News category
Il Libro di Macchia
------------------------------------------
------------------------------------------
------------------------------------------
------------------------------------------
------------------------------------------
------------------------------------------
------------------------------------------
------------------------------------------
------------------------------------------
------------------------------------------
------------------------------------------
------------------------------------------
------------------------------------------
------------------------------------------
------------------------------------------
------------------------------------------
Parlano di noi in Internet e della nostra attività.
Un sito tutto dedicato alla bici con interessanti articoli.
https://www.tuttobiciweb.it/article/2020/11/19/1605728416/vediromainbici-verdi-roma-roma-in-bici
POLITICA CICLABILE
DATI SULLA CICLABILITA’ A ROMA
Oggi a Roma ci sono 225 Km di piste ciclabili di cui 110 su strada, vere e proprie piste ciclabili, le altre sono percorsi ciclo pedonali nel verde dei parchi cittadini (es. Caffarella, le ville storiche della città).
IL PIANO QUADRO DELLA CICLABILITA' APPROVATO IL 24 APRILE 2012
PREVEDE 1000 KM DI NUOVE pc CON IL GRAC
SERVONO 170 MILIONI DI EURO
IL 10% DELLE MULTE ANDRA' PER PISTE CICLABILI, SICUREZZA, BIKE SHARING.
A ROMA IN BICI 4 SU 1.000, A MILANO 5 SU 100, A BERLINO 10 SU 100.
28.2.18 A Roma circolano 1.759.000 auto, di cui 964.000 a benzina. Di quelle a benzina un terzo sono euro4, appena 74.000 le euro6. Le auto ibride sono 13.000, a gpl 106.000 a metano solo 12.682. E’ inquinante il 70% del parco vetture attualmente in circolazione a Roma. Dati del 28.2.18
IN ITALIA. UN KM DI PISTA CICLABILE COSTA 100.000 €. LA METRO B1 (INAUGURATA NEL GIUGNO 2012) E' COSTATA 220 MILIONI DI EURO, LUNGA 4 KM CON TRE FERMATE. 55 milioni a Km
STORIA DELLE PISTE CICLABILI A ROMA
1990 Prima pista ciclabile da viale Angelico a Castel Giubileo (sindaco Carraro)
1997 Pista ciclabile ponte Risorgimento – villa Borghese – Villa Ada (sindaco Rutelli)
1999 Pista ciclabile da ponte Sublicio a ponte di Mezzocammino (sindaco Rutelli).
2004 Pista ciclabile Tevere nel centro storico (sindaco Veltroni)
2005 Pista ciclabile Aniene e pista ciclabile Tor Vergata (sindaco Veltroni)
2006 Pista ciclabile lungomare di Ostia (sindaco Veltroni)
2007 Pista ciclabile Cristoforo Colombo – Caracalla (Veltroni)
2007 Pista ciclabile del quartiere Mezzocammino
2009 Pista ciclabile Tevere centro storico: pavimentata in conglomerato bituminoso (Alemanno)
2009 Pista ciclabile Cinecittà Est e mura Metronie
2011 Bici in metro anche la sera e il sabato (Alemanno)
2012 Piano Quadro delle Ciclabilità (Alemanno)
2014 Pista ciclabile Monte Ciocci Monte Mario (Marino)
2017 Pista ciclabile sottopasso Santa Bibiana (Raggi)
2017-18 tra dic. e febbr. Bike sharing
2018 Via libera al parcheggio delle bici nei cortili condominiali
2019 Pista ciclabile Nomentana e Tuscolana (si lavora a Prenestina e Cinecittà-Tor Vergata) Corridoio mobilità Tor Pagnotta - Laurentina
2019 Rifatta pc Tevere Nord – Monte Ciocci (tratti) e via Lemonia
2019 Bike sharing elettrico (ottobre)
UN ANNO DI POLITICA CICLABILE A ROMA
2018-2019-2020
2.1.18 I mezzi condivisi cambiano la città. I servizi di car sharing contano 5.764 auto in 29 città italiane: il 34% a Milano, il 22% a Roma. A Milano 370.000 utenti, a Roma 220.000. Obiettivo sostituire 10 macchine private. E’ coperta quasi tutta l’area interna al Gra. I più utilizzati sono Enjoy e Car2Go, gestiti da privati. La flotta di 570 smart viaggiano su 89 Kmq. Sono già attivi gli scooter su tre ruote di Zig Zag: duecento Tricity Yamaha 125 della multinazionale Ald Auomotive, a primavera diventeranno 450. Tra gli ultimi nati c’è Share’ngo, minicar elettriche lanciate a febbraio 2016 ma in evoluzione, la flotta è di 400 minicar. Da inserto di Repubblica del 7.12.16.
13.1.18 Politiche ciclabili. Nomentano. Il 22 parte il cantiere della pc Nomentana (da facebook). Km 4, cnatiere di 400 giorni, apertura febbraio 2019, costo 1,7 milioni di euro. Saranno ripensati gli spazi e l’illuminazione pubblica.
17.1.18Finiti i lavori sulla pc Tevere Nord, rifatto il ponte in legno nei pressi di Due Ponti. Da oggi percorribile.
1.2.18 Politica ciclabile.Ciclista donna investita in via Satrico presso incrocio via Acaia da un Suv in retromarcia che ha investito anche altre due macchine. Forze un guasto tecnico. La donna al volante si è fermata a prestare i soccorsi. La ciclista investita è al San Giovanni in codice rosso. La donna muore tre giorni dopo.
15.2.18 Politica ciclabile. Chiude il bike sharing di Gobee.bike. Troppi danni, il 60% delle bici vandalizzate. Chiude in Italia e in Europa. Erano 45.000 gli utenti in Italia. La chiusura dopo due mesi di attività. La Fiab: “Oltre ai vandalismi errore di strategia aziendale”.
17.2.18 Politica ciclabile. Da ieri il consiglio comunale ha deciso all'unanimità che è permesso parcheggiare le bici nei cortili condominiali, in base all'art. 37 bis del regolamento edilizio un singolo condominio non può vietare che le bici siano parcheggiate nei cortili.
13.4.18 Politica ciclabile. Quartiere Nomentano.I primi 400 metri saranno pronti entro il 30 aprile (da porta Pia a viale Regina Margherita). La durata prevista è di 400 giorni per Km 3,6, cioè il 21 febbraio 2019. Due problemi: la ciclabile non arriva a piazza Sempione, sul ponte della Tangenziale e ferrovia è stretta 80 cm.
10.5.18 Politica ciclabile. Ciclabile Nomentana. All’altezza di viale Regina Margherita gli operai hanno scavato un metro e mezzo per alloggiare i pali dell’illuminazione notturna. La soprintendenza sta indagando.
6.6.18 Politica ciclabile. Entro l’estate 2.000 rastrelliere per le bici nei municipi, nei nodi di scambio, scuole, uffici pubblici, biblioteche.
3.7.18 Politiche ciclabili.Ciclista urtato da camion Ama in via Salaria all’ingresso del Tmb, cade e muore. E’ un peruviano di 30 anni Jonathan Ramirez Rojas. Da gennaio sono 84 i morti sulle strade di Roma, nel 2017 furono 129.
1.8.18 Politiche ciclabili. Parte il cantiere per la ciclabile sulla via Tuscolana da Porta Furba - Quadraro a piazza di Cinecittà.
13.8.18 Politiche ciclabili. Entro l’anno saranno pubblicate le gare per il primo lotto di nuove piste ciclabili, inizio lavori nel 2019: lungotevere Testaccio da via Rubattino a ponte Sublicio. Lungotevere Aventino: da ponte Sublicio a largo Petrucci. Da ponte Sublicio alla ciclabile di porta Portese. Viale delle Milizie da via Lepanto a ponte Matteotti. Via Tiburtina dal tunnel di Santa Bibiana a viale Regina Elena alla stazione Tiburtina. Viale Aventino tutta. (dal sito del comune di Roma). L’intento è di creare interconnessioni con le ciclabili esistenti ha detto Enrico Stefano presidente della commissione Mobilità e Trasporti.
12.9.18 Politica ciclabile. Al via la pista ciclabile sulla via Prenestina. Entro l’anno sarà bandita la gara per la nuova pc da porta Maggiore a viale Palmiro Togliatti, in tutto Km 5,7. Pista a senso unico di marcia di m 1,5 di larghezza, sarà una bike line
10.10.18 Politica ciclabile. Ciclista cade in una bucain via di Fioranello alle ore 17 circa di ieri, è ricoverato in coma farmacologico al San Camillo. Ricoperta poco dopo dal Comune stesso.
24.10.18 Politica ciclabile. E’ stato pubblicato il bando di gara per la ciclabile lungo la via Prenestina,da porta Maggiore a viale Palmiro Togliatti. Cantieri al via entro la prossima estate.
24.10.18 Politiche ciclabili. Colle Oppio. Rione Monti. Si studia la chiusura al traffico di Colle Oppio, niente più bus turistici e auto nel parco. In via Labicana una pista ciclabile, il tram in via Cavour fino a largo Corrado Ricci.
27.10.18 Politica ciclabile. Ciclista investito sulla via Colombo presso via Martin Pescatore, trasportato in eliambulanza in ospedale, è in gravi condizioni, ha 72 anni.
28.10.18 Politica ciclabile. Pc Roma-Fiumicino. Dal 2010 stanziati 1,7 milioniper 12 Km e mezzo, manca il progetto esecutivo e dopo tre anni il finanziamento viene revocato. Il Comune di Fiumicino l’ha fatta, fa parte della Ciclabile tirrenica (da Ventimiglia), il Comune di Roma promette entro l’autunno di arrivare a qualche risultato.
1.11.18 Politica ciclabile. La Giunta Capitolina ha approvato le linee guida per lo svolgimento del servizio di bike sharing.Individuare gli standard minimi del servizio e scegliere nuove aree dedicate alla sosta delle bici, aprire il mercato a operatori pubblici o privati. Mediante avviso pubblico verranno individuate le aziende interessate. I mezzi dovranno essere geolocalizzati e i gestori dovranno svolgere indagini periodiche sul gradimento del servizio.
17.11.18 Politica ciclabile. Lazio. Secondo il rapporto di Legambiente le regioni più amiche della bici sono il Trentino Alto Adige, la Romagna e il Veneto, dove oltre l’8% della popolazione usa la bici per andare al lavoro. Fanalino di coda il Lazio e il Molise. Il comune ha risposto con la promessa di 80 Km di nuove piste ciclabili (con un aumento del 70% delle piste ciclabili esistenti), 69 nuovi parcheggi per bici.
1.12.18 Prevista nuova pista ciclabile tra Tor Marancia e Quo Vadis. Al via 18 progetti partecipati avendo il comune recuperato 17 milioni nel bilancio. Parco via Badia di Cava (Montagnola), messa in sicurezza della stazione San Paolo, riqualificazione Forte Ardeatino, sistemazione alberi a Tor Marancia, Giustiniano Imperatore, Garbatella, San Paolo. Pista ciclabile tra Tenuta di Tor Marancia e Parco Scott alla Caffarella. Sistemazione di viale Leonardo Da Vinci, demolizione e ricostruzione di edificio scolastico di via di Grotta Perfetta 302.
7.12.18 Politica ciclabile. Esquilino. Ciclista 60enne investito e ucciso in via Merulana angolo viale Manzoni da pullman per l’aeroporto di Fiumicino, è successo intorno alle ore 6 del mattino. Luigi Santo Gervasi, dipendente della Banca d’Italia. In tre giorni tre vittime della strada. Martedì 4 dicembre un’auto travolge Andrea Maida in bici, 53 anni, sulla Salaria, luogotenente dei carabinieri. Mercoledì 5 dicembre un altro ciclista viene investito mentre è in vici in via Marco Polo. Al San Camillo in codice rosso. Sit in organizzato in serata da Salvaiciclisti.
21.1.19 Politica ciclabile. 339 rastrelliere per bici in 186 siti della città installate dal Comune di Roma. On line sul sito di Roma mobilità una mappa per individuare il posto più vicino a casa, ufficio e metro.
21.1.19 Tuscolano. Politica ciclabile. Politiche ciclabili. Entro settembre parte la riqualificazione con aree pedonali, preferenziale, ciclabili e hub multimodale. Nell’area compresa tra viale Castrense, via La Spezia, via Taranto e Largo Brindisi ci sarà un’importante opera di riqualificazione entro settembre. La gara è stata bandita a fine 2018 e prevede un nuovo assetto del traffico. Viale Castrense chiuso al traffico e la realizzazione di un parco lungo le mura collegato con quello di via Carlo Felice. Via La Spezia sarà a senso unico verso piazzale Appio con una corsia riservata ai bus e una pista ciclabile, via Taranto a senso unico verso via Monza con pista ciclabile a doppio senso di marcia. Su largo Brindisi un parcheggio bici chiuso e controllato.
26.1.19 Politica ciclabile. Stop al bike sharing senza stalli. Le bici abbandonate saranno donate o finiranno nei centri Ama. Obike di Singapore aveva iniziato il 30 novembre 2017 prima volta di bici a flusso libero. E’ durata meno di un anno.Gobee.bike di Hong Kong se ne è andata dopo due mesi da tutta Europa. Questa ha ritirato tutte le bici, mentre Obike sono abbandonate per la città, erano 5.000. Mobike a Firenze è l’unica rimasta in piedi in Italia. In futuro si prevede bike sharing ma con postazioni fisse, ai municipi individuare i luoghi dove mettere le stazioni.
7.2.19 Comune. Progetti per tram, biciclette e preferenziali entro il 2021. Tra poche settimane debutta il filobus sul corridoio della Laurentina. Entro l’estate apriranno i cantieri per la corsia preferenziale su viale Marconi (con pista ciclabile) e la pedonalizzazione di Monti. Entro il 2019 via ai cantieri per le ciclabili della Prenestina di sei Km, della Tiburtina dal tunnel di Santa Bibiana e la stazione Tiburtina, ancora in viale delle Milizie in lungotevere Aventino e Testaccio. Nuove preferenziali in via Portuense, via Principe Amedeo, via Boccea, via Marmorata. Entro la fine della consiliatura via ai cantieri dei tram su Tiburtina e via Cavour, al via le funivie urbane. Si sta lavorando alle piste ciclabili sulla Tuscolana e sulla Nomentana, sarà messo in sicurezza il tratto di Pian Due Torri.
16.2.19 Politica ciclabile. Regione Lazio. Il Comune di Roma ha aderito ai fondi messi a disposizione dalla Regione per realizzare piste ciclabili. Vaticano Assisi di 250 Km, il prolungamento della Monte Mario – Monte Ciocci, il Viadotto dei Presidenti, la Vitinia – Tor de Cenci – Riserva di Decima Malafede.
27.2.19 Politica ciclabile. Il Comune cerca soggetti interessati a svolgere il servizio di bike sharing per i prossimi tre anni in grado di mettere in circolazione 16.000 bici.
2.3.19 Politica ciclabile. Nomentano. I lavori per la pista ciclabile hanno causato la chiusura dei platani dall’asfalto.
19.3.19 Politica ciclabile. Torrevecchia.Bambino di 11 anni attraversa via di Torrevecchia in bici sulle strisce pedonali, travolta da una Hyundai, che si ferma a prestare soccorsi.
23.4.19 Politica ciclabile. Montesacro. Un progetto del municipio per una ciclovia della Vallida piazza Sempione a piazzale Jonio e via dei Prati Fiscali, una sorta di anello che mette in comunicazione due stazioni della metro Jonio e Conca d’oro in un territorio congestionato dove vivono 200.000 persone. Il progetto punta ad avere l’approvazione della Regione (bando Arsial, agenzia per lo sviluppo e l’innovazione) con un milione e mezzo di euro.
26.4.19 Politiche ciclabili. Ancora un ciclista morto sulla strada travolto da un’auto guidata da un trentenne romano che si è fermato a prestare i primi soccorsi. Intorno alle ore 21,30 in via Casilina 769 (Primavera) un trentacinquenne di origini marocchine sulla bici è stato travolto da una Alfa Romeo Stelvio. Si tratta del terzo ciclista morto dall’inizio dell’anno.
18.5.19 Politiche ciclabili. Ciclista morto sulla Tiburtina, presso il GRA. Investito da un tir che si è fermato a prestare i primi soccorsi. Era senza documenti.
19.5.19Politiche ciclabili. Il ciclista investito e ucciso sulla Tiburtina era senza documenti perché derubato. Si chiamava Fulvio Di Simone, aveva 54 anni, abitava a Colli Aniene, via Balabanoff, era infermiere. Rubato anche il bancomat. Effettuati due prelievi da 250 euro.
21.5.19 Politiche ciclabili. Stefano e Meleo presentano i programmi per le pc dei prossimi tre anni. Entro l’estate l’inaugurazione delle pc Nomentana e Tuscolana. In tre anni verranno realizzate 80 Km di pc. Entro l’autunno via ai lavori a: Piramide Circo Massimo, Milizie Lepanto ponte Matteotti e lungotevere delle Armi, Testaccio Porta Portese. A seguire: Tunnel Santa Bibiana Stazione Tiburtina, Piramide Basilica di San Paolo, Ostiense Colombo, viale delle Province viale XXI Aprile, via Tiburtina Santa Maria del Soccorso, Porta Pia Termini, Porta Pia via Nazionale piazza Venezia, Corso Italia, Monte Ciocci.
23.5.19 Politiche ciclabili. Il ciclista investito e ucciso sulla Tiburtina. Preso lo sciacallo del bancomat. E’ un camionista romano che si trovava dietro al tir che ha travolto il ciclista. Tradito dal tatuaggio sul braccio e dal logo della ditta per cui lavorava. M.D. di 50 anni, è stato fermato all’ingresso della ditta per cui lavorava: “Mica mi farete perdere il lavoro per questo”.
12.7.19 Cinecittà. Riqualificate le pc di via Lemonia (Appio Claudio), via Procaccini, via Moneta e via Oberto (Cinecittà Est).
25.7.19 Politica ciclabile. Montesacro. Nomentano. Inaugurata la pc Nomentana. Opera costata 1,8 milioni, un percorso da 4 Km. Durante i lavori rinvenuta una vasca di 30 metri di epoca romana. Presenti la sindaca Raggi e l’assessore alla città in movimento Linda Meleo.
30.8.19 Politiche ciclabili. Il Comune ci riprova con il bike sharing a flusso libero, bici a pedalata assistita e dotate di gps a bordo per evitare furti e vandalismi. Il bando è valido fino al 31 agosto 2022, dovrà essere di un minimo di 500 bici fino a un massimo di 7.000. L’amministrazione si riserva di individuare le aree di sosta delle bici.
3.9.19 Politica ciclabile. Pista ciclabile della Tuscolana di 2,2 Km. Indaga la Procura per costi raddoppiati per realizzarla. Il preventivo parlava di 350.000 euro, invece è costata 685.000. La pc si allaga quando piove. Si parla di “Asse degli Acquedotti”, come alternativa a questa pc da Ciampino al Circo Massimo.
6.9.19 Politiche ciclabili. Ciclista investito e ucciso sulla via Aurelia al Km 21, è successo giovedì 5 alle ore 8. Era un appuntato scelto dei Carabinieri residente a Massimina, si chiamava Giuseppe Carrara. Alla guida del furgone che lo ha investito un ventiduenne sottoposto ai test su alcol e droga.
18.9.19 Politiche ciclabili. Partiti i lavori per la ciclabile della via Prenestina, da Porta Maggiore a viale Palmiro Togliatti, sarà una bike line. Morto al Sant’Andrea il ciclista investito domenica in via della Giustiniana, aveva 66 anni., si chiamava Cosmo di Giuseppe.
23.9.19 Regione Lazio. Politiche ciclabili. 16 milioni di euro per 500 Km di nuove piste ciclabili. Sedici progetti per il triennio 2019-2021. Dal sito della regione in data 20.9.19. In provincia di Roma: Campagnano, Mentana, Colleferro, Trevignano e Municipio Roma III. Latina: Sperlonga, Minturno e Monte San Biagio. Frosinone: Falvaterra, Fiuggi, Monti Ernici, Monti Simbruini. Viterbo: Montalto di Castro, Civitella d’Agliano e Gradoli. Rieti: Monte Navegna e Cervia.
19.10.19 Politica ciclabile. Tutta la pista ciclabile Tevere Nord rifatta (da assemblea nel comune di Fiumicino).
22.10.19 Politica ciclabile. Parte il bike sharing elettrico, il comune si affida a Uber. Dopo il flop di Obike (luglio 2018 = 5.000 bici) e GooBeeBike (1.800 nel dicembre 2017). Il colosso USA Jump porterà in città 2.800 bici elettriche con sistema Gps. Un’ora di noleggio costa 12,5 euro. Da ieri èp partito dalla colonna di Trainao per ora ci sono 700 bici, sono in centro, Eur, Coppedè, Monteverde e Fleming. 50 centesimi per sbloccare il meccanismo e 20 al minuto. Nessun abbonamento. E’ ancora aperto il bike sharing non elettrico. Enrico Stefano ha dichiarato che il comune ha provveduto a rimuovere le carcasse delle vecchie bici.
23.10.19 Politica ciclabile.Silvano Simoni, delegato del sindaco all’ufficio Tevere ha dichiarato: “E’ pronta la progettazione esecutiva per metter a gara la ciclabile da Mezzocammino a Fiumicino, 12,5 Km”.
5.11.19 Politica ciclabile. Mobilità sostenibile. A Roma le autovetture elettriche e ibride sono 30.679 = 1,13%. I dati migliorano sommando alle elettriche le auto a Gpl e metano si arriva la 9,1%.
24.11.19 Politiche sociali. Ogni giorno oltre 1.000 multe per posteggi handicap occupati abusivamente, o auto parcheggiate su scivoli per disabili. Tre tagliandi h su 10 sono falsi, in arrivo pistole laser per controllare i permessi dei disabili.
6.12.19 Politica ciclabile. Grande successo del bike sharing jump, nei primi trenta giorni di servizio: 30.000 utenti registrati e 100.000 corse effettuate.
9.12.19 E’ nato il GRATO, Grande Raccordo Anulare Turistico di Ostia, un percorso di 47,1 Km, ideato da Sven, percorre il lungomare, Ostia Antica e la pineta di Castel Fusano.
11.12.19 Politica ciclabile. Tre vittime sulle strade, uccisi un ciclista e due pedoni. Sono 124 i morti dall’inizio dell’anno. Il ciclista investito alle ore 22 sulla via Cristoforo Colombo presso l’incrocio con via Canale della Lingua in direzione Ostia. La Colombo è la strada più pericolosa con 249 incidenti segue la Prenestina con 200.
11.12.19 Politica ciclabile. Monopattini elettrici in strada come le bici. Emendamento approvato ieri in commissione Bilancio al Senato.
13.12.19 Vigili Urbani. Politica ciclabile. 119 morti nell’ultimo anno sulle strade di Roma secondo i dati dei Vigili urbani. , erano 153 lo scorso anno, 140 nel 2017 127 nel 2016, 162 nel 2015, 150 nel 2014. 289 nel 2001. Un dato in calo.
3.1.20 Politica ciclabile. Una legge nazionale stabilisce la libertà di circolazione dei monopattini per le strada. A Roma sono 33.000, un terzo di tutti quelli in circolazione in Italia.
9.1.20 Politiche ciclabili. Sette nuove piste ciclabili a Roma. La sindaca ha autorizzato la realizzazione delle pc per una spesa di 2,8 milioni. Saranno nei municipi IX, VIII e II. 1. Via De Coubertin via Gaudini via Pilsudski. 2. Viale XXI aprile viale delle Province. 3. Via Ugo della Seta via Monte Cervialto metro B1 Jonio. 4. Viale Tirreno piazza Sempione ponte Tazio via Valsoda. 5. Via del Campo Boario da piazzale Ostiense a via Zabaglia. 6 Metro San paolo via G. Imperatore vi Colombo. 7. Tre Fontane dorsale Tevere Sud Viale Egeo Cappellaccio. La delibera di giunta è esecutiva non deve passare dall’Assemblea Capitolina, ora i progetti devono diventare esecutivi, quindi le Gare d’Appalto, entro il 2020 potranno partire i primi cantieri. La Raggi termina il proprio mandato nel giugno 2021.
14.1.20 Politica ciclabile. Dati incidenti stradali 2019-2018. Incidenti 30.370 – 30.277. Morti sulle strade 125-153. Incidenti con feriti 13.922 – 14.922. Due pedoni su tre investiti sulle strisce. Duemila pedoni investiti. Da Il Corriere della Sera.
Lunedì 20.1.20 Politiche ciclabili. Nuovo regolamento approvato dal Comune: il car sharing arriva fino al Gra. Si vuole estendere la rete delle vetture e degli scooter condivisi. Per chi porta questi mezzi in periferia sono previsti sconti e incentivi. 1.200 euro per ogni veicolo autorizzato nella Ztl. Smat di Car2go, Fiat 500 di Enjoy e minicar elettriche di Sharengo. Il parco veicioli deve essere periodicamente rinnovato.
NEL CENTENARIO DELLA NASCITA:
LA ROMA DI FELLINI
UNA PASSEGGIATA DENTRO AI FILM
DEL GENIO DEL CINEMA MONDIALE
E NEI LUOGHI DA LUI AMATI
INTRODUZIONE
Federico Fellini (Rimini 20 gennaio 1920 – Roma 31 ottobre 1993) è stato un regista, sceneggiatore, ma anche fumettista e scrittore.
Considerato uno dei maggiori registi della storia del cinema, nell’arco di quarant’anni ha “ritratto” una piccola folla di personaggi memorabili. Definiva se stesso “un artigiano che non ha niente da dire, ma sa come dirlo”. Ha lasciato opere ricche di satira e velate di una sottile malinconia, caratterizzate da uno stile onirico e visionario non è inquadrabile in un genere ben definito, è un poeta visionario che fa dell’autobiografia una cifra stilistica. I titoli dei suoi film, come “La strada”, “Le notti di Cabiria”, “La dolce vita”, “8 e mezzo”, “Amarcord” sono diventati dei luoghi comuni, citati in lingua originale in tutto il mondo.
Quattro suoi film hanno vinto il premio Oscar, 12 volte candidato, nel 1993 gli è stato conferito il premio Oscar alla carriera. Ha vinto la Palma d’oro al Festival di Cannes nel 1960 e il Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1985.
Nasce da una famiglia modesta, il padre rappresentante di liquori e dolciumi, la madre casalinga originaria di Roma (Esquilino). Si diploma al liceo classico di Rimini mostrando un talento di disegnatore (caricature). Agli inizi del 1939 si trasferisce a Roma in via Albalonga per frequentare l’università (Giurisprudenza, ma non sosterrà nemmeno un esame), ma con il desiderio di fare il giornalista.
Pochi mesi dopo il suo arrivo a Roma esordisce sul Marc’Aurelio, rivista satirica, come disegnatore satirico e giornalista. Conosce personaggi del mondo dello spettacolo, come Erminio Macario e Aldo Fabrizi, scrive copioni e gag. Nel 1941 viene chiamato a collaborare con l’EIAR, la Rai di allora, per essa scrive copioni di trasmissioni musicali e riviste, in questo lavoro conosce Giulietta Masina che diventerà sua compagna inseparabile e interprete dei suoi film, la sposerà il 30 ottobre del 1943.
Fra il 1942 e il 1943 collabora alla sceneggiatura di alcuni film tra cui “Avanti c’è posto” e “Campo de’ Fiori” di Mario Bonnard; conosce Roberto Rossellini, collabora alle sceneggiature di “Roma città aperta” e “Paisà”, opere che aprono la stagione del neorealismo. Seguono sceneggiature di diversi film.
Nel 1950 Fellini esordisce alla regia con “Luci del varietà” con Alberto Lattuada, il soggetto è il mondo dell’avanspettacolo, un tema caro a Fellini. Nonostante i giudizi positivi della critica, l’esito finanziario è pessimo. Nel 1952 giunge all’esordio assoluto come regista con “Lo sceicco bianco”[1], con Antonioni coautore nel soggetto, Flaiano coautore della sceneggiatura e un grande Alberto Sordi. Con questo film si definisce lo stile di Fellini, una sorta di realismo magico, onirico, che verrà chiamato fantarealismo. Insuccesso al botteghino, insuccesso della critica, tranne Callisto Cosulich. Segue il film “I vitelloni” (1953) che racconta la vita di provincia di un gruppo di amici della riviera romagnola. L’accoglienza è entusiastica, vince il Leone d’argento alla Mostra del Cinema di Venezia, riscuote successo anche in Francia, Inghilterra e Stati Uniti. L’articolazione della trama in grandi blocchi episodici diventerà un tratto distintivo di molti suoi film. I personaggi del film sono destinati a rimanere nella memoria collettiva. Il film è autobiografico, ma mischiato con la fantasia.
Il grande successo internazionale arriva a Fellini nel film “La strada”, girato nel 1954, è la storia di due strampalati artisti di strada, Gelsomina, interpretata da Giulietta Masina e Zampanò interpretato da Anthony Quinn. Durante la lavorazione del film si manifesterà in Fellini la depressione che lo seguirà per anni. Nel 1957 il film ebbe il premio Oscar.
Seguono due film, “Il bidone”[2] che non fu accolto positivamente dalla critica e non ebbe successo di pubblico, e “Le notti di Cabiria”, grande successo e ancora premio Oscar. In entrambi protagonista è Giulietta Masina; questi ultimi tre film sono ambientati nel mondo degli umili e degli emarginati.
Nel 1960 esce “La dolce vita”, un film che abbandonava gli schemi narrativi tradizionali, destò scalpore e polemiche perché oltre a situazioni erotiche, descriveva una certa decadenza morale che strideva con il benessere di quegli anni. Nel film Marcello Mastroianni, la svedese Anita Ekberg. Il film fu premiato con la Palma d’oro al Festival di Cannes. La consacrazione avviene con il film “Otto e mezzo” (1963) la storia di un regista che voleva fare un film ma non si ricorda più quale, il regista in questione è lui stesso. Prende questo titolo perché la pellicola viene dopo sei film interamente diretti da lui più tre mezzi, cioè diretti con altri. Premiato con il Premio Oscar, il film è considerato una dei più grandi della storia del cinema.
Con “Giulietta degli spiriti”, sempre con la Masina, Fellini adotta per la prima volta il colore, durante la lavorazione del film Fellini ha un forte interesse verso il soprannaturale, frequenta maghi e veggenti, prova l’LSD a scopo terapeutico sotto prescrizione medica. L’accoglienza della critica è tiepida, come del botteghino. Si incrina il rapporto con Ennio Flaiano. Tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta Fellini intraprende un intenso lavoro creativo. Rinnova completamente la squadra tecnica e artistica, gira il documentario Fellini Satyricon (1969), è di nuovo grande successo.
Seguono tre film tutti incentrati sulla memoria: “I clowns” (girato per la tv, 1970), “Roma” (1972) e “Amarcord” (mi ricordo in dialetto romagnolo, questo vince l’Oscar, 1973). Sono i tre luoghi tipici di Fellini, il circo, Roma la città del lavoro e del successo, Rimini la città dell’infanzia. Ma nemmeno una scena di Amarcord è girata a Rimini, è autobiografico ma lo negherà sempre. Seguono gli anni della maturità, nei quali lo stile di Fellini si è ormai delineato: Casanova (1976), Prova d’orchestra (1979) maturato durante gli anni di piombo e “La città delle donne” (1980). Seguono gli anni delle tv commerciali, “non si interrompe un’emozione” dichiara Fellini per i tanti spot che interrompono i film. L’ultimo decennio di attività di Fellini presenta quattro film: “E la nave va” (1983), “Ginger e Fred” (1986) e “Intervista” destinato alla TV del 1987 e “La voce della luna” (1990) con due protagonisti: Benigni e Villaggio, questo si pone come un elogio della follia e una satira sulla volgarità degli anni di Berlusconi. Woody Allen e Martin Scorsese si prodigarono per far distribuire il film in America.
A giugno 1993 Fellini si sottopone a tre interventi chirurgici per ridurre un aneurisma all’aorta addominale, ad agosto è colto da ictus e dieci giorni dopo anche Giulietta Masina si ammala a Roma, lontana dal suo amato che si trova a Rimini, poi trasferito a Ferrara. Muore al Policlinico Umberto I il 31 ottobre 1993. I funerali vengono celebrati dal cardinale Achille Silvestrini nella Basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma, Giulietta Masina morirà cinque mesi dopo. Le sue spoglie e quelle della moglie riposano nel cimitero di Rimini sovrastate da una scultura di Arnaldo Pomodoro ispirata dal film “E la nave va”. Tutte le strade di Rimini che sboccano al mare sono intitolate ai suoi film.
ITINERARIO
FONTANA DI TREVI
Tutti conoscono il film di Fellini “La dolce vita” (1960), vincitore della Palma d’oro al Festival di Cannes, che ha segnato un’epoca e gli ha dato il nome. E’ impossibile non ricordare la scena del film in cui Anita Ekberg si immerge nella fontana e chiama il protagonista Marcello Mastroianni, lui la segue come ubriacato dalla sua bellezza. Quel giorno faceva un freddo terribile, per convincere Mastroianni ad entrare nella fontana, sotto il vestito di scena, gli fecero indossare una vera e propria tuta da sub. Ma siccome aveva ancora freddo gli fecero bere una intera bottiglia di vodka.
La scena è citata nel film “C’eravamo tanto amati” di Ettore Scola (1974), Nino Manfredi e Stefania Sandrelli si incontrano mentre si sta girando la famosa scena. Mastroianni e Fellini recitano nel ruolo di loro stessi.
“La dolce vita” è un film drammatico, di 180 minuti, il soggetto è di Fellini, Flaiano, Pinelli; alla sceneggiatura lavorò anche Pier Paolo Pasolini (non accreditato). Interpreti e personaggi: Marcello Mastroianni (Fontana Liri 1924 – Parigi 1996) in Marcello Rubini, Anita Ekberg (Malmo 1931 – Rocca di Papa 2015) in Sylvia, Anouk Aimée in Maddalena.
Marcello Rubini è un giornalista che si occupa di servizi scandalistici con l’ambizione di diventare scrittore di romanzi. Un elicottero sorvola Roma portando una statua di Cristo, un altro lo segue con Marcello, passa su una terrazza dove ci sono ragazze in costume che prendono il sole.
Marcello si trova in un locale notturno in stile orientale per un servizio su una famiglia reale. Prese informazioni, si offre di accompagnare una bella ragazza Maddalena (Anouk Aimée). La coppia si reca in piazza del Popolo dove convince una prostituta a salire in macchina. Vanno tutti e tre in casa della donna nella periferia che nella finzione è Cessati Spiriti, invece è a Tor de Schiavi, qui passano la notte facendo l’amore. La mattina pagano.
Emma (Yvonne Furneaux), la compagna di Marcello, intuisce il tradimento e tenta il suicidio ingerendo pasticche, Marcello la salva portandola in ospedale, che è il piano interrato del palazzo dei Congressi.
Marcello viene incaricato di seguire una famosa attrice di Hollywood, la svedese Sylvia (Anita Ekberg), arriva all’aeroporto di Ciampino, la accolgono le autorità, i paparazzi, una pizza gigante, entra in città passando per l’Appia Antica, riceve giornalisti e fotografi, risponde alla domande, sale sulla cupola di San Pietro (ricostruita in studio). Di notte partecipa ad una festa in un locale nel quale il personale è vestito da antichi romani, un cantante imita Celentano, qui Sylvia litiga con il fidanzato che si sta ubriacando, fugge, Marcello la segue, gli offre un passaggio in macchina, passeggiano per le vie di Roma, l’attrice insiste nel cercare il latte per il gattino da lei trovato, improvvisamente eccoli davanti alla fontana, senza esitare un istante la donna entra in acqua chiamando: “Marcello”, lui la segue, tenta di toccarla senza riuscirci, come se una diva del cinema fosse inaccessibile, il flusso dell’acqua si interrompe, si fa giorno, la folle notte dei due giovani è finita, dovranno tornare alla realtà. Quando rientrano in albergo, il fidanzato di Sylvia prima dà uno schiaffo ad Anita, poi sferra tre pugni a Marcello sotto gli occhi dei paparazzi.
Questa scena è stata citata innumerevoli volte, addirittura nel film “C’eravamo tanto amati” (1974) di Ettore Scola, i protagonisti (Nino Manfredi e Stefania Sandrelli) si incontrano, dopo tanti anni, proprio mentre si sta girando la scena citata, i protagonisti di allora (Fellini e Mastroianni) interpretano se stessi.
Marcello va a Cinecittà, davanti alla chiesa di Don Bosco incontra un amico l’intellettuale Enrico Steiner, entrano in chiesa, l’amico suona l’organo, ma l’interno della chiesa è quello dei Santi Martiri Canadesi al Nomentano.
Il popolo è in preda ad un episodio di fanatismo religioso per due bambini (Dario e Maria, fratelli) che sostengono di aver visto la Madonna su un albero. Interviene la polizia che ferma i bambini, le preghiere dette sotto la pioggia sono in latino. La folla distrugge l’albero per prenderne qualche rametto, tra queste persone c’è Emma, spera così di risollevare il suo amore.
Marcello e la moglie vanno a casa di Steiner dove ci sono vari amici, intellettuali, filosofi, si vede un quadro di Morandi con le bottiglie, parlano del quadro, compaiono i due figli e Steiner parla della gioia di tenerli per mano. Marcello e l’amico si appartano e parlano del senso della vita.
Marcello è in una trattoria sul mare per scrivere a macchina, non riesce a concentrarsi, inizia a parlare con la giovanissima cameriera che vorrebbe fare la dattilografa. Marcello le dice che ha un profilo simile agli angioletti delle chiese. La scena è stata girata a Passoscuro.
Marcello incontra il vecchio padre in un caffè all’aperto di via Veneto, passano la serata in un locale quindi in compagnia di donne, ma il padre si sente male, decide di tornare subito a Rimini.
In un castello fuori città, il palazzo Giustiniani Odescalchi di Bassano Romano, si svolge una festa dell’alta società, qui Marcello incontra Maddalena (Anouk Aimée) che le chiede di sposarla, si inseguono con un gioco di voci, ma poi si perdono. In un edificio abbandonato – posto nel parco del castello - si tiene una seduta spiritica.
Marcello ed Emma litigano in auto, lui la lascia sola in strada, il giorno dopo passa a riprenderla e portarla a casa, passano la notte insieme. Qui viene raggiunto dalla notizia che il suo amico scrittore Steiner ha ucciso i suoi due figli e poi si è ucciso, corre a Don Bosco, a casa dell’amico, dalla finestra di casa si vede il palazzo dello Sport e il Fungo dell’Eur. Con il commissario di Polizia va incontro alla moglie di Steiner per darle la tragica notizia. La scena avviene in piazza Don Bosco con i palazzi in costruzione. Si vede il bus dell’Atac con la fermata provvisoria e la guida a destra. Gli alberelli della piazza sono piccoli, i pali della luce sono in cemento.
Un altro party si tiene in una villa sul mare, vi sono due travestiti che ballano, qui avviene lo spogliarello di Nadia (Nadia Gray), e un orgia collettiva. Per questa scena Fellini si ispirò ad un fatto di cronaca veramente accaduto. Nel 1958 nel ristorante Rugantino di Trastevere vi fu lo spogliarello di Aiche Nanà, ballerina di origine armena nata a Beirut. Nonostante fosse una festa privata, ed il locale tutto riservato agli ospiti di un miliardario americano, la ballerina venne condannata a due mesi per atti osceni e il padrone del locale pagò una multa. Tutte le foto furono sequestrate, solo Tazio Secchiaroli riuscì a salvarla.
All’alba tutta la comitiva si sposta sulla spiaggia (Fregene – Passoscuro) Marcello incontra la cameriera che vuole fare la dattilografa, ma sono separati da un piccolo fiume, lei vorrebbe parlarle, ma lui non riesce a sentirla, la saluta e va via.
Alla prima a Milano nel cinema Capitol il film fu fischiato, Fellini fu sputato da una donna che l’accusava di consegnare il paese ai comunisti, in un solo giorno Fellini ricevette 400 telegrammi che lo accusavano di essere comunista, ateo e traditore. Su l’Osservatore Romano apparvero due articoli contro il film, il giorno successivo c’era la fila per vedere il film.
Fontana di Trevi. Nel 19 a.C. Agrippa fece costruire per le sue terme un canale di 20 Km che condusse a Roma l’Acqua Vergine, cosiddetta perché vuole la tradizione che una fanciulla (Virgo) ne mostrasse la sorgente ai soldati assetati. Niccolò V[3] fece riparare i danni che avevano ostruito per otto secoli le condutture e fece costruire da Leon Battista Alberti la vasca terminale (1453), la fontana fu quindi restaurata da Urbano VIII[4] (con le entrate della tassa sul vino, per cui Pasquino disse: “Urban poi che di tasse aggravò il vino, ricreò con l’acqua il popol di Quirino”). Infine Clemente XII[5] bandito un concorso per un monumentale “mostra”, ne affidò l’esecuzione a Nicolò Salvi[6], che ne fece il suo capolavoro (1732-62). Ebbe tre inaugurazioni, nel 1735 da parte di Clemente XII, poi con Benedetto XIV, infine con Clemente XIII nel 1762. E’ antica usanza dei forestieri buttare una monetina nella vasca per assicurarsi il ritorno a Roma.
Dal nicchione centrale si stacca la colossale figura dell’Oceano, trascinato sul cocchio a conchiglia da due cavalli marini, il cavallo sfrenato e il cavallo placido, guidati da tritoni. La scogliera si estende a coprire la base del palazzo, mentre l’acqua scroscia rimbalzando sui bacini e nella gran vasca (80.000 metricubi di acqua al giorno, che alimentano le fontane delle piazze Farnese, Navona, di Spagna e il ninfeo di villa Giulia). Nella nicchia sinistra l’Abbondanza di Filippo Valle[7], sopra Agrippa approva il disegno dell’acquedotto, rilievo di Andrea Bergondi; nella nicchia a destra la Salubrità di Filippo Valle, sopra La vergine indica la sorgente ai soldati, rilievo di Giovan Battista Grossi; contro l’attico statue delle stagioni. Sul fastigio lo stemma Corsini sorretto da geni alati di P. Benaglia. Davanti alla fontana si incurva una gradinata con sedili, formante una specie di cavea.
VIA VENETO
Altro simbolo della “Dolce vita”, il mito degli anni Sessanta scandito dalla presenza dei paparazzi, attori, attrici e registi di Hollywood, la strada è presente nel film ma venne ricostruita negli studi di Cinecittà, difatti era pianeggiante, mentre nella realtà è in salita verso porta Pinciana. Sono gli anni della Hollywood sul Tevere, si potevano incontrare Sophia Loren, Anita Ekberg, Ava Gardner, John Wayne, Burt Lancarster, Frank Sinatra, nel 1957 Walter Chiari insegue il fotografo Tazio Secchiaroli, viene immortalato da un altro paparazzo, il termine paparazzo è il simbolo del mestiere il cui nome viene ripetuto più volte nel film “La dolce vita”.
Fellini frequenta il caffè Doney, incontra amici e colleghi. Qui la città lo ha omaggiato intitolandogli il largo davanti a porta Pinciana.
Via Vittorio Veneto. La via venne realizzata a fine Ottocento sui terreni della villa Ludovisi la cui distruzione fu un grave danno al patrimonio artistico della città. Il vero nome della strada è via Vittorio Veneto, ma per tutti è solo via Veneto, anche perché – originariamente – era intitolata alla regione italiana come tutte le strada che la intersecano sono intitolate a regioni italiane.
A metà circa del suo percorso si trova palazzo Margherita oggi sede dell’Ambasciata degli USA. Salendo da piazza Barberini sulla destra si trovano la chiesa di Santa Maria Immacolata, conosciuta come la chiesa dei Cappuccini, il ministero dello Sviluppo Economico, il palazzo della Bnl. Al culmine della strada si trova porta Pinciana, una delle porte delle mura Aureliane, lo slargo antistante è stato intitolato a Federico Fellini. La strada è celebre per i caffè e gli alberghi di lusso, tra i più famosi: Majestic, Balestra, Palace, Excelsior e Flora.
STAZIONE TERMINI
La stazione centrale di Roma figura in cinque film di Fellini. Ne “Lo sceicco bianco” (1952) la stazione è la prima tappa del viaggio di nozze. Nel film “I vitelloni” (1953) Franco Interlenghi vagheggia di fuggire dalla provincia e giunge a Roma proprio alla stazione Termini. Nel film “Le notti di Cabiria” (1957) qui avviene l’appuntamento nel quale Cabiria viene abbindolata brutalmente. Ancora nel film “Roma” (1972) un alter ego del regista giunge a Roma proprio a Termini. Infine nel film “Ginger e Fred” (1986), l’anziana Masina giunge nell’infernale ressa della stazione Termini quando arriva in città per esibirsi in televisione con Mastroianni.
La stazione Termini è stato uno scenario che ha conquistato diversi registi, come Pietro Germi in Il cammino della speranza, Anton Giulio Majano con La domenica della buona gente e Vittorio De Sica con Stazione Termini e Peccato che sia una canaglia.
“Lo sceicco bianco” è un film del 1952 del genere commedia, il soggetto e la sceneggiatura sono, oltre che di Federico Fellini di Tullio Pinelli, Ennio Flaiano (solo sceneggiatura) e Michelangelo Antonioni (solo soggetto). Musiche di Nino Rota. Interpreti e personaggi: Alberto Sordi è Fernando Rivoli, lo “Sceicco bianco”; Brunella Bovo è Wanda Cavalli; Leopoldo Trieste è Ivan Cavalli; Giulietta Masina è Cabiria.
Due sposini vengono a Roma in viaggio di nozze. Lui Ivan conta di fare buona impressione sullo zio per fare carriera, lei Wanda spera di incontrare l’eroe del fotoromanzo lo “Sceicco bianco”, ovvero Alberto Sordi. Wanda si allontana di nascosto dall’albergo per fare la conoscenza dello Sceicco, lo incontra, lo segue sul luogo di produzione, accetta una gita in barca ma qui scopre che lui ha intenzioni di “rimorchiarla”, ma soprattutto di essere sposato. Tornati a riva, assiste a una scena di gelosia da parte della moglie.
Ivan scopre che la moglie lo ha lasciato per andare a cercare lo Sceicco, ma nasconde tutto ai parenti per paura dello scandalo, si reca al commissariato per la denuncia di scomparsa, passa la notte girovagando e si intrattiene con due prostitute la romana Cabiria e la veneta Assunta che lo consolano.
Wanda tenta il suicidio gettandosi nel Tevere, passa la notte in ospedale, qui è raggiunta dal marito. Tutte le spiegazioni sono rinviate, prima di tutto bisogna recarsi all’udienza papale. I due sembrano riconciliati nonostante tutto.
Il cameo di Giulietta Masina nei panni della prostituta romana Cabiria sarà ispirazione per il film “Le notti di Cabiria” (1957).
“I vitelloni” è un film del 1953 diretto da Federico Fellini incentrato sulle vicende di un gruppo di cinque giovani: l’intellettuale Leopoldo, il donnaiolo Fausto (Franco Fabrizi), il più giovane Moraldo (Franco Interlenghi), l’infantile Alberto (Alberto Sordi, vive con la madre e la sorella, l’unica che lavora) e l’inguaribile giocatore Riccardo (Riccardo Fellini, fratello del regita). Il soggetto e la sceneggiatura sono di Fellini, Flaiano e Tullio Pinelli. La voce di Fausto è doppiata da Nino Manfredi. Ormai alle soglie dell’età adulta non lavorano ne hanno l’intenzione di cercarlo. Le loro pigre e svogliate giornate passano tra divertimenti, pettegolezzi in un desolante clima di noia. Il loro tempo passa in progetti inutili, voglia di evasione e ore passate al caffè. Fellini vuole ricreare il mondo della sua Rimini di gioventù. Per queste caratteristiche il film è completamente diverso da “Amici miei” (1975) di Mario Monicelli con Ugo Tognazzi, Gastone Moschin, Philippe Noiret, Duilio del Prete e Adolfo Celi. Anche qui è la storia di cinque inseparabili amici, ma in questo vengono architettati vari e articolati scherzi.
Il film inizia con la scena di una premiazione di un concorso di bellezza sulla spiaggia, vince il titolo di miss Sirena Sandra che dopo la premiazione sviene, un forte temporale interrompe la scena (tutte le scene al mare sono girate a Ostia, quel in paese a Viterbo). Presto si scopre che ad aver messo in cinta Sandra è stato Fausto (Franco Fabrizi). Il padre e il suocero lo costringono al matrimonio a cui partecipano gli altri quattro amici. Gli sposi partono in viaggio di nozze per Roma (la stazione è quella di porta Fiorentina a Viterbo). Passano le giornate vuote, inutili, sulla spiaggia, si vede il Kursal di Roma, qui Alberto si accorge che la sorella frequenta un uomo sposato. Segue la famosa scena degli amici al bar (siamo a Ostia in via Lucio Coilio, dove oggi è l’isola pedonale, si vede il palazzo del bar Sisto in costruzione), qui incontrano Fausto tornato dal viaggio di nozze con un giradischi portatile, ballano in strada un mambo. Il suocero di Fausto gli trova un lavoro, commesso di un negozio di articoli religiosi. Fausto e la moglie vanno al cinema insieme, anche qui Fausto tenta di rimorchiare una donna sola, la segue e la bacia in un portone. Viene il Carnevale, Alberto cerca in casa un costume per andare con gli amici ad una festa che si tiene in un teatro. Qui Fausto rimane colpito dalle spalle nude della moglie del titolare. Alla fine della festa Alberto resta solo e ubriaco, Moraldo lo riaccompagna a casa di peso. Giunto a casa Alberto scopre che la sorella va via di casa con l’uomo sposato. Successivamente, nel negozio, Fausto ci prova anche con Giulia, la moglie del titolare. Il padrone lo licenzia, lui per vendetta gli ruba la statua di un angelo – con la complicità di Moraldo – statua che non riuscirà a rivendere. Quando si scopre del furto, il suocero di Fausto vuole cacciarli di casa, ma Fausto racconta la sua versione dei fatti (è stata la moglie del titolare del negozio a provarci e lui l’ha respinta) nasce il bambino e la situazione si tranquillizza. Leopoldo riesce a far leggere il suo romanzo ad un attore famoso, la lettura del testo avviene in una trattoria, anche gli amici sono felici di questa opportunità, ma durante la lettura, si interessano alle ballerine e lo lasciano solo con l’attore. I due escono dal ristorante, vanno sulla spiaggia di notte, ma a questo punto Leopoldo fugge spaventato dal comportamento ambiguo dell’attore. Fausto passa la notte con una ballerina, quando torna a casa c’è la scena di gelosia della moglie. La mattina successiva la moglie, Sandra, è scomparsa. Fausto e gli amici la cercano tutto il giorno, qui c’è la famosa scena dell’ombrello di Alberto Sordi. Alla fine la scoprono in casa del suocero. Qui il papà di Fausto lo prende a cinghiate. Marito e moglie si riappacificano. Fausto sembra cambiato e che voglia prendersi le sue responsabilità. Moraldo è l’unico che decide di partire, la mattina, senza dire nulla, parte dalla stazione.
“Roma” è un film del 1972, presentato fuori concorso al Festival di Cannes. Il soggetto e la sceneggiatura sono di Fellini stesso e Bernardino Zapponi. Personaggi e interpreti: Peter Gonzales: Federico Fellini diciottenne; Fiona Flores: Dolores; Pia De Doses: Principessa Domitilla. La colonna sonora è di Nino Rota.
Il film è un ritratto brioso e visionario di Roma attraverso i ricordi di un giovane provinciale che arriva alla stazione Termini poco prima della seconda guerra mondiale. Roma è una realtà composita, contraddittoria, presentata attraverso una serie di personaggi e situazioni come il défilé di abiti ecclesiastici, l’interno delle case chiuse, l’ingorgo notturno sul GRA, i lavori della metropolitana che distruggono resti archeologici; lo stile passa dalla nostalgia alla volgarità. Tra le diverse parti non c’è alcun legame, si va da un soggetto all’altro come in uno spettacolo di cabaret. La pellicola vede presenti nel ruolo di loro stessi: Anna Magnani, Marcello Mastroianni, Alberto Sordi e lo scrittore Gore Vidal. Per la Magnani questa sarà la sua ultima apparizione in un film (morirà nel settembre 1973). Gli interventi di Mastroianni e Sordi saranno poi eliminati in alcune copie del film. In questo film è riprodotto lo stabile di via Alba Longa nel teatro 5 di Cinecittà
Stazione Termini. La stazione Termini fu costruita quando si decise di unificare in un'unica stazione tutte le linee ferroviarie che giungevano a Roma. Inaugurata nel 1862 era solo un baraccone, dal 1867 iniziarono i lavori per la stazione progettata dall'ingegner Salvatore Bianchi, la sua inaugurazione avvenne il 20 aprile 1873. L'edificio aveva due parti distinte destinate agli arrivi e alle partenze unite da una tettoia metallica centrale simile a quella della Gare de l'Est a Parigi costruita pochi anni prima. Sotto la tettoia c'erano sei binari di testa di cui due senza marciapiede. Lo scalo merci, il deposito locomotive e l'officina vennero in un secondo momento spostati. Nel 1887 veniva innalzato davanti alla stazione il monumento ai Caduti di Dogali, da allora la piazza della stazione si chiamerà piazza dei Cinquecento (poichè tanti erano i soldati italiani morti in una delle prime avventure coloniali italiane). Il monumento reca l'ultimo dei tredici obelischi innalzati a Roma, si tratta di un obelisco egizio alto m 6,34 proveniente da Eliopoli, ornò il tempio di Iside. Nel 1925 il monumento fu spostato in via delle Terme di Diocleziano, in un'area tenuta a giardino, per ragioni di traffico veicolare. Nel 1935 la rete elettrica di alimentazione arriva a Termini consentendo l'arrivo dei treni a trazione elettrica provenienti da Firenze e dal Nord. Nel 1938 iniziarono i lavori di smantellamento della vecchia stazione Termini e in vista dell'Esposizione Universale che si doveva tenere nel 1942 - la costruzione della nuova progettata da Angiolo Mazzoni[8]. I lavori rimasero interrotti per lo scoppio della guerra mondiale, gli anziani ricordano ancora i blocchi di marmo accumulati lungo via Marsala in attesa della ripresa dei lavori. Nel dopoguerra fu bandito un nuovo concorso per realizzare la parte mancante, tale concorso fu vinto ex aequo dagli architetti Calini e Montuori, e dal gruppo di Vitellozzi, Castellazzi e Fadigati (con gli ingegneri Leo Calini e Achille Pintonello).
Mentre la fronte della vecchia stazione era in linea con via D'Azeglio, la nuova fu arretrata ben oltre via Cavour per dare spazio alla piazza, al traffico veicolare e ai capolinea dei bus. La fronte della stazione con la pensilina d'ingresso è considerata una delle opere più significative del Razionalismo italiano. Da segnalare il fregio sulla punta più sporgente della pensilina opera dell'artista ungherese (Imre) Amerigo Tot[9] (1954). La stazione venne inaugurata il 20 dicembre 1950.
TERME DI CARACALLA
Qui la protagonista de “Le notti di Cabiria” svolge la sua attività di prostituta. Qui la protagonista – tutta contrita – vede passare la processione notturna diretta al Santuario del Divino Amore.
“Le notti di Cabiria” è un film del 1957 del genere drammatico per la regia di Federico Fellini, il soggetto di Fellini, Ennio Flaiano e Tullio Pinelli, la sceneggiatura è degli stessi più Pasolini. Interpreti e personaggi: Giulietta Masina: Cabiria; Francois Perier: Oscar D’Onofrio, Amedeo Nazzari: Alberto Lazzari, il divo del cinema; Aldo Silvani: l’ipnotizzatore; Franca Marzi: Wanda, amica di Cabiria; Dorian Gray: Jessy, fidanzata di Lazzari.
Cabiria (interpretata dall’attrice Giulietta Masina) è una giovane donna arrivata a fare la prostituta per la necessità di sopravvivere alla misera, ma non ha nulla delle prostitute come la sua amica Wanda, classica “battona” romana. La sua immagine è una caricatura, quasi una maschera della commedia dell’arte. Ha conservato tutta l’ingenuità e la spontaneità della giovane donna che spera sempre di trovare un uomo che si interessi a lei, quando rimane delusa risponde con una alzata di spalle, una cantata e un balletto. Così incontra il divo del cinema Alberto Lazzari (Amedeo Nazzari) che spinto dalla rabbia e per fare un dispetto alla sua amante la porta nella sua villa faraonica dalla quale sarà allontanata non appena la fidanzata ufficiale (Dorian Gray) torna a casa. L’ingenuità di Cabiria si rivela appieno quando sale sul palco di un cinema teatro di periferia per una scena di un mago che ipnotizza.
All’uscita dal teatro è affiancata da un uomo umile ma serio che le propone di sposarlo. Lei vuole credergli ad ogni costo, vende la sua casupola per raggranellare dei soldi, ma l’uomo vuole solo il suo denaro per poi ucciderla. A questo punto tenta il suicidio, ma passa di lì una comitiva di giovani che cantano e suonano in allegria, lei allora si lascia coinvolgere, è la forza della vita a cui lei ingenuamente vuole credere. Per Fellini l’esistenza umana è come il circo.
Terme di Caracalla. Il ciclopico complesso delle Terme, dette anche Antoniniane, forma uno dei più impressionanti e pittoreschi scenari della Roma antica. Furono iniziate da Settimio Severo nel 206 e inaugurate dal figlio Antonino Caracalla[10] nel 217. L'opera venne completata dai successori Elagabalo e Alessandro Severo. Ancora Aureliano le restaurò, erano le più ricche di ornamenti di Roma. Funzionavano ancora nel VI secolo quando furono danneggiate dai goti e rese inutilizzabili per la distruzione degli impianti idrici che erano di una straordinaria perfezione (le cisterne erano capaci di contenere 80.000 litri d'acqua)[11]. La planimetria segue il tipo stabilito fin dal II secolo, un grande corpo di fabbrica centrale, circondato da giardini, entro un vastissimo recinto rettangolare con esedre, sale e altri ambienti accessori. Occupavano uno spazio quadrato di m 330 per lato, l'edificio centrale misurava m 220 X 114.
L'ingresso era dalla via Nova, parallela all'Appia. Si entrava nel frigidarium, immenso salone rettangolare occupato quasi per interno dalla piscina. Al di là del frigidarium, e parallelo ad esso, si apriva il tepidarium, altro immenso salone collegato alle estremità attraverso esedre alle grandiose palestre. A metà del lato lungo del tepidarium si passava attraverso un altro tepidarium o cella media, assai più piccolo, nel calidarium salone circolare con cupola di m 35 di diametro, in gran parte diruito e interrato. Ai lati e intorno alle palestre numerose sale, rettangolari o absidate, per la ginnastica o per i servizi. Di fronte al calidario, oltre la vasta spianata si trovano le rovine dello stadio fiancheggiato da biblioteche.
Si ritiene che lo stabilimento contenesse bagni singoli e vasche in comune per un complesso di 1.600 bagnanti alla volta. Oltre ad essere tutte rivestite di marmi e di metalli, animate da getti d'acqua, avevano una decorazione scultorea delle più sfarzose, difatti i più celebri marmi della collezione Farnese oggi al museo nazionale archeologico di Napoli, provengono da qui: l'Ercole Farnese, il toro Farnese, la Flora ed altri pezzi, come pure i mosaici con atleti oggi ai Vaticani, le due vasche di granito che ornano le fontane di piazza Farnese e la colonna portata da Cosimo dei Medici in piazza santa Trinita a Firenze.
VIA ALBA LONGA
Una targa al civico 13 ricorda la prima abitazione romana di Fellini, nel 1939; nell’androne foto del film “Roma” (1972) ambientato in questa strada, anche se ricostruito in studio. La targa è stata posta il 16.3.19. “La notte si trasformava in un enorme ristorante all’aperto con il tram che passava scampanellando”. Era il tram 9 che da via Mondovì raggiungeva la stazione Tiburtina.
Cambia alloggio più volte, dorme in pensioni, affitta camere, presso amici. Abita in via Giovanni Nicotera 26 (piazza Mazzini). Con le nozze va ad abitare in via Lutezia 11 (Parioli, viale Liegi) dove abita la zia di Giulietta Masina. Quindi in via Archimede 141 / a, sempre Parioli (piazza Euclide). Per un certo periodo hanno abitato a Fregene (pure l’inverno), quindi all’Eur al Residence Garden Hotel (alle spalle del Palazzo dei Congressi) per la vicinanza con Dinocittà, al Km 23 della via Pontina.
Per molti anni e fino alla morte, abitarono in via Margutta 110 (250 mq con due saloni e terrazzo) dove un’altra lapide ricorda lui e Giulietta Masina.
La rivista Marc’Aurelio, presso cui iniziò a lavorare come vignettista, si trovava in via Rasella. In via Sannio 37 abitava Aldo Fabrizi, a volte lo invitava a pranzo la domenica, fu Fellini a convincerlo a recitare in Roma città aperta (don Pietro) di Rossellini. Fellini fece da padrino al figlio dell’attore Massimo. Nel 1942, negli studi Eiar di via delle Botteghe Oscure, conobbe Giulietta Masina, fu amore a prima vista. Si sposarono in via Lutezia 11 in casa della zia, li sposò monsignor Luigi Cornagia de Medici, prelato di Santa Maria Maggiore, che aveva la dispensa per sposare in casa. Nella pasticceria Ruschena di lungotevere dei Mellini (Prati) conosce Anna Paciocca, presunta amante di Fellini che abitava in via Lima (Parioli), gli si attribuisce una figlia, Patrizia, ma nata cinque anni prima dell’incontro tra i due.
Tra i ristoranti preferiti c’era l’osteria dei Fratelli Menghi in via Flaminia 57, oggi chiusa, Cesarina in via Piemonte 109 (ristorante con specialità romagnole in ambiente rustico) e al ’59 via Angelo Brunetti 59(zona piazza del Popolo), oggi chiuso. Frequentava anche il ristorante la Campana nel vicolo omonimo che vanta di essere il più antico ristorante del mondo frequentato da Goethe, Calvino, i reali di Spagna e Belgio. Fuori Roma andava da Mastino (compare nel film Lo sceicco bianco) a Fregene e Fico Vecchio a Grottaferrata. Il caffè preferito, neanche a dirlo era Rosati in piazza del Popolo dove si potevano incontrare Cardarelli, Pasolini, Moravia, Calvino, De Chirico, Guttuso e altri, ma anche Canova in piazza del Popolo, dove incontrava gli amici.
Ma Cinecittà resta la sua meta preferita, il Teatro 5 che ancora conserva i suoi costumi, il luogo che lui chiamava “casa” (come Bertolucci). Il regista realizzò qui praticamente tuti i suoi film. Nel 2013 il teatro gli è stato intitolato con una cerimonia che ha avuto come madrina Claudia Cardinale. Nella lapide è riportata una frase di Fellini che è un atto d’amore verso Cinecittà: “Quando mi domandano quale è la città in cui preferirebbe abitare? Londra, Parigi, Roma… io rispondo Cinecittà. Il teatro 5 di Cinecittà è il posto ideale”. Qui è stata allestita la sua camera ardente.
Fellini racconta l’emozione del primo approccio a Cinecittà: “Ricordo ancora la prima volta che sono arrivato, in tram, un piccolo tram che partiva dalla stazione Termini, si lasciava alle spalle la città e attraversava chilometri e chilometri di campagna in mezzo alle rovine di un acquedotto romano. Alla fine appariva una costruzione che somigliava a un ospedale o città universitaria, invece aveva quel nome magico, Cinecittà”.
TRINITA’ DEI MONTI
Gli sposini del film “Lo sceicco bianco”, Oscar (Leopoldo Trieste) e Wanda (Brunella Bovio) ammirano la scalinata da una pensione in via Sistina nella finzione scenica, ma in via della Vite nella realtà.
VIA XXIV MAGGIO
Qui è lo studio in cui Wanda, nel film “Lo sceicco bianco” va a tentare di conoscere l’eroe dei suoi sogni, cioè Alberto Sordi nel ruolo di un divo di fotoromanzi.
PIAZZA SAN PIETRO
Qui il finale del film “Lo sceicco bianco” , qui inizia “La dolce vita” con un elicottero, guidato da Marcello Mastroianni, che vola sulla piazza portando una statua di Gesù. Sempre nel film Marcello sale sulla cupola di Michelangelo con la Ekberg.
CASTEL SANT’ANGELO
Il castello, fortezza di Roma, compare sia in “Lo sceicco bianco” dove la protagonista va sotto il ponte per gettarsi nel Tevere; sia nel film “Roma” dove dal Castello parte una banda di motociclisti in corsa fino al Colosseo.
PIAZZA CAMPITELLI
Nel film “Lo sceicco bianco” qui Ivan viene abbordato da due prostitute, una di queste è Cabiria, l’attrice Giulietta Masina, questo episodio darà poi spunto al film “Le notti di Cabiria”.
VIA DELLA CROCE
Negli anni Sessanta Fellini ha il suo studio in via della Croce nel cosiddetto palazzo dei Telamoni. Qui ha sede la Federiz, società di Fellini e Rizzoli.
PIAZZA SAN GIOVANNI
Compare due volte nel film “Roma”, quando il giovane, sbarcato nella capitale, prende il tram, di nuovo compare la piazza per il passaggio di un pastore con il gregge di pecore.
PIAZZA DE’ RENZI
A Trastevere, tra piazza Trilussa e piazza Santa Maria in Trastevere, compare nel film “Roma”, per un incontro di pugilato, ma la piazza è ricostruita in studio.
PIAZZA SANTA MARIA IN TRASTEVERE
E’ grande protagonista in “Roma”.
CORSO ITALIA
Avrà il suo studio in corso Italia 35 d angolo via Po, dopo essere stato in via della Croce. Qui era ospite di Carlo Poggioli, presidente dell’associazione italiana scenografi, costumisti e arredatori.
PARCO DEGLI ACQUEDOTTI
Il film “La dolce vita” si apre con un elicottero che sorvola il parco degli acquedotti trasportando una statua di Cristo, Mastroianni lo segue a bordo di un altro.
PIAZZA DON BOSCO
La piazza e la chiesa figurano nel film “La dolce vita”, piace a Fellini perché è tutto nuovo, non ha storia, qui Mastroianni incontra l’amico Enrico Steiner, con lui entra in chiesa, ma l’interno è la chiesa dei Santi Martiri Canadesi nella zona di piazza Bologna. Steiner suono l’organo.
CECILIA METELLA
Compare nel film “Lo sceicco Bianco”.
GRANDE RACCORDO ANULARE
Compare nel film “Roma”, proprio in apertura, per rappresentare una metropoli chiassosa e cialtrona.
EUR
Le scenografie metafisiche dell’Eur non potevano che colpire il grande regista, come il Foro Italico. Nel film “Boccaccio 70”, c’è un uomo – Peppino de Filippo - ossessionato dalla pubblicità del latte con la raffigurazione di una donna dai seni enormi, Anita Ekberg. La scena surreale si svolge nelle scenografie dell’Eur, sullo sfondo il Colosseo Quadrato.
POLICLINICO UMBERTO I
Fellini si spenge al Policlinico il 31 ottobre 1993 dove era stato ricoverato il giorno 17 per un ictus.
CHIESA DI SANTA MARIA DEGLI ANGELI
Qui si tennero i funerali di Fellini alla presenza delle massime cariche dello Stato di attori e registi come Villaggio, Gassman, Suso Cecchi D’Amico, Monica Vitti, Zeffirelli, Zavoli, Bernabei, Sandra Milo, il sarto Valentino. La cerimonia funebre è stata celebrata dal cardinale Achille Silvestrini.
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
- Vincenzo Mollica e Alessandro Nicosia, Federico Fellini. Verso il centenario, 2019 Skira, è il catalogo della mostra che si è tenuta a Padova dal 14 aprile al 1 settembre 2019.
- Charlotte Chandler, Io Federico Fellini, 2020, Bur. L’autrice ha seguito il regista per quattordici anni.
- Federico Fellini. Il libro dei sogni, curato da Sergio Toffetti, Felice Laudadio e Gian Luca Farinelli, 2019 Mondadori Electa – Rizzoli illustrati.
- Valeria Arnaldi, La Roma di Federico Fellini. I luoghi iconici del regista nella Capitale, ed. Lit, 2020.
- AA.VV. Guida d’Italia, Roma, ed. Tci, 1993.
- AA.VV. Roma, libri per viaggiare, ed. Gallimard – Tci, 1994.
- AA.VV. I rioni e i quartieri di Roma, ed. Newton & Compton, 1989.
- It.wikipedia.org alla voce Federico Fellini
- Treccani.it alla voce Federico Fellini
- Federicofellini.it che racchiude le iniziative della città di Rimini per il centenario della nascita
Mymovies.it/biografia
- www.romasegreta.it (un almanacco generale su Roma, importante la sezione dei Rioni)
- www.romasparita.eu (con bellissime foto d'epoca)
Piero Tucci
15.3.20
Aggiornato il 10.10.20
[1] La collaborazione con Nino Rota. In occasione della scelta delle musiche per lo Sceicco bianco, nasce tra Fellini e il compositore Nino Rota un rapporto di collaborazione che coinvolgerà vita e arte di entrambi. Un aneddoto sull’incontro tra i due alla fermata del bus Atac che non esiste.
[2] Il Bidone. L’idea di questo film viene dall’incontro con una persona che vive truffando in una trattoria di Ovindoli.
[3] Niccolò V, Tommaso Parentucelli (Sarzana 1397 – Roma 1455) papa dal 1447. Nello stemma due chiavi incrociate. Insigne umanista dovette subire la caduta di Costantinopoli nel 1453.
[4] Urbano VIII, Maffeo Barberini (Firenze 1568 – Roma 1644). Nello stemma tre api in campo blu. Inaugurò il baldacchino berniniano di San Pietro, fece costruire palazzo Barberini, la fontana del Tritone, il palazzo della Propaganda Fide utilizzando il Pantheon e il Colosseo come cave.
[5] Clemente XII, Lorenzo Corsini 1652 – 1740) papa dal 1730. Stemma a strisce diagonali con banda orizzontale. Per risanare le finanze ripristinò il gioco del lotto. Fece costruire la facciata di San Giovanni in Laterano, il palazzo della Consulta sul Quirinale, pavimentò strade, acquistò la collezione Albani per il museo Capitolino, condannò la Massoneria. La sua tomba è in San Giovanni in Laterano.
[6] Nicolò Salvi, (Roma 1697 – 1751) architetto italiano allievo di Antonio Canevari. Arrivò tardi a questo lavoro dopo gli studi di matematica e filosofia. Anche a causa delle sue malferme condizioni di salute eseguì solo quest’opera, la chiesa di Santa Maria in Gradi a Viterbo e una cappella a San Giovanni Battista con il Vanvitelli, allestita a Sant’Antonio dei Portoghesi, benedetta dal papa e inviata in Portogallo via mare.
[7] Filippo Valle (Firenze 1698 – Roma 1768) scultore, lavorò alla cappella Corsini in Laterano, al palazzo della Consulta sul Quirinale e ha Sant’Ignazio.
[8] Angiolo Mazzoni (Bologna 1894 - Roma 1979) Ingegnere e architetto, uno dei maggiori progettisti italiani tra le due guerre mondiali, realizzò molte stazioni e uffici postali. Sue le stazioni di Latina, Bolzano, Reggio Emilia, Trento, Siena, Reggio Calabria Centrale, Montecatini, Messina, Roma Tiburtina recentemente demolita e altri. Suoi gli edifici postali di Grosseto, Palermo, Latina, Sabaudia (avveniristico), Pola e altri. Palazzo delle Poste a Ostia nel 1934, Progetto originario della nuova stazione Termini, realizzato solo nelle fiancate.
[9] Amerigo Tot (1909- Roma 1984) scultore, attore e pittore ungherese. Dopo gli studi in Ungheria con Laszlo Moholy Nagy si trasferì a, nel 1933, Roma dove visse tutto il resto della sua vita. Combattè nella restistenza italiana. Realizzò il fregio per la stazione Termini. A Budapest vi è un museo a lui dedicato. Ha fatto la comparsa in alcuni film, è conosciuto per il ruolo di guardia del corpo e boia di Michael Corleone ne Il padrino - parte II.
[10] Caracalla imperatore dal 211 al 217 era nativo di Lugdunum (Lione) in Gallia, figlio di Settimio Severo. Il suo nome resta legato alle terme e all'estensione della cittadinanza romana a tutti i cittadini dell'impero avvenuta nel 212. Questo provvedimento, che prese il nome di Costitutio Antoniniana, fu fattore di stabilità per lo Stato. Lasciò pessima fama di se ma fu amato dai soldati.
[11] Dopo i Goti le Terme furono abbandonate, l'area fu occupata da un sepolcreto con le tombe a fossa, venne utilizzato come xenodochio ovvero ospizio pellegrini e forestieri gestito dalla chiesa dei Santi Nereo e Achilleo. Da allora divenne una cava inesauribile di materiale.
Anche quest'anno, per il secondo anno, è stato organizzato il giro d'Italia per le e-bike.
Non è molto pubblicizzato, difficile averne notizia visto che giornali e TV quasi non danno copertura, ma si svolge sulle stesse strade della Corsa Rosa con bici elettriche dal 12 maggio al 1 giugno.
Sono previste 18 tappe sullo stesso percorso, con opportune riduzioni, del Giro d’Italia con partenza qualche ora prima della tappa ufficiale.
Al giro partecipano 6 atleti per ogni squadra ed hanno certamente il top delle e-bike con relative batterie.
Chi vuole maggiori informazioni può andare sui siti:
sito ufficiale http://giroe.it
sito per iscriversi http://www.bikefordream.com/
http://ebike.bicilive.it/eventi/giro-italia-e-2019/
Qualche foto della partenza da Vetralla il 14-5-2019
https://www.vediromainbici.it/statistiche/8-news-category#sigFreeId0757c1bfa4