario Praz (aprirà nel 1995), nel 1997 la donazione Schwarz di arte Dada.

     Nel 1988 si tenne in galleria una importante mostra su Van Gogh che ottenne un grande successo di pubblico, i visitatori furono 270.000.

     In vista del grande Giubileo del 2000 si sono tenuti grandi lavori di restauro e di riordinamento delle collezioni (1995-2000) per cui ora la galleria appare come era ai primi del Novecento.

     Dal primo luglio 2004 Maria Vittoria Marini Clarelli è la sovrintendente della galleria. Nel 2005, nei locali della galleria, si è tenuta la XIV Quadriennale di Roma, nel 2009 la mostra “Palma Bucarelli, il museo come avanguardia”. Il 30 maggio 2010 si è inaugurato il MAXXI, il museo delle Arti del XXI secolo, la continuazione ideale della galleria.

 

     La Galleria Nazionale d’Arte Moderna è la più grande collezione di arte moderna italiana, possiede circa 4.400 opere di pittura e scultura e circa 13.000 disegni e stampe di artisti – prevalentemente italiani – dell’Ottocento e del Novecento. Nelle sue 55 sale è possibile vedere i capolavori della collezione, circa 1.100 opere.

     Le sale dell’Ottocento seguono un ordinamento per scuole regionali, perché l’Italia era divisa in tanti stati e questo influiva anche sull’espressione artistica. Le sale del Novecento, invece, sono ordinate per correnti artistiche.

     Per il compositore Ennio Morricone e per l’attrice Anna Galiena questo è il luogo più bello di Roma[4].

Piero Tucci, tuccigf@tiscali.it, 07.09.10



[1] Guido Baccelli (San Vito Romano 1832 – 1916) illustre clinico romano, fu più volte ministro della Pubblica Istruzione, promosse la costruzione del Policlinico, l’isolamento del Pantheon, la realizzazione della Passeggiata Archeologica e agli scavi archeologici al Foro Romano.

[2] Cesare Bazzani (Roma 1873 – 1939) ingegnere a architetto, esponente dell’eclettismo e delle correnti tradizionaliste del Novecento italiano. Oltre alla sistemazione di Valle Giulia, a lui si deve il ministero della Pubblica Istruzione in viale Trastevere, l’Ospedale Fatebenefratelli all’Isola Tiberina, la chiesa della Gran Madre di Dio a ponte Milvio.

[3] Palma Bucarelli (1915 – 1998) Da quando fu nominata soprintendente si impegnò nel trasformare la galleria in un centro di diffusione della cultura e di sostegno per l’arte contemporanea italiana. In Francia fu insignita della Legion d’Honneur. Nel libro “1944, cronaca di sei mesi” ed. De Luca, Palma Bucarelli tiene il diario di un anno formidabile della storia di Roma e dell’Italia.

[4] Citazione di Ennio Morricone da la cronaca di Roma de “la Repubblica” del 30/12/2004; citazione di Anna Galiena da la cronaca di Roma de “la Repubblica” del 20/3/2003. Ennio Morricone è nato a Roma nel 1928, compositore di celebri colonne sonore per il cinema, soprattutto per film western (Sergio Leone). Premio Oscar alla carriera, accademico effettivo dell’Accademia Nazonale di Santa Cecilia. Anna Galiena è nata a Roma il 22/12/1954 è attrice di cinema e teatro. Il successo lo deve al film “Il marito della parrucchiera” (1990) e “La scuola” (1995).