VIA CRISTOFORO COLOMBO

 

LA STRADA PIU’ LUNGA DI ROMA

TUTTA FIANCHEGGIATA DA PISTA CICLABILE

DALLE TRE FONTANE

ALLE MURA AURELIANE

 

     La via Cristoforo Colombo collega la città con il mare, nel quartiere marino di Castel Fusano. E’ la strada più lunga (Km 28) e più larga di Roma (quattro corsie più corsia per la sosta di emergenza, più due complanari a due corsie con sosta di emergenza).  Venne progettata nel 1937 per collegare la città con l’E42 il quartiere espositivo oggi Eur, per poi proseguire fino al mare. La strada doveva chiamarsi via Imperiale e contribuire all’espansione di Roma verso il mare. Venne costruita tra il 1952 e il 1954. E’ tutta alberata con pini domestici. Tutto il suo percorso ricade nell’ VIII Municipio (Ostiense – Garbatella), IX (Eur – Torrino – Laurentino) e X (Ostia).

 

 

ABBAZIA DELLE TRE FONTANE

     Sorge nel luogo dove, secondo la tradizione, l’apostolo Paolo subì il martirio della decapitazione. La leggenda narra che la testa, cadendo a terra, rimbalzò tre volte, lì scaturirono tre fonti. Presto vennero costruite tre chiesette, ma il luogo venne abbandonato perché malarico. Dal 1868 il terreno è proprietà dei frati trappisti che l’hanno bonificato e vi hanno piantato gli eucalipti, i primi di Roma, dai quali distillano il noto liquore. Il complesso comprende il monastero cistercense, il secondo in Italia dopo quello di Chiaravalle a Milano.

     Si entra in un portale, detto arco di Carlo Magno, preceduto da pronao del sec. VIII, avanzo di antico oratorio di San Giovanni Battista, con sculture bizantine e avanzi di affreschi del sec. IX. Una lapide ricorda che in questo luogo furono nascoste alcune famiglie di ebrei negli anni dell’ultima guerra.

     In fondo al piazzale è la chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio, la più grande delle tre, fondata da Onorio I[1] nel 625 per accogliere le reliquie di Sant’Anastasio (dall’VIII secolo anche quelle di Vincenzo) e rifatta da Onorio III nel 1221 e restaurata alla fine dell’Ottocento. Facciata alta in cotto a doppio spiovente con finestre centinate e a strombatura che circondano un rosone ad archetti. Sotto il portico con colonne ioniche di spoglio e architravato, resti di affreschi del XIII secolo. Interno spazioso e severo, tre navate su pilastri, resti di affreschi del Cinquecento.

     Sul lato sinistro della chiesa si dispongono gli edifici monastici dai quali si accede al chiostro (non visitabile), il piu antico cistercense superstite a Roma, originale nei lati Nord ed Est.

     Sulla destra del piazzale, sopra un rialzo di terreno, è la chiesa di Santa Maria Scala Coeli, opera di Giacomo Della Porta[2] (1583), così detta per una visione di San Bernardo avvenuta in questo luogo. Sorge sul luogo dove subirono il martirio, sotto Diocleziano, San Zenone e i suoi 10.203 legionari cristiani. E’ a pianta ottagonale con cupola, cappelle laterali e abside, in questa “Santi con papa Clemente VIII[3] e suo nipote Aldobrandini”, mosaico di Francesco Zucchi su disegno di Giovanni de’ Vecchi. Nel sotterraneo bel pavimento cosmatesco del secolo XII.

     Dal piazzale parte un viale che conduce alla chiesa di San Paolo alle Tre Fontane, eretta nel secolo V sul luogo del martirio dell’apostolo, rifatta nel 1599 da Giacomo della Porta. Nell’interno tre nicchie con le leggendarie fontane miracolose e tre teste del Santo in rilevo (l’acqua non scorre più dal 1950). Nel pavimento bellissimo mosaico romano policromo con le personificazioni delle quattro stagioni, proveniente da Ostia. Nell’anngolo destro si trova la colonna a cui sarebbe stato legato San Paolo per subire il martirio. Nella cappella di sinistra era la Crocifissione di Guido Reni, trasferita a Parigi dai francesi nel 1797. Quando fu recuperata fu portata nella Pinacoteca Vaticana, quella attuale è una copia.

Da facebook:

scitto da Massimo Consentino

OGGi ho fatto una visita ad un posto che vidi alcuni anni fa con una dolcissima amica. L'abbazia delle 3 fontane luogo del martirio dell'aposolo paolo . Gia l'ingresso da la sensazione di uscire dal tempo ove troneggia la statua del fondatore e il motto ora et labora. Si arriva all'arco di carlo magno dell xii secolo . Poco dopo c'e' la chiesa dei ss vincenzo e anastasio sull'architrave del portico d'ingresso indica l,.anno della costruzione 1140 e la scritta della fine dello scisma di anacleto ii. Si arriva alla chiesa di s naria scala coeli dove s bernardo ebbe la visione delle anime dei legionari uccisi perche' cristiani e li sepolti, che salivano al cielo nella cripta c'e' il luogo dell'ulltima detenzione di paolo infine ultime 2 foto la chiesa costruita sul luogo dell'esecuzione e la colonna dove venne legato. Andate a visitarlo perche oltre alla storia e' un0posto che invita al raccoglimento e alla preghiera a pochi metri da una comunita di monaci di strettissima clausura. ciao alla prossima

 

PIAZZALE CADUTI DELLA MONTAGNOLA

     Un piccolo monumento con colonna romana nel piazzale tenuto a giardino è dedicato a quanti combatterono nella difesa di Roma dall'invasione tedesca nei giorni immediatamente successivi all'8 settembre. Recentemente la piazza è stata riqualificata e vi si trova un antimonumento, una lastra di marmo nella quale sono i nomi dei caduti, uomini e donne, militari e civili. Sulla piazza si trova la chiesa di Gesù Buon Pastore (consacrata il 18 marzo 1959) con una cripta votiva dedicata ai 53 caduti del 9-10 settembre 1943. Quattro altorilievi o murales ricordano: il bombardamento di San Lorenzo del 19 luglio 1943, la battaglia di Forte Ostiense, la battaglia della Montagnola e le Fosse Ardeatine (24 marzo 1944).

     I combattimenti in questo luogo, come al ponte della Magliana, a forte Ostiense, volevano rallentare la marcia dei paracadutisti tedeschi, che percorrevano la via Laurentina, verso la città. Una volta superato questo punto, altri combattimenti si svolsero a porta San Paolo che divenne il simbolo della Resistenza romana.

 

 

SANTUARIO REGINA DEGLI APOSTOLI

     Il santuario fu consacrato l’8 dicembre 1954, in quello che fu dichiarato anno Mariano.Il santuario costituisce il centro di un complesso detto Città di Maria, formato da edifici della Casa Centrale della Pia Società di San Paolo, dedita ai mezzi di comunicazione e che promuove una valida casa editrice e prodotti cinematografici e audiovisivi. La Pia Società di San Paolo fu fondata da don Alberione nel 1914. Don Giaccardo Alberione, nel 1943, mentre si recava alla casa delle suore fosse sfiorato da una bomba, allora promise di erigere un santuario alla Vergine Maria là dove la bomba era esplosa. Già nel 1945 si gettarono le fondamenta, nel 1951 veniva celebrata la prima messa natalizia. Il ricordo del voto di don Alberione è inscritto nel pavimento della chiesa. Una festa anima il quartiere nell’ultima domenica di maggio.

 

     Il santuario è stato progettato dall’arch. Giuseppe Forneris. E’ a pianta centrale, preceduto sulla fronte da alti pilastri e sormontato da una cupola, il cui tamburo e la cui lanterna sono scanditi da una serie di alte e rettinee finestre. All’interno è l’affresco della Regina Apostolorum seduta tra i dodici apostoli mentre lo Spirito Santo scende su tutti, è opera di A. G. Santagata. Gli affreschi del Santagata si estendono con altre immagini mariane per una superficei di ben 1.200 mq. Importante è la campana della chiesa fusa dalle fonderie Marinelli di Agnone, recante gli emblemi delle attività paoline nella stampa, cinema, radio e televisione e ornata dai simboli delle nazioni dove le case paoline sono presenti.

 

 

     Da via Vedana si torna alla via C. Colombo, si attraversa il parco Falcone e Borsellino, di fronte il parco Giancarlo Sbragia, a questi segue il parco della Solidarietà (solo sulla destra della strada), ancora avanti si scorge sulla destra il vasto CENTRO DIREZIONALE di piazzale Caravaggio, di Pietro Barucci del 1963-68, composto di quattro edifici per attività terziarie che costituiscono l’unica attuazione del progettato Sistema Direzionale Orientale previsto dal piano regolatore del 1962. Sul lato opposto inizia viale Giustiniano Imperatore con case popolari di recente edificazione (vedere il testo “Ostiense”).

 

EX FIERA DI ROMA

     Il 5 giugno del 1948 nasce la Fiera di Roma con la sua prima esposizione, su un’area di ha 7,6; ma la costituzione della manifestazione come Ente Fiera si ha nel 1951, nel 1955 ottiene il riconoscimento della personalità giuridica come Ente Morale, con decreto del Presidente della Repubblica.

     Nel 1970 viene costruito il palazzo dei Convegni con altri impianti . Nel 1982 l’Ente viene collocato giuridicamenete nel contesto della regione Lazio che ne assume il controllo, diventa fiera internazionale, vengono creati nuovi padiglioni per 15.000 mq di superficie coperta. L’anno successivo viene ampliato il palafiera. Nel 1995 l’ente diventa Società per Azioni, e tre anni dopo nasce la Fiera di Roma Spa, operativa dal 1° gennaio 2000.

     Dal 21 aprile 2004 cominciano i lavori per la realizzazione della nuova struttura sulla Roma-Fiumicino all’altezza di Ponte Galeria, il progetto si deve allo studio Valle, viene inaugurata il 21 aprile 2008, il 22 settembre la prima manifestazione: Orocapital.

     Nei padiglioni della ex Fiera di Roma c’era il Museo dell’Energia Elettrica costruito dall’Enel nel 1988 per il 25° dell’ente. Oggi vi è allestito il Museo delle Auto della Polizia di Stato. Per le elezioni comunali del 2016, una parte dei padiglioni sono utilizzati come ufficio elettorale del Comune di Roma, qui sono confluiti i registri e le urne contenenti le schede di tutte le sezioni elettorali della città.

     Nel luglio del 2014 la giunta comunale approva, su proposta dell’assessore Caudo, un progetto di riqualificazione dell’area che prevede un grande edificio per tutti gli uffici dell’Onu a Roma. Sui 7,6 ettari aree verdi, pista ciclabile, residenze fino all’80% di cui 20% di edilizia sovvenzionata. Con la caduta della giunta Marino tutto torna in discussione.

     Il 15.11.17 i giornali informano che l’ex Fiera di Roma sarà venduta per risanare i debiti della nuova Fiera di Roma. Ora manca il si della Regione per il cambiamento della destinazione d’uso dei vecchi capannoni. Diventeranno case. La vendità servirà per saldare i debiti della Nuova Fiera di Roma. Investimenti Spa di Comune Regione e Camera di Commercio ricorrerà al Piano Casa per costruire un 30% in più di quanto deciso dalla giunta Raggi. Il debito della Fiera di Roma con Unicredit è di 180 milioni. La Raggi ha tagliato le cubature del 35% e così dalla vendita invece di guadagnare 130 milioni se ne guadagnareranno 85.

 

 

     Di fronte alla ex Fiera di Roma si vede un massiccio fabbricato costruito come albergo di massa in vista del Giubileo del 1950.

 

 

PIAZZA DEI NAVIGATORI

     La strada prosegue in leggera salita fino al PALAZZO DELLA REGIONE LAZIO, già palazzo INAM, Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro le Malattie. Si trattava di un ente pubblico al quale era affidata la gestione dell’assicurazione obbligatoria per i lavoratori dipendenti privati e delle loro famiglie in malattia. Istituito nel 1943 è stato sciolto nel 1977 con la nascita del Servizio Sanitario Nazionale, da allora i contributi obbligatori pagati dai lavoratori sono gestiti dall’INPS. Il palazzo è stato il set del primo film della serie Fantozzi. A destra viale di Tor Marancia porta nell’omonimo quartiere popolare arricchito di splendidi murales nel 2015 (vedi testo sul quartiere Ardeatino). A sinistra via Genocchi porta al quartiere della Garbatella (vedi apposito testo word).

 

     PIAZZA dei NAVIGATORI è chiusa sul lato Nord da un palazzo porticato di grandi dimensioni che, per essere stato costruito in un punto alto si vede da diversi punti della Caffarella e della città. Tale edificio venne costruito nel 1947 come alloggio per i pellegrini dell’Anno Santo e adibiti poi a case popolari[4]. Sul lato Sud si nota un edificio vetrato international style per uffici, la sua costruzione è terminata nel 2012 ma è solo in parte utilizzato. Al centro della piazza si trovano alcune sculture di arte contemporanea collocate nel 1990.

 

     Riprendiamo la Colombo, ora la strada è in discesa, sulla sinistra, tra la via e la sua complanare ecco i resti di una CISTERNA ROMANA, si tratta di due cisterne, una addossata all’altra, la prima in laterizio, la seconda in opus reticolatum, avanzi di una villa romana del I – II secolo. Sempre sulla sinistra, al civico 90, un palazzo con pareti vetrate e bronzate è la sede delle redazioni dei giornali del gruppo l’Espresso, quindi anche de “la Repubblica”.

 

 

CIRCONVALLAZIONE OSTIENSE

     La discesa termina all’incrocio con circonvallazione Ostiense, sulla destra si trova un sentiero che raggiunge la via Appia Antica attraversando anche un parco pubblico. L’incrocio ha il nome di largo Angelo Fochetti, ma nessuno se ne accorge perché la piazza non esiste, è solo un incrocio con una scultura di arte astratta collocata nel 1990. In questo punto passava il fiume Almone prima che venisse intubato.

 

     Poco oltre si vedono a sinistra degli edifici per abitazione costruiti nel 2012 con un parco (giardino Lanzarotto Maloncello, per google.maps) a loro riservato e splendido ponte pedonale in legno. La strada prosegue in leggera salita, scavalca la ferrovia Roma – Fiumicino e Roma – Civitavecchia. Subito dopo incrocia una grande arteria di veloce scorrimento via Marco Polo – via Cilicia. Arrivati alle mura, ecco a destra la villa Almone, una delle sede della Repubblica Federale di Germania.

 

 

MURA AURELIANE

     Le mura Aureliane rappresentano la più colossale costruzione dell’Italia antica. Si tratta delle mura più estese d’Europa. Le mura Aureliane furono costruite dall'imperatore romano Aureliano tra il 271 e il 273. Dopo aver subito numerose ristrutturazioni oggi si presentano in un buon stato di conservazione come poche città italiane possono vantare, ad esempio a Firenze le mura furono demolite con l'Unità d'Italia, restano solo alcune porte. Oggi sono lunghe Km 12,5.

     Nel 260 gli Alemanni erano riusciti ad arrivare fino a Roma ma rinunciarono a saccheggiarla, nel 270 l'imperatore Aureliano riuscì ad arrestare gli Alemanni e i Goti presso Piacenza, non senza difficoltà. Ci si rese conto allora della necessità di proteggere la città con delle mura poichè lo Stato versava in una situazione di profonda crisi. La costruzione delle mura iniziò nel 271 e ci vollero due anni di lavori, ma il completamento avvenne solo nel 280 con l'imperatore Probo. Il progetto era improntato alla massima velocità di realizzazione e semplicità strutturale. Certamente gli esperti militari ebbero un ruolo fondamentale nella realizzazione delle mura. A Massenzio si devono alcuni interventi di rinforzo delle mura e alla costruzione di un fossato che però fu concluso da Costantino.

     Il tracciato seguiva in buona parte gli uffici di dogana che si trovavano lungo le vie di accesso alla città, si trattava di una linea immaginaria fissata nel 175. Per una maggiore velocità di esecuzione dell'opera diverse costruzioni preesistenti vennero incluse nei 19 Km di perimetro, fra queste: il Castro Pretorio, l'Anfiteatro Castrense e la Piramide Cestia. Inoltri diversi tratti degli acquedotti vennero inglobati nelle mura.

     Le mura di Roma erano alte dai 6 agli 8 metri, più due metri di fondazione, avevano uno spessore di m 3,30. Per risparmiare le spese di esproprio il 40% del perimetro venne fatto passare su terreno demaniale. Ogni 30 metri vi era una torre, in tutto erano 381, avevano pianta rettangolare (ai lati delle porte erano cilindriche, si discute se questa fosse una innovazione di Onorio!). Nelle mura si aprivano 14 porte oltre a diversi passaggi secondari. Sul cammino di ronda esistevano 116 servizi igienici.

     Una delle maggiori preoccupazioni dei romani era la necessità di rifornimento idrico, per questo le mura si spinsero al di là del Tevere a comprendere l'attuale rione Trastevere e il Gianicolo. Nel V secolo si presentò la minaccia dei Goti di Alarico. L'imperatore Onorio, o meglio il suo generale Stilicone, in un paio d'anni intorno al 403 raddoppiò l'altezza delle mura, dai 6 - 8 metri si passò ad almeno 10,5 -15, venne creato un doppio camminamento, uno inferiore coperto (era il primo camminamento di ronda) ed uno superiore, scoperto e con la merlatura. Il mausoleo di Adriano venne inglobato nel percorso delle mura ed anche l'area del colle Vaticano venne circondata da mura. Nonostante questi lavori il 24 agosto del 410 i Goti di Alarico entrarono a Roma per la porta Salaria e la saccheggiarono. Gli Unni di Attila vennero fermati "più o meno miracolosamente" da Leone il Grande, preoccuparono di più i Vandali di Genserico che nel 455 riuscirono ad entrare a Roma per porta Ostiense e Portuense e la saccheggiarono per la seconda volta. La città era stremata da una pestilenza del 442 e da un terremoto del 443. Alla fine del secolo il re Ostrogoto Teodorico restaurò le mura di Roma dopo che si era impadronito di tutta l'Italia (tolta ad Odoacre re degli Eruli). Le mura ressero all'assedio di Vitige nel 538, questa volta la città era difesa da Belisario, generale dell'imperatore d'Oriente Giustiniano. Quarant'anni dopo ci fu il ventennale assedio dei longobardi ad una città ridotta a poche migliaia di abitanti.

     Il potere politico passò alla Chiesa cattolica, fu la volta di papa Pio IV a restaurare le mura nella seconda metà del Cinquecento, l'intervento comprese anche una nuova edificazione di mura al posto delle mura Leonine (volute da papa Leone IV) intorno alla basilica di San Pietro. Nel Cinquecento vennero eretti i bastioni da Antonio da Sangallo il Giovane tra porta San Sebastiano e porta del Popolo, nel Seicento vennero erette le mura Gianicolensi (Urbano VIII). Le mura restarono nella loro funzione difensiva fino al 20 settembre 1870 quando con la presa di porta Pia venne posta la fine del potere temporale dei papi e Roma divenne la capitale d'Italia. Proprio il continuo uso militare delle mura ne ha permesso il buono stato di conservazione.

     In vista dell'Anno Santo del 2000 il Comune di Roma ha speso 30 miliardi di lire per il restauro dell'intero perimetro, nonostante ciò nella Pasqua del 2001 (15 aprile) è crollato un tratto di 20 metri in via di Porta Ardeatina, mentre il 1° novembre 2007 è crollato un altro tratto di 10 metri in viale Pretoriano al quartiere San Lorenzo. Il CNR e l'Università di Tor Vergata hanno iniziato un lavoro di TAC per monitorare la manutenzione di tutta la struttura. Nella zona di porta Pinciana e porta Tiburtina vi sono ancora abitazioni private.

     Un museo delle Mura è allestito all'interno di porta San Sebastiano, dove è anche possibile percorrere un tratto del camminamento coperto. Un altro tratto è stato reso agibile sopra porta Asinaria, se ne attende l'apertura al pubblico.

 

VILLA OSIO

     Viale di Porta Ardeatina 55. Inaugurata nel 2005, fortemente voluta dal sindaco Walter Veltroni. Si tratta della villa Osio della fine degli anni Trenta, voluta dal fondatore della BNL Arturo Osio, che diede incarico all'arch. Cesare Pascoletti[5] di modificare e adattare un casale seicentesco. La villa passò, dopo molti anni, ad Enrico Nicoletti (detto "Il secco", negli anni Settanta collaborò con Enrico De Pedis detto Renatino sepolto in Sant'Apollinare per molti anni, poi riesumato; nuovamente arrestato il 26 febbraio 2012 deve scontare una condanna a 6 anni e 6 mesi per usura, estorsione e rapine, da la Repubblica e Il fatto quotidiano) cassiere della banda della Magliana. La villa aveva marmi, stucchi, vasca idromassaggio a due posti, rubinetti d'oro. Le forze dell'ordine riuscirono a arrestare i componenti della banda e la villa venne prima sequestrata e consegnata al comune di Roma nel 2001 che la destinò a sede della casa del jazz. Per questo motivo all'entrata della villa si trova una lapide che ricorda i caduti a causa della mafia. La villa venne restaurata a partire dal 5 novembre 2003 con una spesa di 6 milioni di euro ed inaugurata il 21 aprile 2005 con tre giorni di concerti gratuiti. Il parco di tre ettari venne aperto al pubblico esattamente un anno dopo l'inaugurazione. Solo nel primo anno di vita si sono tenuti 150 concerti con 500 musicisti e 70.000 spettatori (tutti i dati da la cronaca di Roma de la Repubblica).

   La villa contiene, nell'edificio principale, un auditorium da 150 posti dove si tengono concerti dal vivo, proiezioni di film e incontri. Nello stesso edificio si trova un sofisticato impianto di registrazione, un archivio audiovisivo e una biblioteca dedicata alla musica jazz. Un secondo edificio nella villa è riservata alle sale di prova e registrazione oltre che a foresteria per gli artisti provenienti da fuori Roma. Un terzo edificio è adibito a ristorante



[1] Onorio III E’ il papa che nel 1220 incorona imperatore Federico II. Nel 1223 approva la regola francescana, nel 1216 aveva approvato la regola domenicana. Invece Onorio I è stato papa dal 625 al 638, un mosaico lo raffigura nella basilica di Sant’Agnese fuori le mura. Diede impulso a campagne missionarie nelle isole Britanniche. Con lui la Curia divenne chiesa di Sant’Adriano.

[2] Giacomo della Porta (Genova 1533 - Roma 1602), architetto e scultore, allievo e aiuto del Vignola, costruì la chiesa del Gesù a Roma, la chiesa di Santa Maria ai Monti, la fontana di piazza Colonna, la fontana del Tritone, la fontana delle Tartarughe in piazza Mattei, le fontane minori in piazza Navona. E’ passato alla storia per aver realizzato la cupola di Michelangelo in San Pietro dopo la morte del grande artista, la facciata di palazzo Altemps.

[3] Clemente VIII Giulio di Giuliano dei Medici, papa dal 1523 al 1534. Figlio naturale, poi legittimato, di Giuliano de Medici ucciso nella congiura de Pazzi un mese prima della sua nascita e di una certa Fioretta. Fu affidato dallo zio Lorenzo il Magnifico alle cure di Antonio da Sangallo, poi lo zio lo prese sotto la sua protezione. Nel 1488 riuscì a convincere Ferdinando I d'Aragona a concedergli il priorato di Capua dell'Ordini di San Giovanni di Gerusalemme, beneficio prestigioso e molto remunerativo. E' il Papa del Sacco di Roma dei Lanzichenecchi del 1527 (inizio assedio 5 maggio, il giorno successivo i Lanzichenecchi entrarono in Borgo e Trastevere). E' anche il Papa dello scisma anglicano.

[4] Piazza dei Navigatori. La notizia delle case Iacp costruite per l’anno santo del 1950 proviene dalla Guida di Roma del Tci del 1993, pag. 779.

[5] Cesare Pascoletti (1898 - 1986) allievo di Marcello Piacentini. Progettò la palazzina per funzionari della BNL in via Bruxelles 20 nel 1936, il Palazzo per il Museo della Civiltà Romana all'Eur con Aschieri e Bernardini nel 1939-41, il ponte di Testaccio nel 1940, il palazzo per uffici della BNL in viale Regina Margherita nel 1940-45, la sede della BNL in piazza Albania nel 1954. Da: Irene de Guttry e Publio Ostilio Rossi, cit.