PREMESSA

    Il fascino di una città, il grado di piacevolezza, dipende anche dai suoi negozi. Tutti ricordiamo un viaggio, la visita ad una città straniera, oltre ai monumenti, ai musei, alle opere d’arte custodite nei palazzi e nei musei, sicuramente portiamo il ricordo dei suoi negozi, o meglio di alcuni negozi, o di uno in particolare. Per noi romani darsi appuntamento presso un caffè o una libreria è molto più usuale che non davanti ad una chiesa o un pala zzo storico, a volte un negozio ci rende più facile identificare una via.

     Purtroppo i locali caratteristici della nostra città stanno sparendo, cedono il posto a jeanserie, fast food, negozi cinesi con oggetti di poco valore che spesso contrastano con la solennità degli edifici e involgariscono la nostra città rendendola uguale a tante altre città del mondo.

     Per questo è stata quanto mai opportuna l’iniziativa del comune, presa nel 1992, di effettuare un censimento dei negozi d’epoca che si è concretizzata in un catalogo edito da Argos e Istituto Europeo del Design.

 

In questo testo sono comprese solo le botteghe storiche visitate nell’itinerario in bici effettuato con l’associazione VediROMAinbici del 20.12.15.

 

 

ITINERARIO

 

CAFFE’ GRECO

Via Condotti 86

     In via Condotti, al civico 86, si trova il famoso Caffè Greco, celebre ritrovo di artisti e letterati italiani e stranieri nel XIX secolo. Fondato dal greco Nicola Della Maddalena nel 1760 il locale raggiunse fama successivamente quando cominciò a proporre un caffè migliore, servito in piccole tazze. Molto apprezzato dagli stranieri fu il servizio che permetteva di ricevere la posta in una caratteristica scatola di legno collocata vicino all’ingresso. Tra i più celebri frequentatori del caffè si ricordano musicisti come Liszt, Gounod, Berlioz, Mendelssohn, Riccardo Wagner, scultori e teorici dell’arte come Thorwaldsen, romanzieri come Gogol e Mark Twain, scrittori come Stendhal, Goethe, Heinrich Heine, il filosofo Schopenauer, poeti come Leopardi e Minckievicz, Baudelaire, Anatole France, Di Giacomo, Pascarella, Trilussa, e D’annunzio, i pittori della Campagna Romana (Enrico Coleman, Onorato Carlandi Giulio Aristide Sartorio) avevano qui la loro sede, ma anche i pittori Nazareni guidati da Overbeck, il politico – pittore e scrittore Massimo d’Azeglio. Sedettero ai tavoli di questo locale anche sovrani, come Luigi di Baviera e un futuro papa Gioacchino Pecci[1]. Il caffè conserva quadri, opere d’arte e arredi d’epoca. Nel 1906 ricevette al visita di Buffalo Bill, l’evento è ricordato da una foto esposta nel locale e munita di dedica all’allora proprietario Gubinelli. Nel secondo dopoguerra frequentarono il caffè: Aldo Palazzeschi, Goffredo Petrassi, Afro e Mirko Basaldella, Carlo Levi, Pericle Fazzini, Renzo Vespignani, Orfeo Tamburi, Libero De Libero, Sandro Penna, Lea Padovani, Orson Welles, Mario Mafai, Ennio Flaiano e Vitaliano Brancati.  Una targa a destra dell’ingresso ricorda che il locale è sottoposto a vincolo dalla Soprintendenza dal 1953 (notare che non esisteva il ministero dei Beni Culturali, quindi il vincolo fu posto dal ministero della Pubblica Istruzione che ne aveva le funzioni, il ministero della cultura venne creato nel 1974, ministro Spadolini, governo Moro IV).

     Ricordiamo che Nikolaj Vasilijevic Gogol (Sorocincy, Ucraina 1809 – Mosca 1852) compose la maggior parte delle Anime morte a Roma, secondo la tradizione al Caffè Greco, dove soggiornò più volte fra il 1836 e il 1848 e dove divenne amico del Belli. Nella città papale Gogol scrisse anche il racconto Roma rimasto incompiuto e pubblicato contro il suo volere nel 1841.

     Il locale, che conserva ancora l’aspetto ottocentesco, è oggi proprietà degli eredi della famiglia Gubinelli Grimaldi che lo gestisce dal 1873.

     Cliente del caffè fu anche Giacomo Leopardi che abitò, durante i suoi due soggiorni romani in due luoghi diversi[2].

 

     Il nome Condotti è dovuto ai condotti dell’Acqua Vergine che passavano sotto la strada e arrivavano ad alimentare la fontana di Trevi. La strada fu sempre di grande prestigio per la presenza di alberghi come Allemagne, poi locanda della Corazza dove abitò Winckelmann e l’hotel de Londres che accolse sovrani come Paolo I di Russia, Federico Guglielmo di Prussia, Luigi di Baviera. Al n. 11 morì Guglielmo Marconi. In un attico vi abita Maria Sole Agnelli, sorella dell’Avvocato. Ci sono splendidi negozi con nomi di fama internazionale: Bulgari, Ferragamo, Lancetti, Valentino, Gucci e altri.

 

 

CASTRONI

Via Cola di Rienzo196/198

     Dal 1932 è a Roma il tempio del gusto, in via Cola di Rienzo angolo via Terenzio. Aperto da Umberto e la moglie Augusta, quando vendettero il chiosco che avevano sul lungotevere per installarsi nell’attuale negozio di via Cola di Rienzo, negli anni Cinquanta entrarono in azienda i fratelli Castroni: quattro femmine e due maschi, da allora vennero raddoppiati gli spazi. Negli anni Sessanta i sei figli aprirono nuovi punti vendita il cui punto di forza è rappresentato dal fatto che in ogni negozio c’è un membro della famiglia; oltre alla vasta gamma di prodotti tutti di alta qualità. Negli anni Ottanta il Castroni di via Cola di Rienzo allargò la superficie fino a 200 mq. Nel 2000 altra acquisizione di 200 mq che portò la superficie totale a 400 mq. Nel 2010 entrò in attività la quarta generazione ed aprirono altri punti vendita.

     Da Castorni vari tipi di caffè, sale dell’Himalaya, sale verde delle Hawaii, sale nero di Cipro, pepe, spezie, marmellate, caramelle, pasta, riso, prodotti tipici italiani come biscotti, dolci, miele e proveniente da ogni paese del mondo. E’ famoso tra gli stranieri residenti a Roma perché qui è possibile trovare prodotti da ogni paese. Oggi a Roma si trovano 12 negozi di Castroni, gli altri sono: via Flaminia 28, piazza della Balduina 1/a, via Boccea 173/175, via Cassia 1821b/c, via Catania 54, via Frattina 79, via Nazionale 71, via Ottaviano 55, viale Marconi 102, viale Parioli e piazza Irnerio 73. La torrefazione è a Pomezia, in via Campobello[3].

 

     Ci troviamo nel cuore del Rione Prati. La via è intitolata al tribuno e senatore romano Nicola Gabrini figlio di Lorenzo detto Cola di Rienzo, che fu arbitro della città nel 1347 durante il periodo della Cattività Avignonese (1305-77). Sulla piazza si trova il cinema Cola di Rienzo degli anni Venti, in esso si è esibito Totò, per questo, di fronte, si trova un busto all’attore napoletano. Al n. 153, all’angolo con via Attilio Regolo, della via si trovava il Caffè Latour, creato ai primi del Novecento da discendenti di un generale di Napoleone originari della Lorena, negli anni Settanta è diventato un negozio di scarpe. Ha mantenuto fino alla fine il caratteristico arredo curato all’interno nel 1924 da Melchiorre Bega. Ad angolo con la piazza c’era la gelateria Pellacchia che purtroppo a chiuso negli anni Novanta per lasciare il posto ad una banca (Deutsche Bank). Aveva il bancone per il gelato in marmo con i tipici pozzetti chiusi da una sorta di tappo metallico.

 

ENOTECA BUCCONE

Via di Ripetta 19

     In origine era una rimessa di carrozze, sul finire dell’Ottocento venne trasformato in vini e oli e distributore di prodotti della ditta Branca, dal 1969 enoteca. E’ stata la prima enoteca di Roma a servire alla mescita vini di alta qualità. Dopo la scomparsa del signor Domenico Buccone, la moglie Maddalena ha ampliato l’offerta inserendo ricercatezze alimentari, pasta, miele e marmellate. Conserva gli originali banconi in legno intagliato a figure di animali e ripiano in marmo dei primi del Novecento, un carretto per la distribuzione del vino ed una grande giara da olio in terracotta. Alle pareti stampe e quadri sulla cultura del vino e una serie di specchi d’epoca, notare una cassa di finissima manifattura.

     Dal 1997 l’enoteca offre un servizio di ristorazione tutti i giorni a pranzo, il venerdì e il sabato anche a cena. Qui sono state girate alcune scene del film Metello di Mauro Bolognini dall’omonimo romanzo di Vasco Pratolini (1970) con Massimo Ranieri, Renzo Montagnani, Lucia Bosè; e Paolo il caldo di Marco Vicario tratto dal romanzo postumo di Vitaliano Brancati (1973) con Giancarlo Giannini, Rossana Podestà e Riccardo Cucciolla[4].

 

     Il nome della strada ricorda il porto di Ripetta che si trovava alla fine. La via corre un’altra più antica che fu sistemata da papa Leone X Medici nel Cinquecento e si chiamò così Leonina. Al termine della strada si trova il moderno edificio che contiene l’Ara Pacis, di fronte la chiesa di San Girolamo degli Illirici o Schiavoni (chiesa nazionale dei croati) progettata da Martino Longhi il Vecchio; la chiesa di San Rocco voluta dalla confraternita degli Osti e Barcaioli con la facciata del Valadier. Fra le due chiese si trova la fontana della Botte, già appoggiata al palazzo Valdambrini demolito. La fontana è anonima.

 

OSPEDALE DELLE BAMBOLE SQUATRITI

Via Ripetta 29

     Se passate per via Ripetta, all’angolo con via del Vantaggio, non vi può sfuggire la bottega di Restauri Artistici Squatriti: in un’atmosfera spettrale si affollano teste, gambe, braccia, corpi di bambole antiche, qui Federico Squatriti con l’aiuto della madre Gelsomina di 82 anni “cura” le bambole. Le bambole possono essere di porcellana, legno o cartapesta, tutte trovano la loro cura e tornano come nuove. La bottega di soli 15 mq esiste dal dopoguerra quando la famiglia, di origini napoletane, prese in carico questa attività. Alla fine del lavoro di restauro la bambola viene riconsegnata con un quaderno nel quale sono indicati i lavori fatti e le precauzioni d’uso.

     Qui si curano anche soldatini di piombo, marionette e altri giocattoli[5].

 

FARMACIA DELLA SCALA

Piazza della Scala 23  Trastevere

     Nata nella seconda metà del Cinquecento[6], è una delle più antiche spezierie d’Europa, prende il nome dalla chiesa che affaccia sulla piazza. Venne fondata dai frati carmelitani scalzi e aperta al pubblico alla fine del Seicento ha continuato a preparare prodotti galenici fino al 1954, quando i carmelitani abbandonarono la produzione dei loro preparati con le spezie prodotte nei giardini del convento. Lo studio dei frati arrivò a tale fama che venne aperta una scuola per laici e frati come è attestato da un dipinto nell’atrio della farmacia. Tale fu il suo prestigio che divenne la “farmacia dei Papi”. Tra i rimedi della spezieria vi è l’Acqua della Scala, una lavanda antinevralgica usata per le malattie delle prime vie respiratorie, i dolori reumatici e le allergie. Fu creata da un tale fra Basilio che la utilizzò per curare la peste, la fama che ne ebbe lo portò ad essere consultato da re, cardinali e papi. L’Acqua di Melissa è usata come calmante. L’Acqua della Samaritana era un arcaico disinfettante.

     Gli attuali ambienti della farmacia risalgono al 1700. Nella sala delle vendite vi sono gli scaffali di legno con gli attrezzi originari: vasi, rocchetti, torrette di distillazione. Il soffitto è ricoperto di tendaggi dipinti e dorati. Su uno scaffale il ritratto di Santa Teresa d’Avila. Nella sala dietro il bancone di vendita si custodivano le sostanze per la preparazione dei medicinali in scatole di legno di sandalo, non attaccate dai tarli. Sulle ante degli armadi ritratti di medici dell’antichità: Ippocrate, Galeno e Avicenna. Vi è poi il laboratorio e una stanzetta con un attrezzo per trasformare i prodotti dei frati in pillole[7].

 

     Prende il nome dalla scala di una casa che si trovava nella via omonima, qui era una immagine dipinta della Madonna che sembra avesse compiuto diversi miracoli, tanto da spingere il popolo a trasformare la casa in cappella. Sulla piazza affaccia la chiesa di Santa Maria della Scala eretta nel 1592 da Francesco da Volterra (autore della chiesa di Santa Maria in Orto, Santa Maria in Via e altro) per volere dei Carmelitani Scalzi che l’officiano tutt’ora, la facciata è di Ottaviano Mascherino (autore della scala elicoidale in palazzo del Quirinale, San Salvatore in Lauro, Santa Maria in Transpontina). Nell’interno si può vedere la Decollazione del Battista di Gherardo delle Notti, l’altare maggiore con quattro colonnine tortili di verde antico sul quale è l’estasi di Santa Teresa fondatrice dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi, in una cappellina dell’Algardi si trova l’immagine miracolosa che ha dato origine alla chiesa. Durante la Repubblica Romana fu adibita a ospedale, vi morirono Luciano Manara e il moro seguace di Garibaldi Andrea Aguyar.

 

 

MACELLERIA ANGELO FEROCI

Via della Maddalena 15

     Nei pressi del Pantheon si trova questa macelleria che risale alla fine dell’Ottocento. In vetrina una bilancia / calcolatrice americana dei primi del Novecento e una statua di toro dall’aspetto minaccioso. All’interno due massicci banconi in marmo venato di grigio e pareti pure in marmo. Pavimenti e mobili sono marmo su marmo. Le piastrelle di marmo di Carrara del pavimento con spigoli smussati e rombi neri si accordano alle pareti con una striscia di massello di marmo sagomato. Vende esclusivamente carne bovina del Nord Europa e lavorata personalmente dai proprietari della macelleria[8].

 

     La via e la piazza prendono il nome dalla chiesa che è legata ai ricordi di San Camillo De Lellis, abitò al civico 53, fondò i Ministri degli Infermi, a lui fu affidata la chiesa e l’ospedale. Nell’Ottocento si tenevano nella piazza i concerti bandistici e fu durante unao di questi che il 17 luglio del 1846 giunse la notizia di un’amnistia concessa da Pio IX. La gente in corteo mosse fino al Quirinale dove ricevette la benedizione del pontefice. La strada fu teatro di una storia d’amore che commosse tutta la città. Una giovane, Teresa Bennicelli, fu costretta dai genitori a lasciare il fidanzato, un dragone pontificio di nome Pio Pratesi. Per il dolore la poveretta morì di crepacuore. Il giovane prese i voti e celebrò la prima messa sulla tomba dell’amata, appunto nella chiesa della Maddalena.

     La chiesa della Maddalena ebbe un periodo di costruzione lunghissimo, nel Seicento fu progettata da Carlo Fontana, modificata da Giovanni Antonio de’ Rossi, la completò il Quadrio. Nel 1735 Giuseppe Sardi ne fece la bizzarra facciata che fu molto criticata e definita chiesa di zucchero, perché sembrava la decorazione di una torta. E’ uno degli esempi più notevoli dello stile rococò. Nella cappella di destra si trova la statua lignea policroma di Maria Maddalena. Nel 1558 a Roma si ebbe una delle inondazioni più devastanti. Fu vista questa statua galleggiare tra le acque e andare a posarsi sull’altare maggiore della chiesa, al sicuro. Il fatto venne ritenuto miracoloso.

 

 

PIZZERIA BAFFETTO

Via del Governo Vecchio 114

     La pizzeria del signor Volpetti offre pizza bassa e croccante di qualità a prezzi bassi, il locale è spartano (tavoli apparecchiati con semplice tovaglia e tovaglioli di carta), non accetta prenotazioni per cui si deve fare la fila e si siede vicino a chi capita. Servizio molto veloce. In due è più facile trovare posto. Frequentato da romani e turisti. Dal 2004 la signora Anna ha aperto Baffetto2 in piazza del Teatro di Pompeo 18, con ristorazione di qualità. Fra i clienti Gigi Proietti. Per tripadvisor è nella posizione 3.028 su 9.127 ristoranti di Roma[9].

 

     Via del Governo Vecchio è l’antica strada di Parione o anche via Papae per i cortei pontifici che vi passavano per la cavalcata del possesso di San Giovanni in Laterano. Ebbe questo nome da quando il Governatorato di Roma fu trasferito nel palazzo Nardini al tempo di papa Urbano VIII (1623-44) e vi rimasero fino al 1741 quando fu trasferito in palazzo Madama. Per questo Governo Vecchio. Dopo il 1870 vi ebbe sede la Procura della Regno, poi della Repubblica fino alla costruzione del nuovo palazzo di Giustizia a piazzale Clodio. Conserva la bella facciata bramantesca e la data 1477. Notevole il portale marmoreo che da accesso al non grande ma bel cortile. Qui vi morì di malaria Roberto Malatesta il 10 settembre 1482. Occupato dalle femministe negli anni Settanta, ora è in abbandono.

 

BARBIERE VINCENZO

Via del Babuino 12

     Il tipico barbiere di una volta con la mobilia antica e la ruota a strisce che gira.  Era il barbiere frequentato ogni mattina da Federico Fellini che abitava nella vicina via Margutta 110/113.

 

RISTORANTE IL VERO ALFREDO

Piazza Augusto Imperatore 30

     Alfredo Di Lelio aprì un primo ristorante a gestione familiare nella scomparsa piazza Rosa, dove oggi è la galleria Colonna Alberto Sordi. Quando la moglie diede alla luce il primo figlio era molto indebolita, allora Lelio pensò ad una pietanza molto nutriente, delle fettuccine con burro e parmigiano molto freschi e raddoppiati nella quantità. La moglie gradì il piatto e suggerì al marito di metterlo nel menù. Un altro momento di svolta fu la visita nel locale di due famosi attori americani: Douglas Fairbanks e Mary Pickford che dove aver gradito le fettuccini gli regalarono le posate in oro massiccio. La notizia fece il giro del mondo, da allora il locale è frequentato da attori e gente del mondo dello spettacolo. Su una parete del locale vi sono le foto con tutte le persone illustri che vi hanno mangiato, spicca quella con Kennedy.

     Gli arredi sono degli anni Quaranta, i lampadari in vetro di murano, bellissimo il bancone del bar in legno massiccio sempre delle stesso periodo storico. Tra i personaggi che figurano nella galleria del locale: Alberto Sordi e Monica Vitti, Alfred Hitchock, Anna Magnani, Ava Gardner, Bing Crosby, Burt Lancaster, Carlo Verdone, Clark Gable, Cristina Onassis, Frank Sinatra, Gary Cooper e signora, Gina Lollobrigida, Ginger Rogers, Ingrid Bergman, Irene Papas, Jack Lemmon, Jean Gabin, John Wayne, Karol Alt, Liz Taylor, Paolo Roberto Falcao, lo scià di Persia e la regina, i reali di Spagna, i reali di Svezia e tanti altri.

 

Piero Tucci

20.12.15

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 



[1] Gioacchino Pecci divenne Papa nel 1878 con il nome di Leone XIII. Fu il successore di Pio IX.

[2] Caffè Greco. Tutte le notizie da: Guida di Roma del Tci, rivista Roma ieri, oggi e domani.

[3] Castroni. Tutte le notizie da: castronicoladirienzo.com.

[4] Enoteca Buccone. Tutte le notizie da: enotecabuccone.com.

[5] Ospedale delle Bambole Squatriti. Tutte le notizie da Panorama del 7 aprile 2015 e da blog.only-apartments.it

[6] Farmacia della Scala. Secondo un’altra fonte la farmacia è stata aperta nel 1523. E’ rimasta aperta al pubblico fino al 1978.

[7] Farmacia della Scala. Tutte le notizie da: it.wikipedia.org e amicidiroma.it.

[8] Macelleria Angelo Feroci. Tutte le notizie dal sito internet: angeloferoci.it.

[9] Pizzeria Baffetto. Tutte le notizie da: pizzeriabaffetto.it e tripadvisor.it.