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INFORMAZIONI PRATICHE

     Il sito si trova in via Lucrezia Romana 62, nella omonima zona dell’Agro Romano XVIII Capannelle (Osteria del Curato), nella zona urbanistica 10E Lucrezia Romana, nel VII municipio del Comune di Roma. E’ facilmente raggiugibile con la metro A scendendo al capolinea Anagnina, poi proseguendo con 503 o 654. A piedi percorrere Km 1,7, via Casale Ferranti, la strada forma una curva a 90° e prosegue con lo stesso nome, quindi la prima a destra, via Mario Broglio, alla fine di questa si trova via Lucrezia Romana imboccarla verso sinistra, pochi metri e si è arrivati.

Aperto martedì, giovedì, 2° e 4° domenica del mese, dalle ore 9 alle ore 15.

 

STORIA

     Il nome ricorda Lucrezia, moglie di Lucio Tarquinio Collatino, vittima della violenza subita ad opera di Sesto Tarquinio, figlio dell’ultimo re di Roma, Tarquinio il Superbo. Questo episodio causò la cacciata di Tarquinio e la fine della monarchia.

     L’antiquarium è stato inaugurato il 28 marzo 2015 con lo scopo di ospitare e rendere fruibili i reperti archeologici trovati lungo l’antica via Latina negli ultimi 25 anni. I reperti risalgono al periodo preistorico, una necropoli dell’età del rame (III millennio a.C.), insediamenti dell’età del bronzo (II millennio a.C.), necropoli relative alla civiltà latina (XI-VI secolo a.C.), testimonianze di opere di bonifica del periodo repubblicano romano, corredi di tombe a camera sempre del periodo repubblicano. A queste si aggiungono statue in marmo di ville, frammenti decorativi di edifici e sepolcri di tarda età repubblicana e della prima età imperiale. E’ così possibile ricostruire un artigianato specializzato: vasi, lucerne, monili, materiali da lavoro e per la toletta femminile, giocattoli.

 

LA VISITA ALL’ANTIQUARIUM

     La visita inizia dal capannone che si trova sulla sinistra del cancello di ingresso. Si può fare il giro in senso antiorario per seguire la successione cronologica dei reperti.

     Al centro della sala in alto una olla di impasto rosso, sul lato sinistro della stessa vetrina si trova una fibula a navicella in bronzo, proviene da Lucrezia Romana.

     In fondo alla sala è stata collocata a parete una lastra con iscrizioni funeraria del I-II sec. d.C. proviene da Lucrezia Romana.

 

     Questa la traduzione dal latino: “Ho edificato il sepolcro per me quando ero ancora vivo. Io Marco Nasidio Varelliano ed anche per Vetilia Aster, figlia di Gaio, coniuge carissima, per Vera santissima e per Nasidio Magno, figli, per Gavia Successa, suocera di rare virtù, per la madre Azia, per la nonna Varilla, per il fratello Pio. In questo sepolcro non devono essere inseriti né le ceneri, né il corpo di estranei con altro nome. Se qualcuno agirà contro queste (disposizioni), dovrà versare all’erario del Popolo Romana diecimila sesterzi (di multa). Quindi questo monumento si erge delimitato da un muro e scavato nel tufo e non è costituito da muratura, né da parti lapidee, nessuna richiesta (sia accolta) o concessione sia rilasciata dalle Vergini (Vestali) o dalle Autorità (Statali) a chiunque ne faccia domanda; inoltre non sia consentito di deporre i corpi nei pressi del sepolcro che è all’interno del muro”.

     Nelle vetrine 1, 2, e 3 abbiamo testimonianze delle epoche più antiche della preistoria provenienti di Torre Spaccata, Osteria del Curato e via Cinquefrondi. Le vetrine 4 e 5 si riferiscono alla protostoria, al bronzo antico (vetrina 4) e al primo periodo laziale (V - XI-X secolo a.C.).

     Per trovare il periodo romano repubblicano bisogna guardare le vetrine 8 e 9, in quest’ultima una colomba in terracotta, uno specchio di bronzo, un ago e una coppa minaturistica. Nella vetrina 10 due antefisse con menadi e un’altra con volto di donna, segue una testa fittile con volto maschile, il tutto proveniente da via Anagnina / via Campo Romano (dietro la fabbrica Ericsson). Nella vetrina 12 tante lucerne. Le ultime due vetrine, poste non a parete contengono: anelli, collane, orecchini, in oro, pasta vitrea provenienti da Tor Vergata, da Lucrezia Romana, dal Quadraro e dall’Anagnina.

     Passando alla parete sinistra si trova una grande vetrina a parete con tante anfore da traporto di grandi dimensioni, provengono da Lucrezia Romana, Osteria del Curato, via Tarquinio Collatino (quartiere Don Bosco). Segue una sorprendente vetrina con olle in vetro, anche due molto grandi e con coperchio intatto, balsamario e corredo, tutto in vetro. Le ultime due vetrine non a parete, n. 20 e n. 22, contengono monete dal II – III secolo a.C. al periodo imperiale. Le più antiche provengono dal Quadraro, del periodo imperiale, si vedono monete degli imperatori per adozione: Traiano, Adriano, Antonino Pio, Marco Aurelio, Commodo e altri. Provengono dal Casale Antonioni (Vermicino).

 

Fuori dall’antiquarium si trovano dei pannelli che ricostruiscono la storia del territorio dell’ex X municipio, oggi parte del VII. E’ presa in considerazione la villa rustica in via di Tor Vergata (Eurospin).

 

CASALE

   Si susseguono tre sale. Nella prima:

- Vasca in alabastro da Casale Ferranti, II sec. d.C.

- Capitello corinzio in marmo bianco da villa dei Sette Bassi, II sec. d. C.

- Capitello corinzio in marmo bianco da Quadraro, IV sec. d.C.

- Lastra con motivo decorativo in bassorilievo: quattro coppie di delfini guizzanti tra le onde ai lati di un riquadro centrale liscio, marmo di Carrara, località Quadraro, II secolo d. C.

- Cratere a volute in marmo pavonazzetto, da via di Passo Lombardo 84 (Vermicino), di età imperiale.

 

     Nella seconda sala:

- Statua acefala di personaggio togato in marmo bianco, da località Lucrezia Romana, di età augustea;

- Statua acefala di donna seduta in marmo bianco da località Lucrezia Romana, di età augustea;

- Mosaico a tessere bianche e nere in marmo, da via Lucrezia Romana, villa del Casale di Marzio, ambiente 1, fine del II – inizi del III secolo;

- Mosaico in tessere bianche e nere, da via Lucrezia Romana, villa del Casale di Marzio, ambiente 2, fine del II – inizi del III secolo;

- Intonaci dipinti, da via W. Procaccini e da via del Fosso di Sant’Andrea (Morena).

 

Nella terza sala:

- Statua di ermafrodito in marmo bianco, dalla via Anagnina angolo via Campo Romano, II sec. d.C. (fabbrica Ericsson).

 

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

archeoroma.beniculturali.it/musei/antiquarium-lucrezia-romana

060608.it

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Piero Tucci

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